Un altro parcheggio contestato dal municipio e dai residenti ma fortemente sostenuto dal Campidoglio. Non c’è soltanto il multipiano da realizzare a pochi metri dalla Mole Adriana. Anche all’ombra del Cupolone è previsto un parcheggio interrato che sta scatenando insospettabili contrapposizioni.
In via Porcari, all’altezza di largo Capponi, l’amministrazione comunale ha intenzione di realizzare un parcheggio. Il progetto, inizialmente più piccolo, aveva incassato la bocciatura della giunta del municipio I. “All’epoca era previsto fosse di 70 posti, in parte a rotazione ed in parte pertinenziali – ha spiegato Adriano Labbucci, assessore alla mobilità del municipio I – l’esiguo numero di posteggi ed il fatto che nelle vicinanze fossero previsti altri due parcheggi, quello di lungotevere Castello e quello di piazza Risorgimento, ci aveva spinto ad esprimere un parere negativo”.
La contrarietà del municipio
Nella memoria di giunta municipale l’infrastruttura viene bocciata perché “la quota per legge riservata ai residenti, sarebbe insufficiente a garantire la scomparsa delle auto posteggiate sulla strada”. Quel provvedimento è datato 18 aprile 2024. Il progetto però, rispetto alle intenzioni iniziali che erano state prospettate al municipio, è stato modificato. “Oggi i posti sono passati da 70 a 140 e sono tutti pertinenziali. Però – ha rimarcato Labbucci, resta l’altro punto interrogativo, quello legato alla necessità di creare un parcheggio se, nella zona, sono già previsti a lungotevere Castello ed in piazza del Risorgimento. Per inciso – ha aggiunto l’assessore – noi siamo favorevoli solo alla realizzazione di quest’ultimo”. Verrà costruito, per ammissione del sindaco, dopo il 2025. Su lungotevere Castello invece si è in attesa del parere degli esperti recentemente nominati da Gualtieri.
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Gli alberi da tagliare
Non c’è però solo il municipio I ad essere perplesso sulle scelte effettuate dal sindaco in tema di mobilità. Come rilevato da Carte in Regola, “è stata avanzata da una ditta privata la proposta di realizzare un parcheggio interrato da vendere a privati per oltre 90 anni. Proposta che è stata inserita dal sindaco commissario Gualtieri tra gli interventi per il Giubileo anche se il parcheggio sarà ultimato solo dopo la fine dell’evento religioso e nonostante il parere negativo del municipio I”. Aspetto non trascurabile che è stato rilevato dall’associazione presieduta da Anna Maria Bianchi, è il sacrificio ambientale che questo parcheggio comporterebbe. Per realizzarlo infatti “verrebbero abbattuti 5 lecci alti tra i 12 ed i 15 metri più un pinus pinea alto 16”. Come sottolineato da Carte in Regola quelle alberature rappresentano “un bene collettivo, ambientale e paesaggistico, che deve essere preservato e che non può essere barattato con posti auto destinati a facoltosi proprietari di appartamenti, alberghi, uffici e negozi del circondario”. Anche sulla base di queste motivazioni gli attivisti dell’associazione hanno annunciato una conferenza stampa sul posto.
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La ricollocazione di precedenti parcheggi
In ultimo, ma non trascurabile, c’è un’altra questione che poi rappresenta un filo conduttore per tanti cantieri e progetti avviati, o da avviare, in tema di parcheggi. Anche quello di largo Capponi è figlio di un procedimento che è stato il tratto distintivo del Piano urbano parcheggi: la ricollocazione di posteggi interrati che originariamente erano stati autorizzati da tutt’altra parte. Il meccanismo era semplice: il comune, acquisito il parere dei municipi competenti, riconosceva ad una ditta l’opportunità di costruire in una determinata zona. Poi, verificata la non fattibilità dell’intervento, come si legge nella delibera capitolina 291 del 2013, quei posti sono stati spostati in altre zone. In tutti i casi di delocalizzazione, veniva spiegato nel provvedimento, l’intento era “di mantenere il livello di offerta di posti auto complessivo, compatibile con quello programmato”.
“E’ evidente che né il numero dei posti auto assegnati, né tanto meno la localizzazione dei parcheggi, sono stati valutati in base alla fattibilità o all’utilità trasportistica, ma – hanno ricordato gli attivisti di Carte in Regola – solo con il criterio della conservazione del numero dei box che si intendeva attribuire ai proponenti”. È questo anche il caso del contestato parcheggio interrato da 140 posti. Tutte situazioni su cui l’associazione, nata dal “Coordinamento No Pup”, ha dichiarato di voler far luce e su cui stanno montando le proteste dei cittadini.
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