Mattarella: “La diplomazia ha un compito alto: scongiurare le guerre”

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La diplomazia oggi è chiamata, più che mai, a un compito alto: scongiurare la guerra, scongiurare le guerre”. Lo scandisce due volte il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno con il corpo diplomatico.

Non esistono mai tempi facili per la diplomazia, rete preziosa in grado di captare il senso degli avvenimenti nel mondo. La Convenzione di Vienna ci ricorda che scopo delle relazioni diplomatiche è promuovere rapporti amichevoli e sviluppare relazioni economiche, culturali e scientifiche”, sottolinea il capo dello Stato intervenendo nel Salone dei Corazzieri alla presenza di Giorgio Silli e Maria Tripodi, sottosegretari del ministero degli Affari Esteri, e di Giulio Terzi di Sant’Agata, presidente della commissione permanente per le politiche dell’Unione europea del Senato.

In un momento in cui la complessità dell’orizzonte futuro sembra far prevalere il disorientamento, è quanto mai necessario ripristinare una solida visione ancorata ai valori della persona, della libertà, della democrazia”, scandisce Mattarella nel Salone dei Corazzieri.

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“Il diritto umanitario non può essere sospeso”

Per il presidente della Repubblica, “il diritto umanitario internazionale non contempla sospensioni o congelamenti. Anche sotto questo profilo il pensiero si rivolge al dramma dell’Ucraina, dove sono stati ormai superati i mille giorni di conflitto, e al Medio Oriente, dove i disumani attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre dell’anno passato hanno provocato un profondo trauma al popolo israeliano e innescato una spirale di inaudita violenza e una crisi umanitaria senza precedenti a Gaza, estendendo il conflitto al Libano, incendiando l’intera area”.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno con il Corpo Diplomatico, Roma, 13 dicembre 2024 (ANSA/PAOLO GIANDOTTI/US QUIRINALE)

“La soluzione dei due Stati, Israele e Palestina, è l’unica prospettiva di pace”

Mattarella insiste sulla necessità di un cessate il fuoco a Gaza che porti alla creazione di due Stati, israeliano e palestinese: “Insieme ai nostri partner continuiamo anzitutto a operare per il cessate il fuoco, per un processo costruttivo che, con il concorso della comunità internazionale, porti alla soluzione a due Stati, giusta, necessaria, sostenibile e in linea con il diritto internazionale, unica prospettiva di pace stabile. Prospettiva unica e urgente se si vuole scongiurare che il sedimento di ostilità e di risentimenti che si è accumulato provochi rapidi e frequenti ritorni di sempre più gravi violenze”.

Anche nel momento in cui la soluzione dei “due popoli e due Stati” sembra perdere il suo sostegno internazionale, Mattarella ribadisce: “Non è una formula di rito, non è una posizione vana. Costruire un futuro per il Medio Oriente in cui Israele e Palestina coesistano in pace e sicurezza è un compito che, se sarà sviluppato da coloro che oggi nascono e crescono tra le macerie della guerra, tocca a noi saper far decollare”.

Dopo la presa del potere a Damasco da parte di Hayat Tahrir al-Sham, il capo dello Stato osserva: “In Siria si è registrato un nuovo scenario di scontro, con un cambio di regime. È indispensabile che si dia vita rapidamente a una nuova statualità, che in queste fasi concitate si riattivi il dialogo, e la popolazione sia protetta e le minoranze salvaguardate”.

“Mai così tanti conflitti dopo la Seconda Guerra Mondiale”

Nel suo intervento al corpo diplomatico il presidente della Repubblica non può non constatare che, “nonostante gli auspici di maggiore cooperazione e solidarietà con cui lo abbiamo affrontato, l’anno che volge al termine ha visto allargarsi il novero delle crisi su scala globale. Recenti rilevazioni fanno registrare ben 56 conflitti in atto, il numero più alto dal tempo della Seconda Guerra Mondiale, in un contesto di deterioramento generalizzato delle condizioni di sicurezza. I fronti di guerra si moltiplicano continuamente e la comunità internazionale non riesce a contrastarli”.

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Per Mattarella “non si tratta di un’impotenza oggettiva, ma come sovente accade è il risultato di scelte più o meno consapevoli. Il mondo attraversa un grave momento di crisi e desidero esprimere la solidarietà della Repubblica italiana ai popoli gravati da guerre e conflitti”.



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