Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato la manovra di bilancio che nel solo 2025 vale oltre 6,24 miliardi di euro. Compatti Fedriga presidente, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia a sostenere le norme dei disegni di legge 31 (Collegata 2025-27), 32 (Stabilità 2025) e 33 (bilancio di previsione nel triennio), mentre le opposizioni hanno registrato un altrettanto pieno dissenso dei gruppi del Partito democratico, Patto per l’Autonomia-Civica Fvg e Misto.
I voti contrari
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg): “Riteniamo questa legge sbagliata perché la maggior parte degli stanziamenti manovrabili sono nella forma di contributi, bonus, incentivi, sportelli e altri ancora, che andranno a favore soprattutto delle fasce di popolazione privilegiate che possiedono patrimoni finanziari e immobiliari importanti e che pertanto potranno accrescerli. È una legge che dunque aumenterà pericolose disparità e non considera temi importanti come il consumo di suolo o la regionalizzazione delle grandi derivazioni idroelettriche, e quello principe della salute è trattato in modo irrispettoso per i cittadini”.
Per Serena Pellegrino (Avs) “si è dimostrato che, con una manovra da 79 milioni al quadrato, i cittadini del Fvg pagano le tasse”, ma la Regione “non dovrebbe perdere tempo a staccare assegni per poste generiche, piuttosto che poste finalizzate troppe volte solo a raccogliere consensi. All’opposto, non un euro è stato messo per le nostre proposte”. Rosaria Capozzi (M5S) ha ribadito che gli emendamenti delle opposizioni “non erano meramente ideologici come qualcuno voleva far passare, ma dettati da bisogni reali. Non è stata accolta nessuna misura di integrazione al reddito o un salario minimo incentivante. Avete dimostrato che guardate più a chi chiede, che non a cosa si chiede”.
Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) ha fatto presente che “a fronte di aperture da parte delle opposizioni su diverse misure della maggioranza, ci sono state chiusure ai nostri emendamenti e non solo per i loro contenuti, ma per motivi ideologici, come il no all’80esimo anniversario della Liberazione”. Per Andrea Carli (Pd) “delle giornate dedicate al bilancio resta una partenza tardiva dei lavori perché i consiglieri di Maggioranza erano impegnati a spartirsi un po’ di milioni per poste puntuali. Inoltre, si è fatto passare il concetto che la manovra è buona perché prevede risorse per oltre 6 miliardi, quando noi abbiamo tentato di farvi capire fino all’ultimo che poteva essere migliorata qualitativamente”.
La maggioranza
Alessandro Basso (FdI), parlando a nome anche dei capigruppo Mauro Di Bert (Fp), Andrea Cabibbo (FI) e Antonio Calligaris (Lega), si è detto “preoccupato dal linguaggio utilizzato nei giorni d’Aula, che evoca agli anni più bui della nostra storia democratica”. Come un fiume in piena, ha poi aggiunto: “Abbiamo dimostrato in questi 6 anni di aver saputo governare bene, lo confermano i consensi dei cittadini, invece voi avete dimostrato solo contrasto ideologico. Sulla sanità avete riportato dati anche in modo sbagliato, si veda esempio per tutti la questione dell’ospedale di Pordenone. Vi abbiamo dato l’opportunità di fare politica con noi, l’avete rifiutata; avete messo in discussione anche quanto scritto nel Defr, che è un’analisi dell’esistente. La democrazia oggi si fa a Destra: partecipazione, impresa, ambiente, cultura, si fanno da questa parte”.
L’assessora regionale alle Finanze, Barbara Zilli, ha detto: “Abbiamo lavorato per priorità di interventi, a prescindere dal fatto che le risorse fossero cospicue. Abbiamo a cuore gli interessi sì degli ultimi, ma anche del ceto medio grazie al quale abbiamo potuto registrare questi numeri. La spesa per investimenti è pari a 840 milioni, quella corrente di oltre 517 milioni, per un’attenzione a tutti i settori”.
“Abbiamo costruito insieme una manovra importante non solo nei numeri, ma anche nelle sue finalità”, ha rimarcato il governatore Massimiliano Fedriga, che ha lodato anche le risorse allocate con gli assestamenti di bilancio. “Viviamo di compartecipazioni, non grazie alla magnanimità dello Stato; abbiamo rafforzato i pilastri identificati in questi anni; abbiamo retto così bene che abbiamo potuto stanziare fondi per la sanità come mai prima, ma anche per la famiglia e i più deboli, fondi di rotazione per la cultura, scelte intelligenti e costruttive per l’ambiente, per l’imposta immobiliare Ilia sulla seconda casa grazie alla quale aumentiamo i trasferimenti ordinari ai Comuni. La vostra è solo una propaganda distruttiva”, ha concluso.
Il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, ha quindi “ringraziato tutti per la serietà con cui si è tenuto il confronto in Aula e sono stati svolti i lavori, con la consapevolezza di rappresentare una Regione energica, viva, che ha e dà risorse, perché il messaggio da far arrivare ai cittadini deve essere sempre positivo, al di là delle singole posizioni politiche”.
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