Due studenti lavoratori hanno realizzato un’mpresa innovativa nel campo informatico
IoTique è una nuova iniziativa aziendale nel campo informatico e
del digitale, rappresentata da due giovani «studenti lavoratori» che
con coraggio si sono cimentati nell’ampio settore del software, del
digitale e non da ultimo dell’internet, così da allargare il patrimonio
dell’imprenditoria giovanile del territorio trentino.
Campo, quello
del software, che fa parte della più ampia famiglia dell’informatica
sempre più innovativa, sempre più ricercata dalla società attuale e che,
attraverso continue ricerche, sperimentazioni e applicazioni ha
raggiunto livelli importanti nell’economia, anche locale.
Senza
progetti e procedure informatiche ci sarebbe un blocco per i comparti
industriali, commerciali, finanziari, bancari, turistici, sanitari,
della mobilità: ossia del modo di essere oggi «società».
Il solo
settore del digitale, ad esempio, che rappresenta il presente e il
futuro, procede velocemente nell’equilibrio tra innovazione e tradizione
e sta conquistando sempre spazi e nuovi mercati con naturale
flessibilità, rispondendo alle esigenze dei cittadini e delle imprese,
garantendo così strumenti alternativi e complementari ad ogni attività
produttiva, culturale e sociale.
Nell’insieme questi strumenti
possono aiutare gli operatori economici e il sistema produttivo a
migliorare i processi, aumentare la competitività, rimanendo dentro nel
mondo attuale e in un mercato sempre più in trasformazione.
Una sfida
per gli imprenditori, che offre nuovi strumenti atti a migliorare e
supportare complessivamente lo sviluppo e l’organizzazione del sistema
economico.
Questa nuova impresa ha un nome originale: «IoTique».
È
certamente una novità nel campo informatico e delle micro imprese ma,
avendo superato i primi anni di attività ha come cornice operativa la
solidità dell’idea di partenza, l’alto grado d’innovazione e la forte
competenza dei ricercatori. Caratteristiche queste che danno forma alle
Start up e, in questo caso, a un’azienda con una gestione di due giovani
trentini che dopo molto studio, applicazione e passione, si sono messi
alla prova in invenzioni importanti, che rientrano pienamente nel
futuro.
Ebbene, per conoscere questa realtà ho incontrato, presso la
sede della azienda a Rovereto, i due giovani soci fondatori: Andrea
Zanin e Samuele Dassatti, venticinquenni originari della zona di Arco.
Ho
così rivolto alcune domande a Samuele Dassatti che si occupa della
comunicazione, dell’informazione, dell’amministrazione e della ricerca
progettuale della «IoTique».
Samuele, com’è nata l’idea di IoTique e come si è sviluppata l’attività imprenditoriale?
«L’iniziativa
parte dal 2016 come idea di realizzare una piattaforma software,
conosciuta come IGLOO per il settore dell’INTERNET delle cose.
L’interesse per questo progetto è cominciato in quel periodo quando,
come studenti lavoratori e con l’esperienza di alternanza scuola –
lavoro, sia io sia Andrea stavamo lavorando in un’azienda roveretana che
si occupava di progettazione di sistemi sulla parte hardware. Da lì è
nata l’idea di creare una piattaforma di raccolta dati e di controllo
dei prodotti immessi sul mercato da questa realtà aziendale. Il pensiero
si è formato durante l’Università e quasi come una scommessa si è poi
sviluppato nell’alveo del programma Trentino Startup Valley di
Trentino Sviluppo e di HIT HUB Innovazione Trentino che è una struttura
che si occupa di mettere in rete e a trovare sinergie dei sistemi
attraverso le applicazioni, esplorando prospettive di monitoraggio,
tramite l‘uso della sensoristica avanzata.»
«Si tratta di un
sottosettore dell’informatica per connettere dispositivi che normalmente
non sarebbero connessi. Poi abbiamo tradotto il tutto e lavorato
costruendo varie sperimentazioni, per rendere questa piattaforma «IGLOO»
un prodotto finale disponibile per il mercato. Nel 2019, partecipando a
una competizione per nuove Start-up organizzato da Trentino Sviluppo
S.p.A. siamo stati premiati con un contributo finanziario consistente,
essendo i vincitori, che ci ha permesso di partire. Il premio prevedeva
l’obbligo di avviare e creare una società entro il 2020, quindi abbiamo
costituito la società, il 4.03.2020, noi due soci, operativi a pari
quote azionarie, e così si è avviata l’attività. Ci siamo subito
attivati nella creazione di nuove piattaforme esplorando più ambiti
applicativi come l’agricoltura, il monitoraggio ambientale e
l’interconnessione di macchinari per l’industria.»
«Di seguito
abbiamo continuato a darci da fare toccando nuovi settori come il
controllo delle abitazioni, l’agroalimentare anche in fase di
stoccaggio, come la carne, i salumi, la frutta e le verdure essiccate e
inoltre l’applicazione nella domotica. Il segreto di IGLOO è la
semplicità come elemento cardine di qualsiasi piattaforma rivolta
all’utente finale. Questo sistema è particolarmente attivo nei settori
dell’industria 4.0 e dell’ambiente. Ultimamente è stato sperimentato un
programma personalizzato per una ditta che vende finestre con
incorporato l’antifurto e per un portale di ricarica per veicoli
elettrici a enti pubblici per tracciare l’utilizzo. Di fatto, questa
piattaforma di software è inserita in un CLOUD o meglio in una nuvola
informatica nata per erogare servizi offerti attraverso la rete di
INTERNET, da una serie di risorse preesistenti configurabili e
disponibili anche in remoto.»
