(AGENPARL) – Roma, 12 Dicembre 2024
(AGENPARL) – gio 12 dicembre 2024 OSSERVATORIO STATISTICO
Osservatorio lavoratori
dipendenti e indipendenti
Lavoratori, redditi da lavoro e settimane lavorate nell’anno
I dati riportati nel presente Report Statistico si riferiscono ai lavoratori dipendenti e indipendenti relativi al periodo
2014-2023
Statistiche in breve
A cura del Coordinamento Generale
Statistico Attuariale
Dicembre 2024
Anno 2023
Osservatorio lavoratori dipendenti e indipendenti1
L’Osservatorio lavoratori dipendenti e indipendenti integra i dati relativi a tutti gli
assicurati presso le diverse gestioni previdenziali Inps, sia dipendenti che indipendenti.
Restituisce quindi una rappresentazione unitaria dell’”universo Inps” dei lavoratori, pari
a oltre il 95% del totale degli occupati regolari in Italia.2
Le categorie di lavoratori considerate sono tredici di cui:
– quattro afferenti al lavoro dipendente: dipendente privato, dipendente pubblico,
operaio agricolo, lavoratore domestico;
– quattro afferenti al lavoro indipendente: artigiano, commerciante, agricolo autonomo,
prestatore di lavoro occasionale (anche tramite il libretto di famiglia);
– cinque, infine, sono articolazioni dei parasubordinati (vale a dire degli iscritticontribuenti alla gestione separata): professionista non iscritto a una cassa
previdenziale di un Ordine professionale3, amministratore, collaboratore (coordinato e
continuativo), in percorso post-laurea (tutti i dottorandi e gli specializzandi in
medicina), altro collaboratore.4
I lavoratori sono classificati in base alla loro posizione prevalente nell’anno osservato,
dove per “prevalente” si intende la posizione nell’anno con reddito (o retribuzione in
caso di lavoro dipendente) maggiore; il reddito da lavoro complessivo nell’anno è la
somma di tutti i redditi (e/o le retribuzioni) imponibili previdenziali 5 percepiti nell’anno
dal singolo lavoratore.
I dati relativi al periodo 2014-2023 sono pubblicati sul portale Inps all’interno della banca dati Osservatorio lavoratori dipendenti
e indipendenti. Successive elaborazioni potrebbero comportare delle modifiche nei dati, soprattutto per il periodo più recente,
dovute alle consuete correzioni ed integrazioni che caratterizzano i dati amministrativi.
Restano esclusi da questo Osservatorio solo i professionisti iscritti alle Casse previdenziali degli ordini professionali (a meno che
non abbiano anche posizioni di lavoro con obbligo di versamento contributivo all’Inps) e poche altre tipologie di lavoro autonomo
occasionale esentate da contribuzione a fini previdenziali.
Attualmente, dopo la confluenza di Inpgi (giornalisti) in Inps il 1° luglio 2022, le casse previdenziali autonome operative
nell’ambito della previdenza obbligatoria sono 16.
Le tipologie di rapporto di lavoro parasubordinato ricomprese nelle 5 articolazioni indicate sono dettagliate nel glossario.
Per artigiani e commercianti si tratta del reddito dichiarato (fonte Ministero delle Finanze) se presente, altrimenti il reddito è
stimato tenendo conto della contribuzione dovuta e in base ai mesi di iscrizione; per gli autonomi agricoli si tratta del reddito
convenzionale su cui vengono pagati i contributi.
Poiché l’unità di misura a fini contributivi non è la medesima per tutte le categorie di
lavoratori, si è reso necessario ricondurre le diverse metriche utilizzate6 a una comune:
la settimana (si considerano quindi solo le settimane effettivamente coperte da
contribuzione)7. Anche il numero di settimane per ciascun lavoratore è la somma dei
valori riferiti a tutte le posizioni occupate nel corso dell’anno, entro il tetto massimo di
52 settimane.
crescita rispetto al 2022 (+316.000, pari a +1,2%). Ancor più consistente è
Il numero medio di settimane lavorate nel 2023 è appena superiore a quello dell’anno
precedente, 43,2 settimane contro le 43,1 mentre è nettamente maggiore a quello del
2019 (42,9 settimane).
