Ammortizzatori sociali in aumento in provincia di Terni. E’ uno dei dati più significativi emersi dal rendiconto sociale Inps per il 2023. Il rapporto è stato presentato giovedì 5 dicembre, nella sede della Cassa Edile di Terni, alla presenza dei vertici dell’istituto e dei rappresentanti delle forze economiche e sociali. Dopo la pandemia i numeri erano calati sensibilmente, ma poi c’è stata una ripresa delle ore di cassa integrazione ordinaria balzate dalle 658.633 del 2022 alle 808.592 dell’anno passato. Stazionaria la Naspi ed anche il tasso di disoccupazione che è al 6,5%.
“Il dato occupazionale – osserva il direttore della sede provinciale Inps, Savino D’Elicio Di Chio – è sostanzialmente stabile, ma ci sono dei segnali di fragilità del tessuto economico locale che vanno attentamente monitorati. E negli ultimi mesi del 2023 si è registrato un incremento della cassa integrazione”.
In primo piano anche il problema della sede di viale della Stazione abbandonata da 7 anni dopo un vasto incendio. Con il risultato che i dipendenti sono ancora ospiti dei locali di viale Bramante presi in affitto. “La procedura – ha affermato Antonio Maria Di Marco Pizzongolo, direttore regionale Inps Umbria – è stata finalmente sbloccata. L’ultimo nodo da sciogliere è la vulnerabilità sismica. Dovremo adeguare l’immobile alle nuove regole previste in caso di terremoti. E poi procederemo con gli appalti. Non è possibile fissare delle date, ma tra qualche anno i nostri dipendenti torneranno in quella che abbiamo sempre considerato la nostra sede provinciale”.
Pizzongolo ha parlato anche dell’elevata qualità delle prestazioni offerte dagli uffici ternani con tempi piuttosto brevi. Nel 2023 le pensioni liquidate sono state 66.026, in linea con il 2022. Al momento non risultano particolari problemi di organico, ma gli effetti del turn over sono sempre in agguato. Pizzongolo si è poi soffermato su altre eccellenze dell’Inps a Terni, il polo che si occupa dei trattamenti previdenziali riservati ai lavoratori stranieri una volta rimpatriati e la gestione del fondo per il clero.
C’è poi tutta la questione delle invalidità civili con più di 40 mila domande l’anno in tutta l’Umbria.
“Dal 2025 – ha aggiunto – tutta la materia sarà affidata all’Inps e per noi sarà un importante banco di prova. Ci siamo preparati a questa novità con Perugia che è stata scelta tra le sedi italiane per una prima fase di sperimentazione. Proprio per questo colgo l’occasione per ricordare che avremo bisogno di altri medici per procedere alle visite per l’invalidità. Gli interessati possono già farsi avanti. C’è un bando ancora aperto per qualche giorno e vi potranno partecipare anche medici in pensione.
Per ora la sede interessata è quella di Perugia, ma poi immagino che saranno coinvolte gradualmente anche le altre province”.
Il presidente del comitato provinciale Inps di Terni, Guglielmo Bizzarri, ha ricordato che “solo per le prestazioni a sostegno del reddito l’ente ha lavorato 4 mila domande, ma si è occupato anche di mercato del lavoro, pensioni, Naspi, prestazioni assistenziali e sociali. Un gran lavoro portato a termine in tempi molto contenuti, 90 giorni in media”. Bizzarri ha quindi posto l’accento sul recupero dei crediti da indebite prestazioni sociali che talvolta vengono chiesti all’utente deceduto anche a distanza di 10 anni.
Durante i lavori si è anche parlato del calo del valore economico delle pensioni che sarà sempre più rilevante in futuro a causa del prevalere del sistema contributivo ed è stato sottolineato che l’indice di natalità in provincia di Terni è ben al di sotto della media nazionale. Si è poi registrato un miglioramento della correttezza della contribuzione di aziende e imprese: nel 2022 i Durc (documenti contributivi) irregolari erano il 12,3% di quelli emessi, nel 2023 la percentuale è scesa all’11,1%.
Da segnalare anche gli interventi di Fabrizio Pompei, professore associato del dipartimento di Economia dell’Università di Perugia, Claudio Cipolla, segretario provinciale Cgil Terni, Mauro Franceschini, presidente Confartigianato Imprese Terni, Massimo Caprasecca, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro di Terni, e Roberto Ghiselli, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps, a cui sono state affidate le conclusioni dell’incontro. Era presente anche Stefano Lo Re, direttore della sede Inps di Perugia e vicedirettore regionale dell’istituto di previdenza sociale.
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