Sardegna che cambia è il 7° portale regionale aperto da Italia che cambia. Nella rassegna stampa settimanale, oltre alle principali notizie raccontiamo gli articoli usciti sul portale sardo, vediamoli insieme
Lunedì abbiamo inaugurato la settimana parlando di rider attraverso un’inchiesta di Domenico Mussolino di Indip. I rider infatti in Sardegna sono sempre di più, con una conseguente riduzione del lavoro e dei guadagni e una competizione serrata per aggiudicarsi più ordini. Come scrive Domenico, sono in tanti ad aver intrapreso questa attività durante la pandemia, quando la ristorazione è stata limitata alle consegne a domicilio. Al tempo si guadagnava bene e in tanti hanno deciso di trasformare le consegne nella propria occupazione principale. Me le continue assunzioni hanno finito per creare un sovraffollamento di lavoratori e il numero di “viaggi” per ciascun rider è diminuito. E adesso, tra algoritmo e sovrannumeri, la vita dei e delle rider in sardegna è sempre più complessa. Leggete l’inchiesta, ne trovate un’anticipazione sul nostro profilo instagram e il resto su www.sardegnachecambia.org
Martedì la nostra Sara Brughitta ci ha invece raccontato la storia dietro l’e-commerce Mannos. Come racconta Sara, si tratta di un progetto che offre un’esperienza di adozione originale. È possibile infatti adottare un filare di vite, un campo di grano, un’arnia o anche un animale, diventando così parte attiva del ciclo che dà vita ai prodotti enogastronomici tipici sardi. L’idea di Maria Giovanna Carta, la fondatrice, è quella di creare un legame tra la sua connessione personale con la Sardegna e la riscoperta delle tradizioni agricole e alimentari dell’Isola. Un’adozione che connette persone, tradizioni e territorio, portando in tavola prodotti locali e storie autentiche, e rendendo chi sceglie di adottare sia consapevole di ciò che acquista, che parte integrante nel supporto al processo di produzione. Una bella realtà, trovate anche questo articolo sul nostro portale
Mercoledì invece abbiamo dedicato un articolo al fatto che Il Nucleo di Ricerca sulla Desertificazione dell’Università di Sassari sta partecipando alla COP16 a Riyadh, un evento globale dedicato alla lotta contro la desertificazione e la siccità, temi di grande rilevanza anche per la Sardegna. Come infatti scriviamo, la desertificazione è un fenomeno che interessa oggi oltre il 40% della superficie terrestre, con un impatto devastante su quasi due miliardi di persone ogni anno. Le prospettive future sono ancora più preoccupanti: entro il 2050 tre persone su quattro potrebbero essere colpite dalla siccità. E in un’Isola dove la situazione critica nei bacini d’acqua ormai da anni desta preoccupazioni, con percentuali di acqua negli invasi sardi che quest’anno hanno registrato il più basso livello dell’ultimo quarto di secolo, il fenomeno della siccità rischia di consolidarsi come una minaccia sistemica, compromettendo la sicurezza idrica, l’agricoltura, l’approvvigionamento energetico e la vita. Il processo di desertificazione lascia infatti profondi segni anche in Sardegna, tra le 5 regioni italiane a rischio desertificazione. Ne parliamo meglio nell’articolo online
Giovedì infine abbiamo chiuso la nostra settimana di pubblicazione con un articolo della nostra Lisa Ferreli sul boicottaggio dell’apartheid israeliana. Partiamo dalla cronaca: Potere al Popolo Cagliari e il Comitato Sardo di Solidarietà con la Palestina sono impegnati in una campagna di raccolta firme per chiedere al comune di cagliari di aderire alla campagna di Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni (BDS) contro aziende e istituzioni israeliane coinvolte nelle violazioni del diritto internazionale nei Territori Palestinesi Occupati. Parliamo di questo con Claudia Ortu di Potere al Popolo ma parliamo anche di boicottaggio, del perché boicottare e di come quasi vent’anni di campagne di boicottaggio internazionale abbiano influito sulle scelte di istituzioni finanziarie, multinazionali, università e nazioni intere. Tutto questo, a dimostrazione del fatto che nessuno si salva da solo, ma che insieme ognuno può fare la differenza. Trovate un anticipo in formato video sul nostro profilo Instagram e l’articolo integrale con anche il link per sapere dove poter firmare, su www.sardegnachecambia.org
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