Anche il reddito medio annuo da lavoro nel 2023 è in crescita rispetto all’anno
precedente (+2,9%) – circa la metà del tasso di inflazione (5,7%) – attestandosi sui
25.259 euro.
Prospetto 1. NUMERO LAVORATORI, NUMERO MEDIO SETTIMANE LAVORATE E REDDITO MEDIO DA LAVORO NELL’ANNO PER LAVORO PREVALENTE.
Anni 2019 e 2022 – 2023
Lavoro prevalente
Artigiano
Autonomo agricolo
Commerciante
Numero medio annuo di settimane
lavorate
Numero lavoratori nell’anno (in migliaia)
Reddito medio annuo da lavoro
1.507
1.431
1.357
24.773
24.653
12.896
13.302
1.975
1.882
1.864
23.428
23.611
15.317
16.101
16.534
23.830
24.627
3.540
3.626
3.623
35.022
35.879
Domestico
7.900
8.255
Operaio agricolo
9.309
9.698
Gestione separata – Collaboratore
13.811
13.392
Gestione separata – Amministratore
52.421
55.137
Gestione separata – Post laurea
16.461
16.543
Gestione separata – Altro collaboratore
18.252
18.403
22.041
21.380
1.283
1.322
25.539
26.301
26.618
24.549
25.259
Dipendente privato
Dipendente pubblico
Gestione separata – Professionista
Voucher/Lavoro occasionale
TOTALE
L’andamento degli occupati, classificati sulla base della posizione prevalente, è molto
diversificato:
Per i lavoratori dipendenti privati e pubblici il riferimento è costituito dalle giornate retribuite; per i lavoratori autonomi si tratta
dei mesi di contribuzione dovuta tenendo conto dell’eventuale inizio o fine attività nel corso dell’anno; per i parasubordinati si
tratta dei mesi accreditati sulla base dei contributi versati.
Sono quindi esclusi i periodi in cui la copertura del reddito del lavoratore, anche in costanza di rapporto di lavoro, è integralmente
assicurata da altri istituti (per es., nel caso dei lavoratori dipendenti, cassa integrazione, maternità etc.).
a. per i lavoratori indipendenti “classici” (artigiani, commercianti e gli autonomi
agricoli) è proseguito il lento trend di contrazione, con gli artigiani che tra il 2019
e il 2023 perdono circa 150 mila unità (-9,9%), i commercianti 111 mila (-5,6%)
e gli autonomi agricoli poco meno di 27 mila lavoratori (-6,2%);
b. i dipendenti delle imprese private continuano a crescere, registrando nel 2023
rispetto all’anno precedente una variazione di +433 mila dipendenti (+2,7) e
rispetto al 2019 l’incremento è di oltre 1 milione 200 mila lavoratori, pari al
+7,9%; crescono tra il 2019 e il 2023 anche i dipendenti pubblici: +2,4% pari a
+84 mila lavoratori; i lavoratori domestici registrano invece una riduzione di circa
40 mila unità rispetto al 2019 (-5%) e, infine, è proseguito anche nel 2023 il
trend di diminuzione degli operai agricoli che perdono oltre 69 mila lavoratori
rispetto al 2019 (-7,4%);
c. l’andamento dei parasubordinati nel complesso – senza partita IVA (collaboratori,
dottorandi, amministratori, ecc.) e con partita IVA (professionisti senza Cassa
previdenziale) – è in crescita con +180 mila lavoratori tra il 2019 e il 2023
(+17,9%), crescita dovuta soprattutto all’incremento dei post-laurea (+45%) e
dei professionisti (+28,1%), mentre i collaboratori risultano in contrazione (17%);
d. infine, i lavoratori impiegati con contratti di lavoro occasionale risultano circa 34
mila, in flessione del 15,2% rispetto al 2019 ma in aumento dell’11,5% rispetto
al 2022.
