Stretta del Comune di Como per i contributi alle società sportive cittadine:”Scelta miope e senza logica”

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Sta facendo discutere – suscitando una narea di reazioni – la decisione del Comune di Como sui contributi da destinare alle associazioni sportive cittadine per la realizzazione di progetti e iniziative per l’anno 2024: 44mila euro complessivi a disposizione e un importo massimo di 1.500 per ogni partecipante al bando. Una drastica riduzione rispetto al passato e questo ha provocato le prime reazioni, stizzite, di diversi club.  Tra i requisiti necessari per partecipare al bando – come si legge nell’avviso pubblicato all’Albo Pretorio, essere in regola con i pagamenti dovuti a qualsiasi titolo nei confronti dell’amministrazione comunale. In caso di accertate irregolarità nei suddetti pagamenti – si legge – ammesse a partecipare le sole associazioni per le quali sia in corso un valido piano di rientro.

 

Pochi i giorni a disposizione delle associazioni per la domanda, che dovrà essere presentata entro mercoledì 18 dicembre alle 12. E dicevao delle reazioni: diverse associzzioni stanno facendo sentire il proprio malumore. Chiaramente la vicenda diventa anche di natura politica con Fratelli d’Italia, con il suo coordinatore provinciale Stefano Molinari, che critica l’amministrazione comunale cittadina per questa scelta:” Come ex assessore allo sport, ho sempre creduto nel valore sociale dello sport, che rappresenta un pilastro fondamentale per la crescita delle nuove generazioni e per il benessere della nostra comunità. Durante il mio mandato, introdussi il principio per cui le società sportive venivano valutate non per i titoli vinti, ma soprattutto per l’impatto sociale che riuscivano a generare. È grazie a questo principio che le società sportive hanno potuto farsi carico di progetti per i ragazzi, le famiglie e le persone con disabilità, consolidando il loro ruolo insostituibile nel tessuto sociale comasco.

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Il bando appena pubblicato per la concessione di contributi alle società sportive, con un totale stanziato di soli 40.000 euro, è un segnale preoccupante. Ridurre il massimo contributo per ogni società a 1.500 euro, una cifra irrisoria rispetto ai 10.000 o 8.000 euro che erano previsti in passato, significa ignorare completamente le reali necessità di chi lavora quotidianamente per garantire accesso allo sport ai nostri giovani. Ancora più grave è l’esclusione delle realtà che operano con ragazzi disabili ma che non sono affiliate al CIP, come chi lavora con Special Olympics o chi supporta giovani autistici al di fuori delle competizioni ufficiali. Questo non solo penalizza associazioni che già si basano sul volontariato, ma vanifica gli enormi sforzi che queste realtà compiono per creare inclusione attraverso lo sport.

 

Chiedere alle società sportive di produrre una mole di documenti e spendere tempo prezioso per un contributo che non copre nemmeno i costi minimi è un affronto a chi porta avanti con passione e sacrificio un lavoro che le istituzioni dovrebbero sostenere e valorizzare. Faccio appello all’amministrazione comunale affinché riveda queste scelte, riconoscendo il ruolo insostituibile delle società sportive non solo come custodi di tradizione sportiva, ma come motore di coesione sociale e crescita umana per la nostra comunità. Non possiamo permettere che il nostro territorio perda questo patrimonio prezioso per colpa di politiche miopi e penalizzanti”.

 

 

ALTRO COMUNICATO IN REDAZIONE: SINISTRA ITALIANA

 

Il sindaco Rapinese ha uno strano concetto di politiche di sostegno alle attività sportive . Da una parte è onnipresente sulle vicende del Como Calcio dall’altra penalizza le società sportive dilettantistiche della città tagliando i contributi da 184.000 euro a soli 44.000 euro! Insomma debole con i forti e forte con i deboli. Peccato che le società dilettantistiche di Como (ma anche quelle della Provincia) hanno costituito da sempre un bacino dal quale attingere per lanciare nelle società professionistiche coloro che hanno un talento. Pensiamo all’atletica piuttosto che al canottaggio o allo stesso calcio. Se si tagliano contributi all’humus dello sport in città tagliamo le ali a chi con lo sport svolge una funzione sociale. Lo sport, soprattutto quello a livello dilettantistico, svolge anche una funzione di recupero di molti giovani che attraverso le proprie capacità sportive hanno superato momenti difficili della propria adolescenza e gioventù e, nello stesso tempo, hanno ottenuto risultati personali soddisfacenti. In un momento come quello attuale di enorme difficoltà per i giovani affetti da patologie mentali più o meno gravi lo sport rappresenta un’ancora di salvezza e va sostenuto e incentivato proprio dal Comune che è il primo a pagare in termini di prezzi il disagio giovanile. Non a caso Giovenale nelle sue Satire affermava “orandum est ut sit mens sana in corpore sano”. Aiutare le associazioni dilettantistiche significa aiutare i giovani.

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Gianluca Giovinazzo
Segretario provinciale Sinistra Italiana

 

 

 

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