Il DDL Concorrenza è legge: la stretta del Governo su autostrade, dehors e assicurazioni – Fiscal Focus

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Con l’approvazione in Senato, sul DDL Concorrenza è arrivato il via libera definitivo che da una parte permette al Governo di centrare uno gli obiettivi del Pnrr da adottare entro la fine dell’anno e dall’altro tentare di mettere ordine in diversi settori.

Un passaggio nevralgico riguarda le novità sulle concessioni autostradali, che saranno affidate dal Ministero dei Trasporti attraverso gare pubbliche, tranne casi particolari in cui sarà consentito l’affidamento a società di gestione pubblica. Ogni concessione avrà una durata massima di 15 anni, e sarà passibile di revoca in caso di gravi inadempienze. Dal prossimo anno, una parte dei pedaggi autostradali finiranno direttamente nella casse dello Stato creando due fondi gestiti dal Ministero dei Trasporti, il primo dedicato agli investimenti sulle infrastrutture autostradali, il secondo per le concessioni.
Come richiesto a gran voce dalla Grande Distribuzione Organizzata, viene istituito un nuovo tetto al 5% sulle commissioni per i buoni pasto. Tuttavia, il nuovo testo prevede che per tutti i ticket emessi entro il 1° settembre del prossimo anno saranno applicate ancora le vecchie condizioni, quelle concordate con gli esercenti prima dell’entrata in vigore del DDL. “Si tratta – afferma Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione – di un passaggio che sancisce finalmente un principio di equilibrio nel mercato, portando le commissioni a un massimo del 5% anche nel settore privato, così come avvenuto per la pubblica amministrazione”.

Riguardo ai dehors, il governo si impegna a emanare un decreto di riordino del settore, ma nell’attesa di linee guida specifiche, il DDL Concorrenza proroga ancora una volta autorizzazioni e concessioni già in vigore, quelle varate nel difficile periodo della pandemia, quando i locali avevano necessità di allargare gli spazi per garantire il distanziamento sociale.

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Presa di posizione decisa anche contro il fenomeno sempre più diffuso dello “shrinkflation”, ovvero la pessima abitudine di alcune aziende di diminuire la quantità di prodotto all’interno delle confezioni, ma senza cambiare “packaging” soprattutto senza adeguare il prezzo. I nuovi obblighi di trasparenza impongono di segnalare ai clienti gli eventuali cambiamenti di quantità di prodotti “riporzionati”. Per rafforzare l’attività di monitoraggio dei prezzi e delle tariffe effettuata dalle Camere di Commercio, il Garante per la sorveglianza dei prezzi avrà il potere di individuare i prodotti da sottoporre a controllo adottando linee guida specifiche per individuare modalità e i tempi di rilevazione dei prezzi.

Novità anche per le start-up, che per essere considerate tali non saranno più obbligate a rispettare il requisito dei 20mila euro di capitale sociale. In compenso, saranno escluse dal registro delle start-up (che permette di accedere a importanti agevolazioni) le imprese che svolgono in maniera prevalente attività di consulenza o di agenzia. Per rientrare e restare nel registro, sarà necessario rispettare almeno uno dei nuovi criteri: incremento al 25% delle spese di R&S; stipula di almeno un contratto con una PA; aumento dei ricavi caratteristici o comunque individuati alla voce A1 del conto economico superiore al 50% dal secondo al terzo anno; costituzione di riserva patrimoniale superiore a 50mila euro, attraverso un finanziamento convertendo, o aumento di capitale a sovrapprezzo che porti a una partecipazione di minoranza, da parte di un investitore terzo professionale, un incubatore o acceleratore certificato, un investitore vigilato, un business angel o attraverso equity crowdfunding, più incremento al 20% della R&S; ottenimento di almeno un brevetto; trasformazione in Spa. Tra le agevolazioni anche l’aumento dal 50 al 65% della detrazione Irpef prevista per gli investimenti nel capitale sociale di una (o più) startup innovativa. Un’altra novità riguarda i fondi pensione e le casse previdenziali private che, per poter mantenere l’esenzione fiscale sul capital gain, dovranno investire nei fondi di venture capital almeno il 5% degli investimenti qualificati dell’anno precedente, quota che dal 2026 dovrà salire al 10%.

Novità anche per assicurazioni, che alla scadenza del contratto non potranno più prevedere clausole che impediscano o limitino il diritto dell’assicurato di disinstallare i dispositivi elettronici per il monitoraggio dei dati, così come non potranno richiedere penali per le restituzioni. I consumatori saranno liberi di trasferire i dati raccolti dalle cosiddette “scatole nere” richiedendoli direttamente alle aziende che li gestiscono. E viene introdotto anche un sistema informativo sottoposto alla vigilanza Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) sui rapporti assicurativi non obbligatori per evitare comportamenti illeciti. “Queste disposizioni garantiranno maggiore trasparenza, faciliteranno il passaggio tra compagnie assicurative e ridurranno i vincoli contrattuali, favorendo un mercato orientato al consumatore”, ha commentato del sottosegretario al Mimit e presidente del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, Massimo Bitonci.

Ultimo passaggio, una vigorosa stretta contro l’abusivismo che imperversa nel settore di taxi e Ncc: saranno introdotte sanzioni, come la sospensione o la revoca della patente per chi svolge questo genere di professioni senza risultare nel registro apposito. I comuni potranno verificare i dati dei conducenti accedendo al registro, e segnalare eventuali irregolarità direttamente al Ministero dei Trasporti.





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