Rispetto alla quantità di lavoro, misurata in termini di numero medio di settimane
lavorate, il 2023 evidenzia che a fronte di un dato medio di 43,2 settimane nel
complesso, i lavoratori impegnati prevalentemente in attività di tipo autonomo
(agricolo, artigiano, commerciante) presentano – come di consueto – valori più alti,
superiori alle 50 settimane, indici di relativamente basso turnover. Anche i dipendenti
pubblici si attestano su quantità di lavoro elevate, oltre 48 settimane, effetto di una
composizione che vede prevalere impieghi caratterizzati da continuità. Tra i
parasubordinati gli amministratori evidenziano un numero di settimane lavorate pari
alla media. Per le categorie più segnate dalla diffusione di posizioni temporanee il dato
medio diminuisce: si registrano infatti circa 22 settimane per i prestatori di lavoro
occasionale e per gli operai agricoli, posizioni professionali caratterizzate da impieghi di
breve durata.
Il reddito medio annuo, a prescindere dalla durata della prestazione, ammonta nel 2023
a poco più di 25.000 euro. Il reddito medio dei dipendenti nel settore privato si attesta
poco al di sotto del valore medio, mentre al di sopra troviamo i lavoratori che svolgono
prevalentemente attività di amministratori, sindaci, revisori, ecc. con 55.000 euro e i
dipendenti pubblici con circa 36.000 euro. Molto più bassi risultano i redditi medi di
autonomi agricoli (13.400 euro: ma in questo caso si tratta di redditi convenzionali),
operai agricoli (9.700 euro), lavoratori domestici (8.300 euro) e ovviamente in coda si
trovano i prestatori di lavoro occasionale (poco più di 1.300 euro di reddito medio
annuo).
Prospetto 2. NUMERO LAVORATORI E REDDITO MEDIO DA LAVORO NELL’ANNO PER POSIZIONE
UNICA E/O PREVALENTE. Anno 2023
Posizione prevalente
Numero
Numero
Reddito medio Reddito medio
lavoratori
lavoratori
posizione
annuo da
annuo da
nell’anno con nell’anno con
unica su lavoro con più
lavoro con
più posizioni unica posizione
totale
posizioni
unica posizione
Anno 2023
Artigiano
80.688
94,1%
25.431
24.603
Autonomo agricolo
27.730
375.091
93,1%
16.991
13.030
Commerciante
192.210
89,7%
24.484
23.511
Dipendente privato
455.273
97,2%
25.729
24.595
Dipendente pubblico
75.502
97,9%
40.267
35.785
Domestico
58.594
694.152
92,2%
9.194
8.175
Operaio agricolo
70.110
791.649
91,9%
12.609
9.441
Gestione separata – Collaboratore
31.074
164.299
84,1%
22.633
11.644
Gestione separata – Amministratore
5.019
425.572
98,8%
66.730
55.000
Gestione separata – Post laurea
8.425
115.274
93,2%
21.163
16.205
Gestione separata – Altro
collaboratore
2.687
20.752
88,5%
30.660
16.816
57.164
357.486
86,2%
31.864
19.703
4.222
29.486
87,5%
2.633
1.134
96,0%
24.832
Gestione separata – Professionista
Voucher/Lavoro occasionale
TOTALE
25.277
Analizziamo ora distintamente i lavoratori con più posizioni nell’anno e quelli con un’unica
posizione lavorativa.8 Osserviamo che nel 2023 per il 96% dei lavoratori la posizione
prevalente coincide con quella unica. Il reddito medio da lavoro del 4% dei lavoratori con
più posizioni nell’anno è inferiore di circa il 2% rispetto a quello dei lavoratori con un’unica
posizione (24.832 euro contro 25.277 euro). La quota di chi evidenzia un’unica posizione
è altissima per i dipendenti pubblici (97,9%) e privati (97,2%) mentre discretamente
inferiore risulta per il complesso dei lavoratori della gestione separata (91,2%).
