In casa del Baskonia s’interrompe la striscia di 6 sconfitte di fila in Eurolega. Clyburn imbuca il «canestro da quattro» della vittoria a un secondo e nove decimi dalla fine
Mutuando un vecchio adagio di Arrigo Sacchi: “oc, pazenzia e bus…”. Occhio, pazienza e fortuna: così la Virtus alla prima in panchina di Dusko Ivanovic si regala un altro sorriso inatteso interrompendo la striscia di 6 sconfitte in fila in Eurolega vincendo 81-82 sul campo del Baskonia. Nella serata in cui manca capitan Belinelli (fastidio muscolare alla coscia destra, venerdì gli esami) è Will Clyburn a imbucare il “canestro da quattro” del trionfo a un secondo e nove decimi dalla fine: tripla di tabella e fallo di Moneke, con Baskonia che era a +3 e si suicida in un finale pieno di dormite difensive. «Siamo stati fortunati, sia chiaro – ammette Ivanovic – ma questa è una vittoria importante per la squadra che deve essere convinta del suo valore e continuare a combattere». Due vittorie in fila su Milano e Baskonia senza dubbio aiutano il morale: decisivo, non solo per il guizzo finale, Clyburn con 23 punti, bene anche Shengelia con una doppia doppia da 16 punti e 10 rimbalzi mentre ai baschi non basta l’ottima prova di Rogkavopoulos, 19 punti, in una partita che è stata una lunga volatona per quaranta minuti finita nel modo più impensabile, specie viste le tante cadute bianconere nei punto a punto.
Equilibrio
A Vitoria la Virtus comincia a sorpresa con Tucker in quintetto e trova un buon approccio alla partita mettendo subito in moto Shengelia: il georgiano, nonostante qualche imprecisione in avvio, firma il primo vero vantaggio bianconero anche se ad Ivanovic non basta far entrare dalla panchina Cordinier per preservarlo dai falli, dato che il francese ne spende subito due. Pajola – con sette insoliti punti – è il protagonista del primo quarto della Segafredo, ma le triple di Howard e Rogkavopoulos tengono la gara in equilibrio a quota 21 dopo i primi dieci minuti. Si vedono alcuni spunti tattici nuovi nella Segafredo del coach montenegrino, compresi minuti di Grazulis da numero tre: i timeout sono più tattici che motivazionali, per far capire ai giocatori ciò che vuole, in una sfida in cui nessuna delle due squadre riesce a dare una spallata. Nessuno allunga, la Virtus torna a +4 proprio con Grazulis, ma un cesto di Hall (incredibilmente dato buono dagli arbitri al video nonostante non lo fosse) e Howard firmano il 38 pari di metà contesa, perfetto esempio dell’equilibrio in campo.
Fattore Rogkavopoulos
Nel terzo quarto Moneke e Forrest cercano l’allungo per i baschi, ma la Virtus risponde presente con Shengelia in un continuo botta e risposta tra le squadre in cui nessuna delle due supera il possesso, massimo 4-5 punti di vantaggio: qualche sprazzo di un alterno Clyburn per la Segafredo, guizzi dell’ex Trento Kamar Baldwin per Baskonia in una gara dai ritmi compassati e con percentuali che si abbassano. Diop, un fattore a rimbalzo (ben 5 in attacco), firma il minimo vantaggio basco con cui si arriva all’ultima minipausa, con Laso che a inizio ultima frazione deve fare i conti anche con l’acciacco al ginocchio destro rimediato da Howard in uno scontro con Pajola. I baschi però iniziano a dominare a rimbalzo d’attacco prendendo una minima inerzia e il massimo vantaggio di casa arriva proprio sulla tripla del 64-59 di Howard, a cui risponde Clyburn da tre. La Segafredo risponde presente anche con un paio di cose preziose di Hackett, che commette il quarto fallo a 6’30” dalla fine, ma il cesto che può spaccare le gambe è quello di Rogkavopoulos da otto metri e mezzo che vale il +6 basco che spinge Ivanovic al timeout.
Magia Clyburn
Dal minuto la Virtus esce con un paio di ottime difese e torna in scia con quattro punti in fila di Cordinier, ma arriva la quinta lampadina per Hackett in post basso contro Moneke: Ivanovic protesta (11 falli in 37 minuti per i baschi), poi trova comunque il pari con Shengelia. Tanti errori ai liberi per i padroni di casa, ma l’eroe basco è Rogkavopoulos tra triple e cesti con il consueto rimbalzo offensivo per il nuovo +3: è una volata in cui la Segafredo paga una persa di Clyburn e la successiva alzata per la schiacciata di Hall del 77-72. Il finale è un film. Cordinier appoggia al vetro il -3 della speranza, Howard in lunetta fa 1/2 e canestro veloce bianconero sull’asse Cordinier-Clyburn per il 78-76 a 13 secondi dal termine: timeout Laso, 2/2 per Baldwin, ma la difesa basca dorme ancora e nuovo -2 rapido firmato da Grazulis. Fallo su Rogkavopoulos che fa solo 1/2, mancano quattro secondi e mezzo: veloce scambio tra Clyburn e Shengelia, l’americano corre di là, si arresta e tira. Tabella, canestro e pure fallo totalmente privo di senso di Moneke da dietro: l’americano imbuca l’aggiuntivo del sorpasso, la preghiera di Baldwin finisce lontanissima dal ferro ed è festa bianconera.
Baskonia Vitoria – Virtus Segafredo Bologna 81-82
Parziali: 21-21; 38-38; 57-56
BASKONIA: Howard 13, Raieste, Sedekerskis 8, Forrest 9, Rogkavopoulos 19, Diop 8, Baldwin 9, Hall 7, Moneke 8. N.e.: Savkov, Jaramaz, Ndiaye. All.: Laso
VIRTUS: Cordinier 11, Pajola 9, Clyburn 23, Shengelia 16, Hackett 5, Grazulis 7, Morgan, Polonara, Diouf 2, Zizic 9, Tucker. N.e.: Visconti. All.: Ivanovic
Arbitri: Pukl, Pastusiak, Bissang
Tiri dal campo: Bas 28/60 (9/33 da tre), Vir 32/63 (7/19 da tre). Tiri liberi: Bas 16/26, Vir 11/15. Rimbalzi: Bas 34, Vir 29. Assist: Bas 16, Vir 19
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