Credito d’impatto: un mercato in forte crescita – Approfondimenti

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Il mercato in ascesa del credito a impatto offre agli
investitori una ricca fonte di opportunità e diversificazione. Lo
evidenziano Stephen Liberatore, CFA® e
Jessica Zarzycki, CFA®, gestori di portafoglio di
Nuveen, asset manager con una forte expertise
nell’ambito dell’impatto, che analizzano i recenti sviluppi nel
settore.

“Probabilmente, quest’anno, supereremo 1.000 miliardi di USD in
emissioni di obbligazioni definite green, sociali e sostenibili
(GSS)” mette in chiaro Liberatore. ”Sul mercato ci saranno oltre
5.000 miliardi di dollari in emissioni storiche e il valore di
mercato supererà i 4.000 miliardi. Anche se in Nuveen non definiamo
l’impatto attraverso le etichette GSS, queste rappresentano
comunque un ottimo indicatore della crescita di mercato” precisa
l’esperto. 

Nonostante però questo incremento però esistono delle importanti
differenze a livello geografico. “L’Europa è il principale player
per le emissioni di GSS, rappresentando il 50% circa del mercato”
interviene Zarzycki. “Parte di questo volume più elevato è
attribuibile alle emissioni pubbliche, in particolare ai green bond
di Italia, Francia e Germania. Le emissioni in Asia sono in
crescita, mentre l’Australia ha emesso il suo primo green bond nel
giugno di quest’anno. Tuttavia, la Cina rimane il principale
emittente della regione, seguita da Corea e Giappone” dettaglia
l’esperta di Nuveen.

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Inoltre nel 2026, è prevista la scadenza di 1.000 miliardi di
dollari di obbligazioni sostenibili. Questo quadro in che modo
influenzerà l’emissione di obbligazioni sostenibili?

Secondo Liberatore “rappresenta un’altra opportunità per
aumentare le emissioni. Anche se il mercato continua a crescere,
negli USA gli emittenti sono stati un po’ più lenti a emettere
titoli sostenibili nel 2024. Da quanto si può affermare, ciò è
dovuto principalmente agli sforzi degli emittenti volti a
comprendere meglio le caratteristiche dell’Inflation Reduction Act
prima di annunciare piani strategici, fissare budget per le spese
di capitali e, in generale, determinare come potrebbero beneficiare
di questa legge, che è ancora una novità. Man mano che ci
avviciniamo al 2026, è probabile che gli emittenti formulino i loro
piani”.

Andando ad analizzare i recenti sviluppi gli esperti analizzano
poi come finanza mista, swap debito-natura e obbligazioni legate
alla sostenibilità possa rappresentare un’evoluzione per esporsi
ale settore. “Assisteremo a una maggiore innovazione in questo
settore, e la finanza mista sarà probabilmente in prima linea in
questo senso. La finanza mista si avvale di partenariati
pubblico-privati al fine di creare transazioni con un qualche tipo
di meccanismo di de-risking, così da renderle più attraenti per gli
investitori” spiega Liberatore.

“Un vantaggio delle transazioni in finanza mista è avere accesso
agli esperti. Parliamo con gli scienziati, i responsabili dei
progetti e i funzionari governativi per comprendere non solo
l’impatto ambientale, ma anche quello economico e sociale. Ciò ci
permette di approfondire argomenti e discipline specifici, per cui
la maggior parte dei gestori patrimoniali non ha competenze, come
ad esempio la biologia dei rinoceronti, la biodiversità delle aree
marine e la scienza alla base della riduzione delle emissioni
rispetto ai crediti di rimozione” ha aggiunto Zarzycki. “Impariamo
sempre e creiamo le nostre competenze analizzando nuovi progetti
ambientali e sociali – come essi si ripercuotono sulle aziende,
come incidono sui governi e come possiamo migliorare la situazione
in futuro. Vogliamo continuare ad ampliare il comparto, in modo da
passare da $1.000 miliardi di emissioni, a $1,5mila miliardi, fino
a raggiungere $2.000 miliardi. Poi, collettivamente, il mercato
potrà iniziare a conseguire altri obiettivi sostenibili su larga
scala” prosegue l’esperta.

Anche se ci sono dei mercati che sono cresciuti molto più
lentamente, all’interno del settore. È il caso, ad esempio, dei
social bond, che secondo gli esperti di Nuveen hanno risentito
anche delle difficoltà legate alla misurazione dell’impatto. “I
parametri d’impatto per i green bond vengono meglio compresi sia
dagli emittenti che dagli investitori. Se si investe in un progetto
di energia idroelettrica, in un impianto geotermico o in un parco
eolico, ci si può aspettare parametri come i megawattora di energia
prodotta, le stime sul numero di case che verrebbero alimentate da
quel particolare progetto e le stime sulle emissioni di gas serra
evitate” ha evidenziato Liberatore. “L’impatto sociale costituisce
un insieme di opportunità molto più ampio ed è più difficile
trovare misurazioni specifiche. Tuttavia, la situazione sta
cambiando. Dall’inizio della pandemia, gli emittenti sono diventati
più attenti e creativi nella misurazione dei risultati, ad esempio
calcolando il numero di persone che hanno accesso a un’assistenza
sanitaria aggiuntiva o il numero di individui che hanno accesso a
cibo fresco. Oggi esistono più parametri per le questioni sociali
ritenuti accettabili dagli emittenti e dagli investitori”.

E anche Nuveen sta dando un preciso contributo in tale ambito
come conclude Zarzycki. “La speranza è che il modo e i progetti in
cui investiamo consentano al mercato di progredire, facendo
confluire il capitale in aree che oggi ne hanno bisogno. I nostri
clienti ci chiedono di sostenere risultati che siano realizzabili
ora, senza la necessità di etichette o di rientrare in regimi di
tassonomia troppo rigidi”.

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