Per “lavoratori con più posizioni lavorative” nell’anno qui non ci si riferisce a tutti i lavoratori che hanno avuto nel corso dell’anno
più di un rapporto di lavoro ma solo a quanti sono stati presenti in più di una categoria di lavoro tra le tredici considerate. Quindi,
per fare un esempio, un lavoratore domestico che in un anno ha avuto tre rapporti di lavoro domestico con datori di lavoro diversi,
qui è considerato come “lavoratore con unica posizione” perché i tre rapporti di lavoro sono tutti relativi alla stessa categoria
(domestico). Mentre un lavoratore che nell’anno ha avuto un rapporto di lavoro domestico e ha svolto un lavoro occasionale, qui
è considerato come “lavoratore con più posizioni” in quanto i due rapporti di lavoro sono relativi a categorie diverse (domestico e
occasionale); esso viene classificato secondo la posizione prevalente mentre il numero di settimane lavorate e il reddito annuo
sommano i valori di tutte le posizioni ricoperte.
Prospetto 3. NUMERO LAVORATORI, NUMERO MEDIO SETTIMANE LAVORATE E REDDITO MEDIO DA
LAVORO NELL’ANNO PER CLASSI DI ETA’ E GENERE. Anno 2023
Numero
lavoratori
Classi di età nell’anno
Numero medio
annuo di
settimane
lavorate
Reddito medio
annuo da lavoro
Numero
lavoratori
nell’anno
Maschi
Numero medio
annuo di
settimane
lavorate
Reddito medio
annuo da lavoro
Femmine
Anno 2023
Fino a 19
258.137
4.915
157.389
3.058
20 – 24
13.475
688.393
9.388
25 – 29
19.810
16.205
30 – 34
24.317
19.208
35 – 39
27.360
20.306
40 – 44
30.205
22.060
45 – 49
32.392
23.453
50 – 54
34.566
24.693
55 – 59
34.941
25.341
60 – 64
33.255
982.129
25.317
788.257
25.171
453.638
19.752
28.351
21.272
65 ed oltre
TOTALE
Nel 2023 i maschi rappresentano il 56,3% dei lavoratori dipendenti e indipendenti e
presentano un numero medio di settimane lavorate nell’anno pari a 43,9 e un reddito
medio annuo da lavoro di 28.351 euro; per le femmine registriamo 42,4 settimane medie
lavorate e un reddito medio annuo di 21.272 euro (-25% rispetto ai maschi).
Il numero medio annuo di settimane lavorate e il reddito medio annuo da lavoro crescono
al crescere dell’età, almeno fino ai 59 anni, e sono sempre maggiori per i maschi. Sempre
con riferimento al 2023 si osserva che il differenziale di genere del reddito medio da
lavoro, in termini di valori assoluti, supera gli 8-9 mila euro nelle classi di età adulte oltre
i 45 anni, toccando il massimo tra 50 e 54 anni con un differenziale di quasi 10mila euro
tra uomini e donne.
La classe quinquennale di età modale per i maschi e per le femmine nel 2023 è quella
tra i 50 e 54 anni. La mediana è intorno ai 47-48 anni sia per i maschi che per le femmine.
Analizzando l’andamento del numero di lavoratori nell’anno per classe di età emerge
l’incremento nel 2023 dei giovani fino a 19 anni che superano quota 415 mila (+35%
rispetto al 2019 e +10,1% rispetto al 2022). Rispetto al 2019 la classe di età 20-24 anni
fa registrare un aumento di circa il 13%, quella 25-29 anni registra un incremento
superiore al 7%; crescono anche le classi di età più anziane, in particolare quelle dai 6064 anni e da 65 e oltre (+20%). Le classi di età tra 40 e 49 anni, presentano invece
trend negativi rispetto sia al 2022 che al 2019; la classe 35-39 presenta un trend
negativo rispetto al 2019 (-2,4%) mentre è sostanzialmente stabile rispetto al 2022
(+0,3%).
