GENOVA (ITALPRESS) – Regione Liguria, insieme alle Asl, alle aziende ospedaliere, ai medici di medicina generale e alle strutture residenziali, ha messo a punto il piano di sistema per la gestione dei Pronto Soccorso durante le festività natalizie, con particolare attenzione ai ponti di Natale e Capodanno. Per ridurre l’impatto nei Pronto Soccorso della Liguria, come negli anni passati, sono stati istituiti gli ‘Influenza Point’: 181 medici di medicina generale disponibili, 75 studi medici e cinque sedi di Asl e Ospedali aperti anche nei giorni festivi. Per quanto riguarda le Rsa sono circa 150 i posti letto disponibili nelle strutture contrattualizzate e sotto quotidiano monitoraggio, con la possibilità di contrattualizzare in deroga ulteriori strutture accreditate.
Contestualmente è prevista, per gli ospedali, una pronta disponibilità di posti letto e una rimodulazione dell’attività di elezione.
“Regione Liguria sta predisponendo tutte le misure necessarie per affrontare al meglio il prevedibile aumento degli accessi ai Pronto Soccorso durante le festività natalizie, nel quadro del piano ‘Influenza Point’ – dichiara il presidente della Regione Liguria Marco Bucci -. Contestualmente, stiamo lavorando per migliorare l’appropriatezza degli accessi al Pronto Soccorso, un impegno che già sta producendo i primi risultati e che porterà benefici strutturali nei prossimi mesi. Siamo fiduciosi, perché ci sono molte opportunità di ottimizzazione che possono essere realizzate attraverso piccoli ma mirati aggiustamenti, garantendo un servizio sempre più efficiente e vicino alle esigenze dei cittadini”.
“Gli afflussi in Pronto Soccorso aumentano sensibilmente durante i giorni festivi, quando normalmente gli studi dei medici di medicina generale rimangono chiusi per le festività – spiega l’assessore alla Sanità di Regione Liguria Massimo Nicolò -. Anche quest’anno viene portato avanti un accordo del 2022 siglato con i medici di medicina generale che saranno a disposizione di tutti i cittadini negli ambulatori delle Asl appositamente attrezzati o in alcuni studi medici che rimarranno aperti non solo per i propri assistiti, ma per tutta la popolazione.
Lavoriamo perché l’assistenza territoriale venga al più presto organizzata in modo da garantire stabilmente una miglior fruizione e accessibilità alle cure. Gli ospedali, inoltre, si sono dotati di un piano che prevede unità di crisi per affrontare la gestione del sovraffollamento, con una rimodulazione dei posti letto, così come le Rsa che hanno messo a disposizione circa 150 posti letto. Ricordiamo che gli studi dei medici di medicina generale durante i giorni festivi sono aperti a tutti, non soltanto agli assistiti diretti. E costituiscono un’opportunità per quanti hanno bisogno di assistenza e cure tempestive per patologie lievi”.
“Il principale strumento per ridurre il numero di casi gravi legati all’influenza, specie tra gli anziani e i fragili, è sempre rappresentato dal vaccino – spiega Filippo Ansaldi direttore generale di Alisa – e quest’anno la campagna di vaccinazione antinfluenzale sta portando a numeri confortanti, seppure ancora distanti dagli obiettivi che vogliamo raggiungere: fino a questa settimana abbiamo registrato 270.000 dosi somministrate, circa il 6% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Contestualmente abbiamo iniziato a somministrare il nuovo farmaco per prevenire le infezioni da virus respiratorio sinciziale umano come la bronchiolite, nei punti nascita, negli studi pediatrici e negli ambulatori delle ASL. L’adesione nella prima settimana è stata positiva con oltre 400 dosi somministrate”.
“Il picco dell’influenza è atteso intorno alle prime due settimane di gennaio, ovvero nel momento più difficile anche per il nostro sistema sanitario – spiega Matteo Bassetti, coordinatore del Consiglio Superiore della Sanità Ligure, responsabile del Dipartimento interaziendale regionale di Malattie Infettive e direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale san Martino -, in particolare per gli ospedali ma anche per gli studi dei medici di medicina generale. Quindi è evidente che bisogna lavorare per offrire al cittadino interlocutori per quelle che sono le forme meno impegnative di influenza, la stragrande maggioranza, ed è molto importante rivolgersi a strutture sul territorio come gli ‘Influenza Point’ e non agli ospedali, che servono unicamente quando si hanno forme gravi, impegnative. L’influenza dura mediamente, nella sua evoluzione, quattro, cinque, sei giorni, per cui è probabile che le persone possano avere per due o tre giorni febbre elevata e questa non è una di quelle situazioni per cui è necessario affidarsi alle cure ospedaliere”.
“Ricorriamo, quindi, ai Pronto Soccorso unicamente quando ci sono dei grandi problemi e questo vale anche per le persone più anziane. È importante cercare di non trasformare una malattia che è gestibile a casa o a livello ambulatoriale in un problema maggiore, come il sovraffollamento degli ospedali, a meno che ovviamente non ci siano situazioni per cui l’ospedale è fondamentale. Sto parlando di chi, per esempio, ha un’insufficienza respiratoria o altri problemi a carico di più organi. Molto importante è curare l’influenza con farmaci al bisogno, limitare l’uso degli antibiotici se non in alcune situazioni, evitando così anche la diffusione di batteri molto resistenti. Quest’anno c’è stata una ripresa delle vaccinazioni e questo è un dato molto positivo, speriamo che questo aumento della percentuale di vaccinati possa servire a ridurre l’impatto che l’influenza avrà inevitabilmente sul sistema sanitario” conclude Bassetti.
“Anche quest’anno – Giancarlo Icardi, direttore Istituto Igiene Ospedale Policlinico San Martino Genova – l’influenza stagionale rappresenta una sfida importante per la salute pubblica; secondo le previsioni basate sui dati epidemiologici e virologici raccolti in queste prime settimane di sorveglianza si può ipotizzare una circolazione epidemica dei diversi ceppi influenzali tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Quindi la vaccinazione rappresenta il modo più efficace per proteggersi dall’influenza e ricordo come non sia mai troppo tardi per vaccinarsi”.
“Abbiamo aderito volentieri alla proposta avviata nel 2022 per poter offrire un servizio aggiuntivo in coincidenza con le giornate di festa, quando di solito si verificano i picchi del virus – spiega Andrea Carraro, segretario provinciale genovese e vice segretario regionale della FIMMG -, un buon numero di medici si è messo a disposizione per coprire i turni e garantire assistenza a tutti i pazienti e siamo pronti per offrire un contributo importante anche per le case di Comunità”.foto: ufficio stampa Regione Liguria
(ITALPRESS).
tvi/com
13-Dic-24 14:16
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