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In nome della “Transizione Energetica Senza Speculazione”, più di trenta associazioni lungo l’Appennino tosco-marchigiano-romagnolo si sono coalizzati per denunciare i rischi corsi dall’ambiente e dai territori locali se non vengono individuate con rigore le aree idonee ad ospitare impianti eolici e solari. La Regione Toscana sta discutendo un Disegno di legge per regolamentare la localizzazione dei nuovi impianti energetici sul proprio territorio. Le associazioni hanno scritto una lettera aperta all’assessora Monia Monni, titolare dell’assessorato all’Ambiente e prima firmataria del Ddl, e rivolgono un appello all’intera Giunta guidata dal presidente Eugenio Giani contro le speculazioni. Sperano di essere ascoltati
ROMA, 14 DICEMBRE 2024 (Red) — Sono più di trenta associazioni dell’Appennino tosco-marchigiano-romagnolo, si sono costituite in coalizione e l’hanno chiamata “Tess”, acronimo di “Transizione Energetica Senza Speculazione”. Ne fanno parte, fra gli altri, il Club Alpino Italiano, Italia Nostra, Lipu, Gruppo di Intervento Giuridico, Amici della Terra, Pro Natura e numerosi comitati locali (questo il link). Ai primi di novembre, la coalizione degli ambientalisti ha inviato una lettera all’assessora all’Ambiente Monia Monni in relazione alla legge regionale che la Toscana sta discutendo per regolamentare nel proprio territorio l’installazione di impianti eolici e fotovoltaici con le infrastrutture collegate, come i container con le batterie di accumulo.
Nel Rapporto Ispra 2024 sul consumo di suolo, ricorda “Tess”, «le superfici assolutamente idonee all’installazione di impianti di produzione e di accumulo di energia da fonti rinnovabili sono disponibili in abbondanza. Un’amministrazione oculata e lungimirante dovrebbe perciò obbligare le società proponenti a rivolgere i loro progetti esclusivamente in quelle aree, impedendo le speculazioni ed evitando di impoverire il territorio, il suolo, la biodiversità e le economie locali». Dovrebbe inoltre incentivare alternative sostenibili, aggiungono le associazioni ambientaliste coalizzate, «come le Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali (C.E.R.S.) rispetto all’eolico “gigante” (che avvantaggia solo le società proponenti senza alcun reale beneficio per l’ambiente e per la collettività), ed esigere congrue garanzie fideiussorie per il ripristino dello stato dei luoghi a fine vita degli impianti».
Il disegno di legge in discussione al Consiglio regionale toscano era stato illustrato dall’assessora Monni nell’incontro del 21 novembre con le associazioni territoriali, e va nella direzione opposta, «prefigurando danni enormi e irreversibili all’ambiente, alla salute, all’agricoltura ed al paesaggio con conseguenze sulle attività turistiche e sull’economia di territori toscani, famosi in tutto il mondo per la bellezza». Per “Tess”, estese aree della Regione Toscana «saranno ridotte a periferie industriali, con ulteriore consumo di suolo e disboscamenti negli appennini, per far spazio a enormi pale eoliche, pannelli fotovoltaici e container con batterie di accumulo, senza alcun beneficio per i cittadini che vedranno il proprio patrimonio immobiliare svalutato a vantaggio dell’industria delle energie rinnovabili». Si innescherà, aggiunge la rete interregionale delle associazioni, «una fortissima attività predatoria da parte dell’industria delle energie rinnovabili sul territorio toscano a danno dell’intera collettività».
Nel documento scientifico della Coalizione Tess non si mette in discussione la transizione energetica verso le fonti rinnovabili, ma le modalità e la misura della sua realizzazione. In particolare si chiede che le aree destinate agli impianti eolici e fotovoltaici siano quelle del brown field, le periferie già degradate e compromesse e le aree industriali che potrebbero essere ricoperte di pannelli fotovoltaici raggiungendo – come certificato dall’Ispra – gli obiettivi dettati dall’Unione Europea. Il Disegno di legge presentato dall’assessora Monni, consentirebbe all’industria delle energie rinnovabili di intervenire con «espropri collocando gli impianti secondo una logica di convenienza prettamente economica, ovvero dove i terreni costano meno e cioè sulle aree agricole verdi e sugli Appennini che, con il loro suolo vergine e i loro boschi, sono fonte di servizi ecosistemici essenziali e contribuiscono in modo determinante alla mitigazione del cambiamento climatico».
La coalizione Tess rinnova l’appello all’assessora e all’intera giunta della Regione Toscana guidata da Eugenio Giani un appello pressante per gestire «in modo razionale la transizione energetica con una governance non inficiata da logiche di sfruttamento e da meri interessi speculativi. Chiediamo − concludono − che l’opinione delle persone, dei cittadini, degli abitanti di questo Paese, venga tenuta in considerazione e non sia costantemente ignorata o, peggio, schernita». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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