Classe di età
Fino a 19
Numero lavoratori nell’anno
Variazione
2023 su 2019
Variazione
2023 su 2022
307.799
377.480
415.526
35,0%
10,1%
20 – 24
12,8%
25 – 29
30 – 34
35 – 39
-2,4%
40 – 44
-9,1%
-2,0%
45 – 49
-4,6%
-2,1%
50 – 54
55 – 59
12,6%
60 – 64
65 ed oltre
TOTALE
20,0%
19,9%
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, nel 2023 il 29,2% dei lavoratori (pari a
7,8 milioni) svolge l’attività nel Nord Ovest. A seguire il Nord Est con il 22,7%, pari a 6
milioni di lavoratori, il Centro con il 21,2% (oltre 5,6 milioni di lavoratori), infine il Sud
con il 18,5% (circa 5 milioni di lavoratori) e le Isole con l’8,4% (2,2 milioni di lavoratori).
Nel 2023 i lavoratori con cittadinanza extra Ue sono l’11,3%, in crescita rispetto all’anno
precedente quando rappresentavano il 10,7% dei lavoratori. Analizzando la loro
incidenza per categoria osserviamo che è massima (53,4%) tra i domestici e minima
(0,5%) tra i dipendenti pubblici. Quote significative di lavoratori extracomunitari si
riscontrano tra gli operai agricoli (24,2%) e tra i dipendenti privati (12,1%) mentre in
linea con il totale è la quota di extracomunitari tra i commercianti (11,1%). I lavoratori
extracomunitari sono caratterizzati da valori più bassi, rispetto ai comunitari, sia di
numero medio di settimane lavorate (39,2 contro 43,8 dei comunitari) sia di reddito
medio da lavoro (15.901 euro contro 26.455 euro dei comunitari).
Prospetto 5. NUMERO LAVORATORI NELL’ANNO PER POSIZIONE PREVALENTE E CITTADINANZA. Anno 2023
Posizione prevalente
Numero lavoratori
nell’anno
Numero medio
annuo di
settimane
lavorate
Comunitari
Reddito medio
annuo da lavoro
Numero
lavoratori
nell’anno
Numero medio
annuo di
Reddito medio
settimane
annuo da lavoro
lavorate
Extracomunitari
Quota %
extracomunitari
su totale
Anno 2023
Artigiano
24.961
121.420
21.517
399.780
13.312
3.041
12.081
24.175
206.490
19.088
11,1%
25.683
16.947
12,1%
35.913
19.581
29.493
Domestico
350.833
7.245
401.913
9.136
53,4%
Operaio agricolo
653.365
9.551
208.394
10.161
24,2%
Gestione separata – Collaboratore
183.724
13.610
11.649
9.949
Gestione separata – Amministratore
416.299
55.614
14.292
41.238
Gestione separata – Post laurea
114.662
16.592
9.037
15.914
22.739
18.542
13.874
394.794
21.703
19.856
14.945
30.793
1.304
2.915
1.514
26.455
15.901
11,3%
Autonomo agricolo
Commerciante
Dipendente privato
Dipendente pubblico
Gestione separata – Altro collaboratore
Gestione separata – Professionista
Voucher/Lavoro occasionale
TOTALE
La possibilità di abbinare i lavoratori con i pensionati diretti di vecchiaia o anzianità
rilevati dal Casellario dei pensionati consente di approfondire il tema dei pensionati che
risultano ancora in attività. Con riferimento al 2023 osserviamo che 737.496 (pari al
2,8% dei lavoratori dell’anno) risultano al contempo lavoratori e pensionati, in quanto
beneficiari di una pensione diretta di vecchiaia o anzianità con decorrenza ante 2023.
Altri 298.155 (pari all’1,1% dei lavoratori, con un livello massimo del 2,5% registrato
per i dipendenti pubblici) sono i nuovi pensionati nel 2023: questi potrebbero aver
lavorato solo nel periodo precedente la decorrenza della pensione quindi non
necessariamente sovrappongono la condizione di pensionati a quella di lavoratori.
Limitando l’analisi ai lavoratori sicuramente già pensionati si osserva che la loro quota è
massima in alcune categorie afferenti alla gestione separata: altri collaboratori (29,9%),
amministratori (15,9%) e collaboratori (13,2%); troviamo inoltre quote elevate di
pensionati lavoratori tra gli autonomi agricoli (24,7%), tra i lavoratori occasionali
(13,1%), tra gli artigiani (11%) e tra i commercianti (9,3%).
