L’Asvis, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, ha presentato oggi a Roma il Rapporto ‘I territori e lo sviluppo sostenibile’ 2024 che illustra, attraverso dati e grafici, il posizionamento di Regioni, Province, città metropolitane, aree urbane e Comuni rispetto alla realizzazione dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sulla base di circa 100 indicatori statistici. La Campania, tra il 2010 e il 2023, mostra miglioramenti per salute (Goal 3), lavoro e crescita economica (Goal 8) e consumo e produzione responsabili (Goal 12). Peggiora la situazione di povertà (Goal 1), parità di genere (Goal 5), acqua pulita e servizi igienico sanitari (Goal 6) e vita sulla terra (Goal 15). Analizzando le province, Benevento e Avellino presentano il numero più elevato di Goal, seppure abbastanza contenuto, con valore superiore alla media nazionale (rispettivamente 2 e 3 su 12). Per quanto riguarda gli Obiettivi quantitativi, la Campania può raggiungere o avvicinare il 32% degli obiettivi, mentre per il restante 68% la situazione è stabile o in peggioramento. Più in particolare, la Campania presenta: nessun forte miglioramento e un lieve miglioramento per i seguenti settori: – La salute (G3): aumenta il numero di infermieri e ostetrici ma diminuisce quello dei medici (rispettivamente +2,4 per 1.000 abitanti e -1,3 per 10.000, dal 2013 al 2022). Diminuisce invece il numero di persone che fumano (-4,2 punti percentuali). – Il lavoro e la crescita economica (G8): diminuiscono i Neet (-9,0 punti percentuali dal 2018) e i lavoratori non regolari (-5,7 punti percentuali tra 2010 e 2021). – Il consumo e la produzione responsabili (G12): aumenta la raccolta differenziata dei rifiuti urbani (+22,8 punti percentuali nel 2022). La Campania presenta poi una sostanziale stabilità per i seguenti settori: – L’agricoltura e l’alimentazione (G2): aumenta la superficie destinata ad agricoltura biologica (+15,5 punti percentuali tra 2010 e 2021) e diminuisce l’eccesso di peso tra i minori (-4,4 punti percentuali tra il 2011 e il 2022), contemporaneamente diminuisce la percentuale di persone con un’adeguata alimentazione (-7,1 punti percentuali). – L’istruzione (G4): aumentano i posti nei servizi socioeducativi (+7,0 punti percentuali dal 2013 al 2022) e i laureati (+5,3 punti percentuali dal 2018) ma peggiorano le competenze adeguate degli studenti a livello ripartizionale. – L’energia (G7): aumenta la quota di energia elettrica da fonti rinnovabili (+16,5 punti percentuali dal 2010 al 2022). – Le imprese, innovazione e infrastrutture (G9): aumentano la copertura di internet ultraveloce e la percentuale di occupati con istruzione universitaria in professioni Scientifico-Tecnologiche (rispettivamente +49,8 e +2,4 punti percentuali dal 2018) ma diminuisce il numero di utenti assidui del TPL (-6,5 punti percentuali). – Le disuguaglianze (G10): diminuisce la disuguaglianza del reddito netto (-1,7 punti tra 2010 e 2022), ma aumenta l’indice di dipendenza strutturale (+4,1 punti percentuali) e la migrazione ospedaliera (+1,7 punti percentuali tra 2010 e 2022). – Le città e le comunità (G11): diminuisce il numero di giorni di superamento del limite giornaliero delle PM10 (-52 giorni tra 2010 e 2022), ma aumenta l’utilizzo dei mezzi privati (+6,4 punti percentuali) e diminuiscono i posti km offerti dal TPL (-40,8% tra 2010 e 2022). – La giustizia e le istituzioni (G16): diminuisce il numero di detenuti in attesa di giudizio (-13,4 punti percentuali) ma aumenta il numero di frodi e truffe informatiche (+1,8 casi 1.000 abitanti tra 2010 e 2022). La Campania presenta infine un peggioramento per i seguenti settori: – La povertà (G1). Aumenta la povertà assoluta a livello di ripartizione (12,8% nel 2023) e il numero di persone che vivono in abitazioni con problemi strutturali (+4,6 punti percentuali). – La parità di genere (G5): diminuisce il numero di donne nei consigli regionali (-7,8 punti percentuali dal 2012) e peggiora il gender pay gap (-0,8 punti al 2022), contrastati dall’aumento delle laureate in materie STEM (pari al 15,9% nel 2021). – L’acqua pulita e servizi igienico sanitari (G6): aumentano sia la dispersione idrica (+4,1 punti percentuali tra 2012 e 2022) sia l’irregolarità nella distribuzione dell’acqua (+4,0 punti percentuali tra 2010 e 2022). – La vita sulla terra (G15): continua ad aumentare l’indice di copertura del suolo (da 102,3 nel 2012 a 105,5 punti nel 2022).
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