«Gradualmente abbiamo operato per
entrare compiutamente nel mercato informatico, con una clientela che ha
apprezzato i nostri prodotti e le nostre applicazioni personalizzate, in
base alle esigenze degli stessi clienti. Continuiamo anche a creare
strumenti nuovi nell’ambito dei sistemi digitali avanzati, con progetti
di studio e di ricerca tecnologica. Da un anno abbiamo aperto a Rovereto
un nuovo spazio aziendale o meglio la nostra sede operativa, per
rappresentare una presenza sul territorio e per celebrare non solo un
2023 di forte crescita, ma i quasi otto anni di lavoro della prima
ipotesi d’idea di nuova impresa.»
«L’attività si è incentrata nel
tempo sull’acquisizione di costanti contatti con la clientela, per
strutturare un fatturato significativo negli anni. Quest’attività ci ha
permesso di selezionare e inserire nella nostra azienda un nuovo giovane
programmatore informatico, per così rispondere meglio alle richieste
del mercato. Un passo alla volta e con una valutazione complessiva degli
obiettivi e dei programmi aziendali, insieme intendiamo proseguire e
sviluppare soluzioni all’avanguardia con l’inserimento di procedure
d’innovazione tecnologica, per qualificare ulteriormente la nostra
piccola azienda nel panorama informatico.»
Oltre a quanto già spiegato, cosa significa il nome della vostra azienda «IoTique»?
«Si
riferisce al settore di applicazione che è l’INTERNET, o meglio
INTERNET delle cose in inglese è reso come IoTique = che va ad
interessare l’applicazione tipica di INTERNET a dispositivi connessi
tradizionalmente alla rete, ossia a strumentazioni che non sono
telefonini, computer, tablet ma sensori e attrattori. L’approccio con
cui ci presentiamo come azienda è come una boutique, ossia
personalizziamo sempre il nostro prodotto finale a ciò che il cliente
chiede è come una vestizione su misura, in base agli obiettivi che si
prefigge nel suo sistema informatico.»
Il
vostro settore richiede passione, conoscenza, contatti, ma anche
continui studi e sperimentazioni, come tutto ciò viene realizzato in
azienda?
«La fortuna è che siamo in un settore
che richiede e si presta alla sperimentazione, a costanti studi e
all’esecuzione di progetti di ricerca tecnologica per nuove creazioni
informatiche e per rimanere nel mercato oggi in continua crescita
tecnica e con veloce innovazione. Da qui anche per noi la necessità di
creare novità, di fare progetti sperimentali.
Questa particolare
attività, tenendo presente che la nostra è una micro impresa, sorta da
pochi anni, occupa il 10% del nostro lavoro complessivo.»
«Per
conoscere nuove realtà, siamo andati allo SMAU di Parigi 2024 nella
giornata nazionale del Made in Italy, per conoscere altre aziende
italiane ed europee nel campo dell’informatica e abbiamo instaurato
nuovi rapporti e visionato strumentazioni di ultima generazione che
potranno essere utili per la nostra crescita professionale. L’idea è
certamente quella di rimanere al passo con i tempi, che in questo campo
sono molto veloci, creando uno sviluppo aziendale di qualità in un
settore in continua evoluzione. Naturalmente il nostro metodo oramai
adottato e valutato, è quello di operare con convinzione, condivisione e
con un confronto continuo in termini di finalità e procedure
aziendali.»
L’informatica e il digitale quale futuro avranno nel sistema trentino?
«Noi
con la nostra azienda abbiamo prima di tutto una prospettiva
territoriale di operare per questa terra essendo nati in Trentino,
cercando sempre clienti principalmente del territorio. Sicuramente,
essendo operativi da cinque anni, abbiamo avuto modo di vedere lo
sviluppo del digitale nell’imprenditoria e si nota un grande punto di
forza e una capacità conoscitiva e del fare dei vari attori, tra
imprese, enti, università e istituti di ricerca. Noi dialoghiamo anche
con imprese che in altre situazioni potrebbero essere considerate nostri
competitor.»
«Il punto di debolezza è l’insufficiente forza della
tipica cinghia di trasmissione tra ricerca e il fare impresa e
innovazione. Questo, sebbene ci siano a livello locale gli strumenti e
le realtà per far incrociare questi mondi. Il nostro pensiero è di
incrementare il confronto e il lavorare insieme, per generare
opportunità e sviluppi utili al territorio in sé, ma anche alla
comunità. Un incontro, quello con questi due giovani ricercatori
trentini di una micro impresa, arcense e roveretana, che semplifica lo
sviluppo di dispositivi connessi, fornendo servizi in campo informatico
con software dedicato.»
«Una novità che può aiutare il sistema
trentino e non solo. Giovani con buona volontà, conoscenza e
preparazione, aperti al confronto, con solide qualità, pronti a
percorrere una strada in salita, ma con tutte le premesse per continuare
la sfida che già in questi primi anni di lavoro hanno dimostrato di
superare. Quindi nel ringraziarli, non mi resta che dire largo ai
giovani che e sono già in movimento e rispondenti all’attualità.»
Grazie Samuele per questa conversazione e buona continuazione.
Daniele Maurizio Bornancin – [email protected]
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