Prospetto 6. NUMERO LAVORATORI NELL’ANNO PER POSIZIONE PREVALENTE E CONDIZIONE DI PENSIONATO DIRETTO
DI VECCHIAIA-ANZIANITA’. Anno 2023
Non pensionato Già pensionato
Posizione prevalente
Nuovo
pensionato
TOTALE
Anno 2023
Artigiano
Quota
pensionati
che lavorano
Quota neo
pensionati
149.756
25.498
11,0%
294.495
99.674
8.652
402.821
24,7%
172.971
25.658
141.646
126.073
6.682
88.891
Domestico
740.032
7.197
5.517
752.746
Operaio agricolo
826.914
28.939
5.906
861.759
Gestione separata – Collaboratore
167.990
25.831
1.552
195.373
13,2%
Gestione separata – Amministratore
354.795
68.540
7.256
430.591
15,9%
Gestione separata – Post laurea
123.640
123.699
16.020
7.007
23.439
29,9%
387.349
24.781
2.520
414.650
29.075
4.418
33.708
13,1%
737.496
298.155
Autonomo agricolo
Commerciante
Dipendente privato
Dipendente pubblico
Gestione separata – Altro
collaboratore
Gestione separata – Professionista
Voucher/Lavoro occasionale
TOTALE
GLOSSARIO
Artigiano: lavoratore autonomo di un’impresa artigiana. L’impresa è artigiana quando
vi si svolgono attività di:
• produzione di beni (anche semilavorati), vendita di materie prime non confezionate
per l’utilizzo finale (prodotti in legno o in ferro non rifiniti);
• prestazioni di servizi (imprese di facchinaggio, imprese di pulizia, tintorie, barbieri,
parrucchieri, fornai etc.). Sono escluse le attività agricole e commerciali.
L’attività artigiana deve essere svolta prevalentemente con il proprio apporto di lavoro
e quello dei familiari coadiuvanti. La legge pone dei limiti al numero dei dipendenti che
possono lavorare nell’impresa artigiana, limiti che sono variabili a seconda del tipo di
attività svolta. L’attività artigiana deve essere di tipo manuale, cioè non può limitarsi
alla sola organizzazione del lavoro e all’amministrazione dell’impresa.
Commerciante: Lavoratore autonomo di un’impresa commerciale. L’impresa è
commerciale quando vi si svolgono le seguenti attività:
• commerciali e turistiche
• lavoro come ausiliare del commercio
• agente e rappresentante di commercio iscritto nell’apposito albo
• agente aereo, marittimo raccomandatario
• agente esercizio delle librerie delle stazioni
• mediatore iscritto negli appositi elenchi delle Camere di Commercio
• propagandista e procacciatore d’affari
• commissario di commercio
• titolare degli istituti di informazione.
Gestione Separata (vedi anche lavoratore parasubordinato): gestione per la
tutela previdenziale dei soggetti che esercitano per professione abituale, ancorché non
esclusiva, attività di lavoro autonomo ex art. 49, comma 1, del TUIR, approvato con
Lavoratore agricolo autonomo: è un imprenditore agricolo che esercita un’attività
diretta alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, all’allevamento di animali e attività
connesse (art.1 del Decreto Legislativo n.228/2001).
Lavoratore dipendente: soggetto che presta la propria attività lavorativa con vincolo
di subordinazione.
Lavoratore domestico: sono lavoratori domestici coloro che prestano un’attività
lavorativa continuativa per le necessità della vita familiare del datore di lavoro come ad
esempio colf, assistenti familiari o baby sitter, governanti, camerieri, cuochi ecc..
Rientrano in questa categoria anche i lavoratori che prestano tali attività presso
comunità religiose (conventi, seminari), presso caserme e comandi militari, nonché
presso le comunità senza fini di lucro, come orfanotrofi e ricoveri per anziani, il cui fine
è prevalentemente assistenziale.
