Credito al consumo, ripartono le spese per moto ed auto usate (in calo tv ed elettronica)

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Redazione Economia

La spesa media per famiglia in durevoli è di 2.955 euro, cresce del 3,8% rispetto allo scorso anno. Ma a trainare i piani di finanziamento sono gli acquisti di auto usate con un aumento del 9,6%. Per gli arredi spesa stabile

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Secondo l’Osservatorio annuale dei consumi Findomestic il settore motori è in crescita del 7,6% (auto usate +9,6%), stabile il mercato arredo, mentre sono in calo IT e TV. La spesa media per famiglia in durevoli è di 2.955 euro (+3,8%). Dunque nel contesto di stagnazione dei consumi fanno eccezione i beni durevoli, che crescono più degli altri mercati e chiuderanno il 2024 a quota +4,2%, raggiungendo il valore record di 78,33 miliardi secondo le stime dell’Osservatorio realizzato dalla società di credito al consumo del Gruppo BNP Paribas in collaborazione con Prometeia. 

Il comparto mobilità

La performance è trainata dai risultati del comparto mobilità, in espansione del 7,6% nonostante il raffreddamento dei prezzi: il fatturato toccherà i 45,2 miliardi soprattutto grazie all’incremento del 9,6% in valore delle auto usate. Il settore dei beni per la casa, invece, dopo la flessione del 2023, rimarrà sostanzialmente invariato (-0,1%), attestandosi a 33,1 miliardi con il rialzo del 6,5% dei piccoli elettrodomestici e il consolidamento dell’1,6% dei grandi elettrodomestici che fanno da contrappeso ai lievi cali previsti nei mobili (-0,2%) e nella telefonia (-0,6%) e alle perdite più consistenti nell’elettronica di consumo (-4,1%) e nell’information technology (-4,4%).




















































Il settore casa

Secondo i dati dell’Osservatorio Findomestic per il settore casa, il fatturato dei mobili nel 2024 si mantiene sostanzialmente stabile a 17 miliardi (-0.2%), confermando una tendenza all’attenuazione dopo il rimbalzo del biennio 2021-22. Gli incentivi fiscali legati alle ristrutturazioni non bastano, dunque, ad allentare la cautela dei consumatori verso gli acquisti di importo elevato. Sul fronte dei canali distributivi, le vendite online di arredamento e home living mostrano un’evoluzione positiva del 12%: l’e-commerce tocca i 4,4 miliardi e arriva a rappresentare il 19% del fatturato retail del settore. 

I grandi elettrodomestici

Per i grandi elettrodomestici, la crescita dei volumi di vendita, a dispetto del calo dei prezzi, consente al mercato di registrare un incremento dell’1,6% con un consolidamento su livelli elevati, superiori ai 4,1 miliardi; a livello di prodotti, i risultati migliori riguardano le lavastoviglie (+4.1%), i piani cottura (+1.2%) e le asciugatrici (+1%). I piccoli elettrodomestici, dopo il calo del 2023, recuperano un trend di crescita (+6,5%) e sfiorano i 2,1 miliardi di euro. Rilevante il contributo di friggitrici (+30.2%), robot da cucina (+25.5%), mini-aspirapolvere (+16,6%), macchine per il caffè (+9%) e prodotti per la cura dei capelli (+7.8%). 

Credito al consumo, ripartono le spese per moto ed auto (in calo tv ed elettrodomestici)

L’elettronica di consumo

L’online evidenzia performance sostanzialmente allineate al canale fisico con una penetrazione del 36,6% del fatturato. L’elettronica di consumo, mercato rappresentato per l’84% dalle Tv, chiuderà il 2024 con un ulteriore calo del giro d’affari: la perdita del 4,1% stimata dall’Osservatorio Findomestic fa scivolare il mercato a 1,65 miliardi. «Dopo il forte deterioramento del 2023 – osserva Bardazzi – la dinamica negativa è in fase di attenuazione. Sull’evoluzione del comparto continua a pesare il rimbalzo delle vendite del comparto video, dopo i picchi di crescita sostenuti dal passaggio al digitale e dai bonus tv/decoder conseguenti». Tra i prodotti spiccano per crescita gli amplificatori (+15.9%) e i ricevitori (+17.5%), segnalando un interesse in aumento delle famiglie verso la realizzazione di sistemi home theater. 

L’analisi

«Alla buona progressione che i durevoli hanno evidenziato negli ultimi due anni, in un contesto di incertezza e tensioni inflazionistiche – commenta Marco Tarantola, amministratore delegato e direttore generale di Findomestic Banca – ha contribuito anche l’azione condotta dai player della grande distribuzione che hanno saputo intercettare le esigenze delle famiglie italiane accompagnandole nella fase di consulenza e di acquisto». 

Quanto vale il mercato dei durevoli

Il responsabile dell’Osservatorio Findomestic, Claudio Bardazzi, aggiunge: «In cinque anni, dal 2019 a oggi, il mercato dei durevoli vale quasi 10 miliardi di euro in più. I volumi non sono ancora tornati ai livelli pre-Covid ma si spende di più e questo è dovuto in gran parte all’inflazione, in piccola parte al crescente orientamento delle famiglie ad acquistare beni di maggiore qualità. La crescita degli ultimi dodici mesi beneficia della spinta degli incentivi statali, pur con effetti limitati dal clima di incertezza economica che colpisce le famiglie italiane, come evidenziano le nostre rilevazioni mensili».

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