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L’esenzione principale prevista per il pagamento è riservata alle abitazioni principali non di lusso: la nostra guida

L’Imu è un imposta a livello locale che devono pagare i proprietari di immobili. Attenzione, però, perchè anche per i prossimi mesi saranno in vigore numero sconti proprio sulla tasssa. L’esenzione principale prevista per il pagamento è riservata alle abitazioni principali non di lusso; chi possiede a qualsiasi titolo, quindi, altri immobili, terreni agricoli e aree edificabili è tenuto al versamento dell’imposta secondo quanto previsto dalla normativa, pagando la rata del 16 giugno come acconto e quella del 16 dicembre a saldo.

L’imposta prevede un certo numero di esenzioni per situazioni particolari, ma anche quando non si può godere delle esenzioni, potrebbe esserci il diritto ad agevolazioni e sconti di cui non si tiene conto. Si tratta di benefici che possono variare da Comune a Comune e proprio per questo consigliamo sempre di consultare le delibere del proprio Comune di residenza. In questo articolo ci occuperemo di fornire una panoramica delle principali agevolazioni Imu che sono riconosciute dalla normativa spiegando anche quando se ne ha diritto.

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Le esenzioni Imu

Al di là di quelle che possono essere le esenzioni Imu riconosciute per casistiche particolati, esistono delle agevolazioni che permettono di pagare l’Imu in forma ridotta. Le principali di queste agevolazioni riguardano le aree edificabili che sono possedute e condotte dai coltivatori diretti o da imprenditori agricoli professionali.

In questo caso, infatti, le aree edificabili possono non essere considerate fabbricabili quando i terreni in questione sono utilizzati per scopi di agricoltura o pastorizia. Le attività svolte sul terreno che lo esulano dalla considerazione di area fabbricabile sono:

  • coltivazione del fondo;
  • silvicoltura;
  • coltivazione di funghi;
  • allevamento di animali

Una delle agevolazioni più utilizzata per l’Imu è quella destinata agli immobili di interesse artistico o storico: in questo caso la base imponibile dell’imposta è ridotta al 50% (determinando, di fatto, un’imposta da versare pari alla metà).

La stessa agevolazione è riconosciuta anche per tutti i fabbricati che risultano essere inabitabili e inagibili. Quando una casa è inabitabile? Si tratta di una definizione che riveste molta importanza. Le case inagibili a livello di Imu sono quelle che hanno problemi strutturali e potrebbero rappresentare un pericolo per chi vi abita (si pensi a case rese inagibili dal terremoto che rischiano il crollo, oppure ai ruderi).

Inagibilità e l’inabitabilità devono essere accertate dall’ufficio tecnico del Comune e la perizia è a carico del proprietario. In alternativa, se non si vuole ricorrere alla perizia a pagamento, si può anche presentare una dichiarazione sostitutiva. Se la condizione dell’immobile si protrae per più di un’annualità, negli anni successivi non sarà necessario presentare nuova richiesta della riduzione dell’Imu.

Comodato d’uso a parenti

Non solo per i casi previsti nel precedente paragrafo è riconosciuta una riduzione della base imponibile su cui calcolare l’Imu, ma anche nei casi in cui l’immobile sia concesso in comodato d’uso gratuito a parenti entro il primo grado. La riduzione della base imponibile del 50% è riconosciuta solo se si rispettano determinati requisiti, oltre all’aver concesso l’immobile in comodato l’uso gratuito.

L’immobile, innanzitutto:

  • non deve essere di lusso;
  • i parenti a cui è stato concesso in comodato devono utilizzarlo come abitazione principale;
  • il contratto di comodato l’uso gratuito deve essere regolarmente registrato;
  • il soggetto che concede l’immobile in uso gratuito non deve possedere altre abitazioni in Italia oltre a quella principale e a quella che ha concesso in comodato al parente;
  • colui che concede l’immobile in comodato deve avere dimora abituale e residenza anagrafica nello stesso Comune in cui è ubicato l’immobile concesso gratuitamente al parente.

I requisiti elencati devono essere soddisfatti tutti contemporaneamente.

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Riduzione dell’imposta per immobili in locazione

Anche per chi possiede immobili che concede in locazione con contratto a canone concordato è prevista una agevolazione piuttosto corposa. Si tratta della riduzione dell’imposta pari al 75%, ma solo se il prezzo del canone di affitto concordato tra proprietario e inquilino sia inferiore al prezzo di mercato per avere diritto alle riduzioni statali (come la riduzione dell’Imu).

Esenzione Imu immobili occupati abusivamente

Un’altra importante esenzione, introdotta dalla Legge 197 del 2022, è riservata agli immobili occupati abusivamente. A decorrere, quindi, dal 1° gennaio 2023 non è più dovuta l’Imu per il periodo dell’anno in cui gli immobili in questione risultano non utilizzabili e non disponibili per il proprietario a causa dell’occupazione abusiva degli stessi.

Per poter avere diritto all’esenzione, in ogni caso, la condizione deve essere denunciata all’autorità giudiziaria e deve essere stata presentata la relativa denuncia o, in alternativa, deve essere stata iniziata una azione giudiziaria penale.

Dopo la pronuncia a tale riguardo della Corte Costituzionale del 18 aprile 2024, appare palese che l’applicazione della norma ha anche effetto retroattivo e proprio per questo motivo chi dovesse aver versato l’Imu, prima dell’entrata in vigore della Legge, ha possibilità anche di presentare istanza di rimborso.

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