E pronta e secca è arrivata la dura replica: “Addio al secondo lotto della Tangenziale di Como? Anche questa volta il consigliere dem Angelo Orsenigo sembra avere vuoti di memoria”. Parola di un altro comasco, l’assessore regionale comasco Alessandro Fermi che vuole “nel mettere in chiaro ciò che è stato deciso con il più recente aggiornamento del Piano territoriale regionale”.
Orsenigo è perfettamente a conoscenza del fatto che il cosiddetto secondo lotto inserito originariamente nel progetto Pedemontana è stato stralciato, perché aveva costi insostenibili e difficilmente sarebbe stato realizzato nella Concessione autostradale, ed è stato sostituito da un nuovo tracciato. Regione Lombardia ha già chiesto di inserire quest’ultimo nelle richieste di finanziamento prioritarie di Anas. È dunque diventato inutile tenere vincolati ambiti non più interessati al passaggio di quel progetto della Tangenziale.
In occasione del “Tavolo Territoriale di Como Infrastrutture” del 1° aprile 2022 con gli stakeholders territoriali, infatti, è stato individuato il corridoio infrastrutturale maggiormente valido fra quelli connessi alle principali alternative progettuali per la realizzazione del 2° lotto della tangenziale di Como.
Il tavolo aveva individuato nel tracciato dell’opera denominata ‘Connessione dalla SS342/SS639 alla A59/A9’ la soluzione migliore sotto diversi aspetti (funzionalità trasportistica, impatto ambientale ed economico). Era seguito a tale tavolo un periodo rivolto all’approfondimento degli stakeholders locali pubblici e privati per consolidare un rinnovato consenso territoriale su questa soluzione studiata da I.L.S.p.A. nel 2018, nonchè all’approfondimento con Anas per valutare opportunità e interesse a intervenire sul Contratto di Programma. Regione Lombardia ha poi formalmente richiesto ad Anas e al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti di poter sviluppare la progettazione di fattibilità, abbandonando definitivamente quella di Pedemontana anche dal punto di vista vincolistico.
Poi l’ultimo passaggio “formale”: “Nel corso del più recente aggiornamento del PTR, Regione Lombardia, per evitare di mantenere limitazioni e vincoli su corridoi di tracciati su cui, ragionevolmente, non c’è un’attuale convergenza programmatica e condivisione territoriale, ha optato per liberare il tracciato del cosiddetto 2° lotto della tangenziale di Como (facente parte del Completamento Sistema Viabilistico Pedemontano lombardo) dalle condizioni imposte sui corridoi infrastrutturali individuati come obiettivi prioritari infrastrutturali di interesse regionale e sovraregionale, stralciandolo dal relativo elenco, mantenendo tale indicazione solo sul corridoio della ‘Connessione dalla S.S. 342/S.S. 639 alla A59/A9’ per il tratto Como-Orsenigo dell’Autostrada regionale Varese-Como-Lecco.
Non è infatti importante focalizzarsi su chi realizzi l’opera, ma che l’opera venga realizzata. Ora si apre un nuovo capitolo: “L’obiettivo primario rimane quello di trovare i fondi necessari per un’opera importantissima per tutto il territorio e soprattutto per i collegamenti est-ovest della provincia di Como. Il modello è quello usato per la Variante di Tremezzo, con compartecipazione tra Stato e Regione per le risorse”.
Un ultimo concetto, forse sfuggito al consigliere Orsenigo: “Un soggetto privato che dovesse realizzare un’opera così importante potrebbe rientrare dagli investimenti solo tramite la corresponsione di un pedaggio all’utenza. Prevederla invece a carico di Anas, permetterà di percorrerla gratuitamente, come peraltro richiesto dal territorio”.
Saremo felicissimi se si trovasse qualcuno che realizzi il secondo lotto.
Dal 2022 a oggi, sono passati un paio d’anni e l’unico passo in avanti compiuto è stato quello di togliere i vincoli di programmazione urbanistica. Intanto, la tangenziale comasca nel Ptr è definita ancora autostrada regionale e quindi esiste una grande confusione.
Inoltre, i la variante della Tremezzina ci insegna che Anas non è l’eldorado, considerando che Anas fa capo proprio al Ministero dei trasporti guidati da Matteo Salvini, segretario dello stesso partito di Fermi. Forse i vuoti sono loro ad averli. A questo punto chiederemo se nel bilancio nazionale ci saranno i soldi per realizzare quest’opera promossa da decenni. I comaschi attendono risposte.
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