Alto Garda, il turismo produce 673 milioni di euro

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La spesa complessiva degli ospiti che nel corso del 2023 hanno raggiunto il Garda Trentino è stata pari a 543,4 milioni di euro, per una produzione totale di 673 milioni di euro tra effetti diretti, indiretti e indotti. Numeri, quelli presentati dall’Apt Garda Dolomiti nel corso dell’evento «Garda Tourism Factoty», che attestano l’importanza del settore in questione per l’Alto Garda sia a livello economico ma anche sociale, perchè – come ricordato dal direttore dell’azienda di promozione turistica Oskar Schwazer – durante lo scorso anno «sono state attivate più di 5.700 unità lavorative». Considerando l’impatto diretto del settore, inoltre, il 64% della ricchezza generata viene spesa per l’alloggio e la ristorazione, il 17% per generi alimentari e bevande, il 6% per i trasporti e il 13% per beni vari, come esperienze e attività outdoor. Tra i dati più significativi presentati anche l’aumento del volume economico generato dal comparto alberghiero che rispetto al 2022 ha registrato un +12,59% . Quello extralberghiero, invece, del 3,42%, mentre i campeggi dello 0,21%. A commentare i numeri resi pubblici durante l’evento andato in scena nel corso della serata di mercoledì hanno preso parola diversi protagonisti del settore, tra cui Silvio Rigatti, presidente dell’Apt Garda Dolomiti, che ha spiegato: «Nel 2020 abbiamo avviato un processo partecipato volto a identificare il nostro ospite ideale e a rafforzare la governance territoriale, con l’obiettivo di migliorare la qualità del turismo e il suo impatto sulle comunità locali. Il sentimento positivo dei nostri ospiti, con un tasso di soddisfazione vicino al 90%, conferma la giusta direzione intrapresa». Rigatti ha poi continuato sottolineando come sia importante garantire il benessere non soltanto a coloro che raggiungono il territorio, ma anche a coloro che il territorio lo vivono tutto l’anno: «Siamo consapevoli che c’è ancora tanto da fare per migliorare effettivamente la qualità della vita dei nostri residenti: questo è l’impegno che ci siamo dati, stimolando e supportando le amministrazioni comunali in progettualità in grado di creare valore sociale». «Il turismo è una forma di incontro tra ospiti e comunità, da cui nascono relazioni e dialoghi – ha aggiunto Maddalena Pellizzari, responsabile dell’Unità Economia del Turismo e Marketing territoriale di Trentino School of Management – E questo, come in ogni incontro, richiede responsabilità e reciprocità: da un lato, l’ospite arriva con aspettative e desideri, dall’altro, la comunità accogliente vive e opera quotidianamente sul territorio. Il turismo deve perciò continuare a fare del bene alla comunità ospitante, ponendosi al suo servizio per generare valore. Per questo motivo – prosegue – nel 2025 l’ampliamento della ricerca includerà anche l’impatto sociale, con un focus sul rapporto tra i visitatori e le comunità locali». Un ampliamento della ricerca dato anche dalle necessità espresse dai residenti negli ultimi mesi, che hanno messo in luce alcune delle difficoltà vissute dalla popolazione locale nei periodi di massima affluenza turistica. Proprio per questo, è stato detto durante l’evento, «Equilibrio» rappresenta una parola chiave per il settore in ottica futura, concetto poi sottolineato anche dal professore ordinario del dipartimento di economia e management dell’università di Trento, Umberto Martini: «L’impatto del turismo è un tema quanto mai attuale, che esso sia economico, sociale o ambientale. Parlarne è essenziale, perché il turismo, oltre a creare opportunità economiche e sociali, può comportare rischi significativi se non gestito in modo equilibrato. Grazie ad una corretta strategia di marketing territoriale si possono produrre effetti rilevanti ma anche diffusi e stabili: senza equilibrio, non c’è sviluppo e non c’è futuro». Tra le principali sfide analizzate, anche quella che comprende la regolamentazione degli alloggi turistici «per trovare un equilibrio che permetta di gestire l’impatto in modo sostenibile». Per quanto riguarda il futuro del turismo, infine, il direttore Schwazer ha spiegato: «Ci sono elementi che i nostri ospiti continueranno a richiedere e ad apprezzare: qualità del servizio, affidabilità, trasparenza nei processi di prenotazione e autenticità delle esperienze. Pertanto, il nostro compito non è tentare di prevedere l’incerto, ma investire energie e risorse su ciò che sappiamo essere stabile».



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