PRIMAPAGINA: 34 ANNI DI INFORMAZIONE LIBERA E DI “LAVORO CULTURALE”. MA SERVE IL SOSTEGNO DI AMICI E LETTORI | Prima Pagina

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L’8 dicembre è il compleanno di primapagina. Per la precisione il trentaquattresimo. Da dopodomani si va per 35… Il primo numero del giornale, all’ epoca di carta, formato quotidiano tabloid, uscì nelle edicole l’8 dicembre del 1990. Anche allora soffiavano venti di guerra. La foto di copertina la dedicammo agli studenti della Valdichiana che manifestavano per la pace a Montepulciano. E l’editoriale si intitolava “Good morning Valdichiana” parafrassando il titolo di un film sulla guerra in Viet Nam. Anche nel dicembre del 1990 la terra in fiamme era quella del Medio Oriente. L’Iraq per la precisione. Gli studenti che tornavano in piazza erano quelli della “Pantera”. Oggi di guerre ce ne sono diverse in giro per il mondo: a Gaza, in Siria, in Libano per quanto riguarda il Medio Oriente, in Ucraina. Ma anche in Africa, in Yemen… Dopo 34 anni siamo ancora lì, anzi adesso la situazione è pure peggiore.

Il giornale ha cambiato veste, dal 2016 è solo on line, la carta e l’odore dell’inchiostro sono solo un ricordo, ma la posizione sulle guerre è sempre la stessa. Eravamo per la pace allora e siamo per la pace adesso, senza se e senza ma. Siamo anche contro la proliferazione delle produzioni miltari, contro l’invio di armi ai paesi in conflitto, perché le armi alimentano i conflitti e non li fanno finire. Più armi si inviano, più morti ci scappano. Riteniamo aberrante che qualcuno pensi di salvare le fabbroche metalmeccaniche (e non solo) in crisi, riconvertendole in industrie belliche. Lo abbiamo sentito dire anche in Toscana a margine della crisi e dei licenziamenti alla Beko di Siena..

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Noi, nel nostro piccolo, continuiamo, tenacemente a non piegarci alla logica della guerra. Perché “la guerra è sempre una montagna di merda e una immensa macchia di sangue”. Questa frase è un passaggio del reading “Lo Straniero. Il polacco deve morire” prodotto da primapagina che da giugno al 22 novembre scorso abbiamo portato in giro, con 12 repliche nei comuni del comprensorio a cavallo tra Toscana e Umbria (Chiusi, Villastrada, Chianciano, Città della Pieve, Cetona, San Casciano, Fonte Vetriana) e anche a Novara e Milano, nel nord Italia.

Un altro “tassello”, il reading Lo Straniero, del “lavoro culturale” (nel senso che al termine dava Luciano Bianciardi, uno dei numi tutelari della nostra testata) che come primapagna cerchiamo di affiancare a quello quotidiano dell’informazione che sia essa cronaca, ragionamento su fatti o critica a ciò che avviene sul territorio nella politica, nell’economia, nello sport, nella gestione della cosa pubblica, nell’ambiente culturale.

Un altro tassello che nell’anno che si va spegnendo si è aggiunto a “Tradire. La notte prima dell’assedio”, allestito nel 2023 con due reliche anche nel 2024 (una specificatamente per gli studenti di una scuola suiperiore a Città della Pieve), ma non è neanche l’ultimo, perché il 29 novembre scorso abbiamo presentato “La Bomba. Quando eravamo bianchi,rossi e neri”, altro reading drammatizzato a ricordo dell’attentato fascista alla casa del popolo di Moiano avvenuto nel 1974.  Un evento-ricorrenza proposto direttamente nel luogo del delitto, cioè lì, proprio alla Casa del popolo di Moiano, che per l’occasione ha risposto con la sala gremita e molta commozione. ASnche perché dopo la bomba successero altre cose. Non meno rilevanti: altri attentati, le Br, arresti, scontri di piazza…

Ovviamente questo lavoro parallelo e aggiuntivo, rispetto all’informazione quotidiana on line, così come l’edizione e la  presentazioni di libri, gli incontri con autori, le conferenze-convegno, i corsi all’Univeristà popolare che come giornale cerchiamo di proporre porta via energie e risorse. Come giornale abbiamo fatto la scelta di proporre una informazione libera, acccessibile a tutti, senza abbonamento o barriere nella fruizione. Libera, accessibile a tutti e gratuita. Ma fare un giornale e fare, soprattutto, eventi collaterali, costa e non poco. Costa affittare sale o teatri, costano i permessi per usufruire di spazi pubblici, costa la Siae, costano le attrezzature necessarie, costa la promozione, costano i viaggi e i rimborsi spese. Così come costa mantenere vivo e aggiornato il sito internet, pagare le bollette della luce, del telefono, del riscaldamento, costa il commercialista, costa tenere in ordine gli archivi. Poi ci sono le tasse da pagare – giustamente – sugli introiti.

La pubblicità è linfa vitale, ma – anche per l’assottigliarsi progressivo del tessuto commerciale e produttivo dei nostri territori di riferimento –  non è più sufficiente. E’ per questo che anche quest’anno, come negli anni precedenti, siamo a chiedere il vostro aiuto, cari lettori. La forza vera, reale, di primapagina siete voi. Sono gli oltre 6.000 contatti giornalieri, con punte di 20, 25 mila…  Nell’ultimo anno, forse anche grazie agli spettacoli e agli eventi collaterali, ma soprattutto, crediamo, per il tipo di informazione che primapagina propone, puntigliosa e senza sconti, ma anche senza infingimenti, prendendo sempre posizioni riconoscibili, abbiamo notato un incremento di visualizzazioni, anche fuori del tradizionale bacino di utenza, nelle città di Siena e di Perugia, per esempio. E in altre parti d’Italia, da Milano a Roma e in zone toccate finora solo marginalmente come l’Amiata, la Valdorcia, la Maremma e l’alto Tevere.

Chi ci segue (qualcuno da più di 30 anni, e la cosa ci rende oltremodo orgogliosi) può se vuole, darci una mano a continuare a fare ciò che stiamo facendo.  In questi anni il vostro contributo, il vostro sostegno non è mai mancato. Ve ne siamo grati.

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Per richiedere fattura, si prega di scrivere all’indirizzo primapaginaredazione@yahoo.com

A tutti coloro che ci sosterrano, ai nostri inserzionisti un grazie anticipato. A tutti i lettori i migliori auguri di Buon Natale con la speranza che il 2025 sia migliore del 2024 e porti pace e non guerre.

 

 

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