Corriere ortofrutticolo | “INNOVARE PER RIMANERE COMPETITIVI”: TEA E I “CASI” RIVOIRA E JINGOLD ALL’ASSEMBLEA FRUITIMPRESE VENETO

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Due imprenditori di primo piano, Marco Rivoira e Patrizio Neri, a capo di due gruppi ai vertici nazionali del settore ortofrutticolo come Rivoira e Jingold, e un grande esperto nel campo della genetica come Silvio Salvi, presidente della Società italiana di genetica agraria. Sono stati loro i protagonisti dell’ultima assemblea di Fruitimprese Veneto, che si è tenuta ieri alla locanda “Posta Vecia” di Colognola Ai Colli (Verona), introdotta dal presidente Stefano Pezzo, che è intervenuto per un saluto, seguito anche dall’europarlamentare Daniele Polato.

Nell’evento, moderato dal giornalista Cristiano Riciputi, intitolato “Il futuro dell’agricoltura nel nostro territorio”, il tema ha riguardato la necessità del rinnovamento varietale , l’innovazione tecnologica e infrastrutturale e la richiesta del mercato.

Rivoira e Neri, nei loro interventi, hanno ripercorso la storia dei rispettivi gruppi, rimarcando come ricerca e innovazione rimangano due asset fondamentali per rimanere competitivi sul mercato.

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Marco Rivoira, ripercorrendo la storia e i numerosi progetti che hanno contraddistinto l’attività del gruppo piemontese che dirige assieme al cugino Gualtiero Rivoira, ha ricordato i successi nel settore delle mele, core business dell’azienda, con Ambrosia e, come ultima novità, con Samboa, ma anche progetti extra ortofrutticoli come l’acqua Eva, oltre che il progetto per packaging in pha, plastica biodegradabile, avviato con Bio-On e ora ripartito con Maip.

“In 25 anni di esperienza ho notato come il mercato abbia subito pochi cambiamenti nei primi dieci, per poi cambiare in maniera più decisa nel decennio successivo e conoscere invece un’accelerazione incredibile negli ultimi cinque”, ha spiegato Rivoira.

L’imprenditore cuneese ha fatto una panoramica sul settore melicolo, ricordando come i cambiamenti climatici e gli scenari geopolitici abbiano condizionato i mercati spiegando come il Cile per esempio abbia dimezzato le produzioni puntando maggiormente sulle ciliegie e il Brasile abbia avuto un importante calo produttivo a causa del clima con poche ore di freddo che sta costringendo i produttori a produrre a quote più elevate ma con qualche problema nella fioritura delle piante.

È stato poi ricordato come negli anni si siano persi completamente o quasi mercati importanti come Egitto, Libia, Algeria, Russia, Arabia Saudita.

Non sono mancate inoltre alcune stoccate all’Unione Europea. “L’Italia con le sue produzioni d’eccellenza potrebbe fare faville nell’export, per il quale abbiamo una vocazione, ma non siamo tutelati dall’UE. Un esempio è l’accordo con i Paesi del Mercosur. Non c’è reciprocità. I Paesi extra UE possono esportare i loro prodotti in Europa mentre noi non possiamo fare altrettanto. Perché?”, si domanda ancora Rivoira, ricordando come sia necessario avere “regole uguali per tutti”. E sul futuro dell’export italiano aggiunge: “L’unica possibilità per mantenere le posizioni è lavorare sulla qualità. Purtroppo troppo spesso non offriamo un prodotto all’altezza, come gusto e qualità in generale. Ci siamo lasciati vincolare dalle richieste della GDO sull’estetica ma meno sul sapore”.

Anche Patrizio Neri ha raccontato la storia di Jingold e i successi ottenuti con la gamma kiwi, dal verde al giallo, fino all’ultima novità, il rosso Exotic Red. “Anche per il kiwi il problema degli ultimi anni è la produzione”, ha sottolineato l’imprenditore romagnolo che ha ricordato come l’Italia sia passato dall’essere primo produttore mondiale nel 2018 al terzo, oggi.

“Con i cambiamenti climatici in atto – ha ricordato Neri – i produttori non vanno lasciati soli. Serve ricerca e innovazione sulle produzioni”. Ha inoltre ribadito la ncessità di mantenere costante la qualità del prodotto per non deludere il consumatore, “di cui dobbiamo intercettare i desideri”. “Dobbiamo comprendere come il consumatore individua il proprio gusto associandolo ad una marca più che ad un prodotto generico. Sa quello che vuole comprare e noi dobbiamo essere in grado di offrirglielo, con qualità costante”.

Neri ha ricordato i successi di Jingold e ma, come del resto Rivoira, anche le difficoltà incontrate sul mercato. “Per esempio siamo rimasti delusi dal mercato cinese, che per esempio al kiwi sta preferendo le ciliegie. Mentre in India c’è una concorrenza spietata di altri produttori come Grecia e Turchia”.

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L’intervento di Silvio Salvi si è concentrato sul tema centrale della serata, legato al rinnovamento varietale, e nello specifico sulle TEA, Tecniche di Evoluzione Assistita. Uno strumento genetico che dal punto di vista scientifico è “in grado di modificare il gene di una varietà per ottenere determinate caratteristiche come piante con minor fabbisogno in freddo, o meno idro-esigenti, o resistenti alle malattie. Non si tratta di Ogm. Non si spostano geni, ma si modificano: parliamo infatti anche di genome editing“, ha ricordato.

Ma la questione, che sta generando un acceso dibattito scientifico e politico, riguarda anche l’UE e il fatto che, ha sottolineato Salvi, non è ancora presente un regolamento europeo, a differenza di altri Paesi (America, Australia, India, Regno Unito), dove esistono regole e la ricerca avanza.

Sull’argomento Pezzo ha commentato: “Prendiamo coscienza delle problematiche del nostro settore e guardiamo al futuro con le TEA che possono risolvere molti dei problemi di oggi, servono investimenti in ricerca subito, in grande quantità, per avere una crescita sostenibile”.

Emanuele Zanini

Nella foto, da sinistra: Stefano Pezzo, Marco Rivoira, Cristiano Riciputi, Patrizio Neri e Silvio Salvi



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