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L’operazione Samba continua a rivelarsi cruciale nella lotta al narcotraffico internazionale. Le recenti dichiarazioni di Vincenzo Pasquino, un pentito arrestato nel mayo 2021, offrono uno sguardo inquietante sulle reti del crimine organizzato che operano tra Brasile e Italia. Collaborando con la giustizia dal novembre scorso, Pasquino ha fornito dettagli importanti sulle operazioni illecite della famiglia Assisi, a testimonianza delle complesse dinamiche del narcotraffico che hanno profonde radici nei due paesi.
Pasquino e la sua scelta di collaborare con la giustizia
Vincenzo Pasquino ha un passato oscuro, già condannato per associazione mafiosa e traffico di stupefacenti nel processo torinese “Cerbero”. La sua decisione di collaborare con le forze dell’ordine non è stata casuale. Interrogato dagli investigatori, Pasquino ha spiegato di sentirsi tradito da coloro di cui si fidava, esponendo i contrasti che lo hanno portato a prendere una posizione antifrontaliera con la famiglia Assisi. I conflitti relativi ai carichi di droga e una richiesta di asilo fallita in Brasile hanno ulteriormente complicato la sua situazione.
Durante gli interrogatori che proseguiranno fino a mayo 2024, il pentito ha fornito informazioni dettagliate che vanno oltre la cronaca di un passato criminale. I suoi racconti includono l’organizzazione del traffico di sostanze stupefacenti e le relazioni tra vari clan, svelando il funzionamento interno delle strutture mafiose. La chiave del suo racconto si basa su come le famiglie mafiose si interconnettono nel traffico internazionale di droga, dimostrando una rete ben coordinata e capillare capace di superare le barriere geografiche.
L’ascesa di Pasquino nel narcotraffico
Pasquino entra nel mondo del narcotraffico nel 2011 grazie a un collegamento diretto con il clan Alvaro, un gruppo di potere radicato nella zona di Sinopoli, con influenze anche a Chivasso. Durante gli esordi, collabora nel trasporto di hashish dalla Spagna al mercato italiano. L’incontro con Vittorio Raso segna l’inizio dell’attività di traffico, fino a quando, nel 2014, la sua carriera subisce una svolta significativa. Uscito dal carcere, Pasquino inizia a lavorare per la famiglia Assisi, ampliando le sue operazioni alla cocaina e accettando proposte per lavori più complessi.
Questa circostanza rappresenta un punto di non ritorno nella sua vita criminosa. In Brasile, Pasquino ha agito come mediatore per questioni legate ai carichi di droga, complicando ulteriormente la sua posizione nel clan. La dinamica criminale si complica quando conflitti tra diversi gruppi emergono, creando tensioni per il controllo del mercato della droga.
Le operazioni svelate da Pasquino
Tra le rivelazioni più inquietanti emerse dagli interrogatori, Pasquino ha riportato un importante carico di cocaina di 440 chili proveniente dalla Spagna e destinato al porto di Livorno, dove è stato sequestrato dalle forze dell’ordine. Il suo racconto si arricchisce di dettagli operativi: dopo l’arresto di Michael Assisi nel 2017, Pasquino racconta di essere stato chiamato a ricoprire un ruolo di rilievo nel traffico, gestendo anche il rifornimento di cocaina da Santos, in Brasile.
Tuttavia, Pasquino mette in luce come piccoli dettagli possano portare al fallimento di operazioni ben pianificate. Secondo il suo resoconto, l’uso di borse fosforescenti da parte di sommozzatori ha attirato l’attenzione delle autorità. Questa fragilità dimostra che nonostante l’apparente solidità delle operazioni, il crimine organizzato è sempre in bilico tra successo e cattura.
Il futuro dell’indagine e le implicazioni per il narcotraffico
Le informazioni fornite da Pasquino hanno già iniziato a ricevere presa nelle indagini condotte da inquirenti italiani e brasiliani, i quali stanno cercando conferme attraverso intercettazioni e documentazione già in possesso. Oltre a gettare nuova luce sui meccanismi operativi delle famiglie mafiose, queste rivelazioni potrebbero rappresentare un cambiamento nelle indagini, potenzialmente portando all’arresto di ulteriori membri di organizzazioni criminali.
L’operazione Samba, in corso da tempo, mira a smantellare una rete di narcotraffico che ha dimostrato di essere estremamente resiliente e ben organizzata. Sebbene la strada da percorrere sia ancora lunga, le dichiarazioni di Pasquino potrebbero risultare decisive nella lotta contro il narcotraffico che continua a rappresentare una grave minaccia per la sicurezza pubblica.
Ultimo aggiornamento il 14 Dicembre 2024 da Sara Gatti
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