Gli interventi per il contrasto del dissesto idrogeologico in Sicilia

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DissSICILIA – Al via gli interventi per il contrasto del dissesto idrogeologico sull’isola.

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Dissesto idrogeologico, 6 milioni per consolidare il quartiere San Giusto a Misilmeri

Potranno presto andare in gara i lavori per completare il consolidamento del quartiere San Giusto a Misilmeri, comune del Palermitano. A disposizione 6 milioni di euro, previsti dal decreto di finanziamento firmato dal soggetto attuatore della Struttura per il contrasto al dissesto idrogeologico, Sergio Tumminello.

Schifani spiega che si tratta dell’ultimo “decisivo step per avviare le procedure di gara e affidare i lavori che consentiranno di mettere in sicurezza l’intero versante, particolarmente instabile, sul quale sorge questa porzione di abitato. Dopo avere finanziato e acquisito il progetto esecutivo, anche in questo caso siamo stati prontamente conseguenziali agli impegni assunti e le risorse sono adesso pienamente disponibili”.

“L‘obiettivo, che giornalmente perseguiamo, è quello di ridare serenità ai cittadini eliminando tutti quei pericoli che, inevitabilmente, il trascorrere del tempo va ingigantendo in ogni territorio, in ogni contesto urbano”.

Gli interventi previsti

Situato alle falde della Rocca delle Ciavole, il quartiere San Giusto si trova in una situazione di squilibrio idrostatico a causa della considerevole circolazione di acqua che avviene nel sottosuolo. Adesso dovrà essere realizzata una quarta paratia lungo la via Papa Leone II.

L’obiettivo è neutralizzare definitivamente le spinte verso il basso, già arginate in passato con tre strutture di contenimento dello stesso tipo.

Le opere idriche in programma prevedono un nuovo sistema di raccolta che confluisca nella rete fognaria. Per ultimo, si provvederà a rifare interamente il manto stradale che risulta ormai deformato per ampi tratti.

Interventi a Licata e nel Nisseno dopo l’alluvione del 19 ottobre

La giunta regionale ha dato il via libera alla declaratoria di calamità naturale e al riconoscimento dell’avversità meteomarina per i territori dell’Agrigentino e del Nisseno colpiti dall’alluvione del 19 ottobre. Le due soluzioni, proposte dall’assessore regionale all’Agricoltura Salvatore Barbagallo, permetteranno di attivare le misure di sostegno alle imprese agricole e ittiche che hanno subito danni.

L’assessore ha spiegato che il governo regionale “ha preso atto delle conseguenze dell’ondata di maltempo sulle attività produttive ed è intervenuto per sostenere le imprese in maniera concreta”.

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Si provvederà al ripristino delle strutture agricole danneggiate e “saranno ristorate le aziende della pesca messe in difficoltà dalle avversità meteorologiche”.

Cosa ha causato l’alluvione

L’approvazione della declaratoria di calamità naturale per i danni all’agricoltura consentirà l’avvio di un bando del PSR 2014-2022 per il ripristino di terreni agricoli e infrastrutture. L’esondazione del fiume Salso e di alcuni torrenti ha causato danni stimati in 962mila euro a Licata e oltre 1,7 milioni di euro nei comuni di Butera, Mazzarino, Riesi e Sommatino. Tra i beni danneggiati figurano terreni, serre, impianti di irrigazione, vigneti e fabbricati rurali.

Anche le aziende di pesca a Licata sono in difficoltà a causa dei detriti trasportati dal Salso in mare. Questi hanno impedito le attività di pesca e causato danni alle attrezzature. Per questo è stato riconosciuto il carattere eccezionale dell’avversità meteomarina, con l’attivazione di un fondo regionale di solidarietà per la pesca e l’acquacoltura pari a 300mila euro.

Aggiudicate due gare per il monitoraggio ambientale del Monte Pellegrino

La Struttura per il contrasto al dissesto idrogeologico ha completato le aggiudicazioni per il servizio di monitoraggio ambientale sui lotti B e C del Monte Pellegrino, a Palermo. Queste interessano le pareti rocciose sopra le aree urbane di Vergine Maria e dell’Addaura.

Il servizio, fondamentale per prevedere l’impatto dei lavori in corso, si basa su un approccio multidisciplinare che coinvolge professionalità specializzate e sistemi informativi territoriali. L’obiettivo è garantire la sicurezza delle aree urbane e preservare la biodiversità del sito, tutelando flora, fauna e vegetazione autoctone.

Il lotto B è stato affidato a un raggruppamento coordinato da Hydea Spa, con un ribasso del 18% e un costo di 158mila euro, mentre il lotto C alla Dream Italia Soc. Coop Agricolo forestale di Arezzo, con un ribasso del 3% e un importo di 243mila euro. I lavori prevedono rilievi e indagini approfondite per monitorare l’evoluzione ambientale e prevenire eventuali rischi legati al dissesto.

Schifani: “Mettere in sicurezza un sito con grande valore e significato per la città di Palermo”

Al vertice della Struttura diretta da Sergio Tumminello, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha affermato: “Manteniamo l’impegno preso con la città, completando il monitoraggio ambientale su tutti e quattro i versanti di Monte Pellegrino. All’opera di consolidamento e messa in sicurezza affianchiamo un importante lavoro di valorizzazione e riqualificazione sul promontorio che sovrasta la città, nel pieno rispetto dei parametri ambientali, e per un’effettiva tutela dell’ecosistema esistente”.

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E ancora: “L’obiettivo che ci siamo posti è quello generale della messa in sicurezza di un sito che per la città di Palermo ha un grande valore e significato. Consolidare le pareti rocciose di Monte Pellegrino nel pieno rispetto dell’ambiente significa anche e soprattutto garantire la piena e sicura fruibilità di ampie porzioni di territorio, salvaguardare la pubblica incolumità e la sicurezza di importanti assi viari. L’opera di tutela dell’ecosistema della Riserva è per noi prioritaria”.





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