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Follow the money”: è questo il motto che fa da filo conduttore al Calendario 2025 della Direzione investigativa Antimafia. A presentarlo nella Sezione operativa della Dia a Potenza, il Comandante della Sezione, il Maggiore Marcello Abbenante, e il suo vice, il Capitano Cosimo Campa. “Follow the money” è lo slogan reso popolare dal film docudrama del 1976 “Tutti gli uomini del Presidente”, che lo sceneggiatore della pellicola, William Goldman, attribuisce all’informatore che ebbe un ruolo decisivo nel disvelamento dello scandalo Watergate, e che suggeriva come la corruzione politica potesse essere portata alla luce esaminando i trasferimenti di denaro tra i responsabili degli illeciti. L’opera, arricchita anche da suggestive immagini d’archivio e da una copertina d’autore realizzata dall’artista contemporaneo Rosario Oliva, muove proprio dalle origini “cinematografiche” del motto: le pagine del mese di gennaio sono difatti dedicate alla genesi di quello che sarebbe poi diventato inconfondibile “marchio di fabbrica” del cosiddetta metodo Falcone, il magistrato che per primo, unitamente ai colleghi Turone e ai componenti dell’eroico pool antimafia – che istruì il Maxiprocesso di Palermo, nato da un’idea del consigliere Rocco Chinnici, coltivata e resa operativa dopo la sua morte dal consigliere Antonino Caponnetto – capirono che occorreva “seguire il denaro” per ricostruire i business mafiosi. Sono loro i protagonisti delle pagine del mese di marzo e aprile del Calendario. «Un metodo rivoluzionario – ha ricordato Abbenante – che tuttavia aveva già in precedenza ispirato il lavoro e l’impegno di fulgidi esponenti della società civile e delle Istituzioni come l’avvocato Giorgio Ambrosoli, all’epoca nominato commissario liquidatore della Banca Privata Italiana e delle attività finanziarie del banchiere Michele Sindona, assassinato nel luglio 1979 da un sicario ingaggiato dallo stesso Sindona, e l’ex capo della Squadra mobile di Palermo Boris Giuliano, pioniere nell’individuazione dei collegamenti tra operazioni bancarie e narcotraffico internazionale». A queste altrettanto straordinarie ed esemplari figure di servitori del bene comune e della collettività sono dedicate le pagine del mese di febbraio del Calendario. Le pagine dei mesi di maggio e giugno del Calendario si soffermano invece su due tappe fondamentali che hanno segnato l’evoluzione dell’apparato normativo di contrasto al riciclaggio dei proventi illeciti, fattore cardine anche nell’azione criminale delle mafie, consentendo appunto di “allontanare” i proventi dalla loro origine illecita e nel contempo di reimpiegare ingenti quantità di denaro sporco nell’economia legale: si allude alla disciplina derogatoria del segreto bancario principiata dal 1982 e culminata nella istituzione dell’“Archivio dei rapporti finanziari” nel 2006, nonché alla implementazione, a partire dai primi anni Novanta, della normativa di prevenzione del riciclaggio fino presidio di sistema apprestato per fini Anti Money Laundering (Aml) e antiterrorismo. Le pagine dei mesi da luglio a ottobre del Calendario sono dedicate ai principali Attori del sistema prevenzionale e repressivo antiriciclaggio italiano, ossia: l’Unità di Informazione Finanziaria (Uif) della Banca d’Italia, Autorità antiriciclaggio del nostro Paese, deputata in tale veste a ricevere le segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio (SoS) da tutti i soggetti obbligati e a effettuarne l’analisi finanziaria; la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, avente il compito di coordinare, in ambito nazionale, le indagini relative alla criminalità mafiosa, che nel tempo ha visto estendere le proprie competenze della specie pure alla trattazione dei procedimenti in materia di terrorismo, anche internazionale, e ai delitti afferenti alla sicurezza cibernetica nazionale. La stessa Direzione Investigativa Antimafia che, unitamente al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, costituiscono le uniche articolazioni investite, in prima battuta, dell’approfondimento investigativo delle predette SoS. Come ricordato dal Comandante di Sezione Abbenante, per la Basilicata ci sono dei segnali spia da approfondire. Già nell’ultima relazione annuale, in merito alle segnalazioni di operazioni sospette, la Uif sottolineava come in generale, nel 2023, si fossero registrate variazioni negative per tutte le regioni, ad eccezione di Basilicata ed Emilia-Romagna. Dalle 900 del 2022 alle 993 del 2023, per la Basilicata una variazione del + 10,3%. Tornando alle segnalazioni antiriciclaggio e ai dati del 1° semestre del 2024, i responsabili nazionali dell’intelligence finanziaria hanno segnalato la provincia di Matera tra quelle, poche in Italia, che sono in cima nella categoria bonifici verso nazioni a fiscalità privilegiata o “paradisi fiscali”. Per quanto riguarda il Materano, oltre il 14,8% dei bonifici ha quelle destinazioni. La provincia di Potenza, ha fatto registrare un range inferiore: 6,1-7,4%. A livello nazionale, nel 1° semestre del 2024 in aumento le segnalazioni antiriciclaggio aggregate rispetto al semestre precedente sia negli importi movimentati (+3,3%), sia nel numero di operazioni sottostanti (+1,5).



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