Elezioni Irlanda: TikTok accusato di aver permesso la diffusione di fake news

TikTok è stato accusato di aver permesso la diffusione di fake news sulle elezioni in Irlanda, mentre venerdì i cittadini si recano alle urne per decidere chi governerà il Paese.

Le accuse giungono nel contesto di una crescente pressione sulla piattaforma cinese che, secondo alcuni legislatori dell’Ue, avrebbe svolto un ruolo essenziale nella vittoria a sorpresa del poco noto ultranazionalista Călin Georgescu al primo turno delle elezioni presidenziali rumene di domenica scorsa.

L’Ong Global witness ha condotto un’indagine volta a testare la capacità della piattaforma di individuare e rimuovere le false affermazioni sul processo elettorale in Irlanda e afferma di aver riscontrato “significative mancanze”.

L’organizzazione ha creato 14 video su TikTok che includevano elementi di disinformazione. Li ha poi sottoposti all’approvazione della piattaforma come annunci a pagamento sia in inglese che in irlandese. Global Witness afferma che i video hanno utilizzato caratteri e simboli per eludere la moderazione automatica, nota anche come “algospeak”.

Dei 14 annunci, tre sono stati approvati per essere distribuiti sulla piattaforma in inglese e otto in irlandese.

I contenuti approvati includevano affermazioni secondo cui per votare era necessaria la prova di due dosi di vaccino contro il Covid-19, che i voti postali potevano essere espressi dopo la chiusura dei seggi il giorno delle elezioni e che era possibile votare direttamente su Facebook.

Global Witness afferma di aver rimosso gli annunci prima che potessero essere pubblicati sulla piattaforma. Tuttavia, TikTok li aveva già approvati per la pubblicazione.

Un portavoce di TikTok contattato da Euronews ha dichiarato che “nessuno di questi annunci è mai apparso su TikTok e la maggior parte di essi è stata correttamente respinta nella prima fase di moderazione”.

“Continueremo a far valere la nostra posizione di lunga data che non consente la pubblicità politica su TikTok. Abbiamo anche lanciato un ‘General election centre’ dedicato all’interno dell’app per fornire ai nostri utenti informazioni autorevoli sulle elezioni”, ha aggiunto il portavoce.

Global Witness afferma che la sua ultima indagine mostra un leggero miglioramento nella capacità di TikTok di moderare i contenuti politici in inglese, ma ha scoperto gravi carenze nella capacità di individuare la disinformazione in irlandese.

In un recente rapporto, TikTok ha dichiarato di impiegare 1.498 moderatori di contenuti per la lingua inglese, mentre nessuno è in grado di lavorare in irlandese.

Simon Harris, il Taoiseach di TikTok

Le elezioni lampo di venerdì arrivano dopo oltre quattro anni di storica coalizione fra i tre partiti Fine Gael, Fianna Fail e i Verdi.

È la prima volta che i due rivali di centrodestra (Fine Gael e Fianna Fail) governano insieme dopo che il partito di sinistra radicale Sinn Fein ha vinto al voto popolare nel 2020.

A 38 anni, l’attuale Taoiseach (il capo del Governo) Simon Harris, del Fine Gael, è il più giovane ad aver mai guidato il Paese. È stato definito il “Taoiseach di TikTok” per la sua presenza attiva sulla piattaforma, dove ha raccolto oltre 122mila follower e 2,5 milioni di like.

Anche i suoi principali rivali al voto di venerdì, Micheal Martin (Fianna Fail) e Mary Lou McDonald (Sinn Fein), stanno facendo campagna sulla piattaforma di proprietà cinese.

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Il voto si svolge pochi giorni dopo che la Commissione europea è stata invitata dalle autorità romene a indagare formalmente sul ruolo di TikTok nel primo turno delle elezioni presidenziali, dove il poco noto ultranazionalista Calin Georgescu ha vinto a sorpresa.

TikTok sotto il giudizio dell’Ue

TikTok è una delle numerose piattaforme che devono rispettare le norme di trasparenza più severe previste dal regolamento Ue sul mondo digitale, il Digital Services Act.

La Commissione europea sta già indagando sulla piattaforma dopo aver riscontrato carenze sulla protezione dei minori. Ad aprile, il social media è stato costretto a sospendere una versione reward-to-watch (in cui gli utenti ricevono dei buoni regalo in cambio della visualizzazione di contenuti) della sua app in Francia e Spagna, in risposta alle pressioni dell’esecutivo Ue.

Nonostante TikTok vieti i contenuti politici nella pubblicità, sta diventando uno strumento sempre più essenziale usato dai politici per attirare gli elettori più giovani. Un recente rapporto sul suo utilizzo durante il voto presidenziale rumeno ha rilevato che TikTok non limitava i politici o le piattaforme politiche dall’utilizzare le sue funzioni di monetizzazione, come la pubblicità a pagamento.

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In un intervento all’inizio di quest’anno, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, non ha escluso la possibilità di vietare TikTok nell’Ue.

Alla domanda se potesse prendere in considerazione la messa al bando della piattaforma, la von der Leyen ha risposto: “Non è escluso”.

“Conosciamo esattamente i pericoli di TikTok”, ha aggiunto.