Lavoratore pubblico: soggetto iscritto ad una delle gestioni ex INPDAP: Cassa
Trattamenti Pensionistici dei Dipendenti Statali; Cassa Pensioni Dipendenti Enti Locali;
Cassa Pensioni Insegnanti; Cassa Pensioni Sanitari; Cassa Ufficiali Giudiziari. Sono
considerati lavoratori pubblici anche i dipendenti INPS pur non risultando iscritti alle
suddette gestioni.
Lavoratore parasubordinato: Iscritto-contribuente alla gestione separata:
professionista con partita IVA (che non ha una specifica cassa previdenziale) e
collaboratore (coordinato e continuativo, a progetto, occasionale, amministratore,
borsista, assegnista di ricerca, medico in formazione, ecc.). E’ professionista se
esercita, per professione abituale anche se in modo non esclusivo, un’attività di lavoro
autonomo ed effettua direttamente il versamento dei contributi; è invece un
collaboratore se l’attività è a vario titolo di collaborazione e comunque il versamento
dei contributi è effettuato da un committente (persona fisica o soggetto giuridico) entro
il mese successivo a quello di corresponsione del compenso. I collaboratori sono
classificati in quattro macro-gruppi secondo il tipo di rapporto di collaborazione come
di seguito specificato:
1. Gestione separata – Collaboratore
Collaboratore di giornali, riviste, enciclopedie e simili
Collaboratore coordinato e continuativo (con contratto a progetto/programma di
lavoro o fase)
Collaborazioni coordinate e continuative presso la Pubblica Amministrazione
Collaborazioni coordinate e continuative – D. Lgs. n. 81/2015 art. 52 (Job Act)
Collaborazioni coordinate e continuative Covid19 – Ordinanza 24 ott.2020 PdCM
protezione civile
2. Gestione separata – Amministratore
Amministratore di società, associazioni e altri enti con o senza personalità
giuridica
Sindaco di società, associazioni e altri enti con o senza personalità giuridica
Revisore di società, associazioni e altri enti con o senza personalità giuridica
Liquidatore di società
Amministratore e al contempo legale rappresentante in carica
Partecipante a collegi e commissioni
Amministratori locali iscritti in Gestione Separata come liberi professionisti
3. Gestione separata – Post laurea
Dottorato di ricerca, assegno, borsa di studio erogata da MIUR
Medici in formazione specialistica
4. Gestione separata – Altro collaboratore
Venditore porta a porta
Collaborazioni occasionali (art.61 c.2 D. Lgs. 276/2003)
Rapporti occasionali autonomi (L. 326/2003)
Collaborazioni coordinate e continuative dei titolari di pensione di vecchiaia o
ultra65enni
Rapporti di collaborazione coordinata e continuativa prorogati
Associati in partecipazione
Consulente parlamentare.
Lavoro accessorio: prestazione lavorativa di “natura” accessoria, definita da un limite
economico sul compenso del lavoratore, che nell’anno solare non può superare un
determinato tetto, e dalla forma di corresponsione dello stesso, tramite buoni lavoro o
voucher. Previsto dal decreto legislativo n. 276 del 2003, il sistema dei buoni lavoro
diviene operativo nel 2008 con decreto del 12 marzo del Ministero del Lavoro e della
Previdenza Sociale, e viene abolito a marzo 2017 con le disposizioni del decreto-legge
n. 25.
Lavoro occasionale: l’articolo 54 bis del D. L. 24 aprile 2017, n. 50, introdotto in sede
di conversione dalla L. n. 96 del 21 giugno 2017, ha disciplinato compiutamente le
prestazioni di lavoro occasionale, che possono concretizzarsi nei contratti di prestazione
occasionale (CPO) ovvero nei titoli del libretto famiglia (LF).
Posizione prevalente: nel caso in cui un lavoratore abbia svolto, nel corso del
medesimo anno, più lavori tra le tredici categorie considerate (Artigiano, Autonomo
agricolo, Commerciante, Dipendente privato, Dipendente pubblico, Domestico, Operaio
agricolo, Gestione separata – Collaboratore, Gestione separata – Amministratore,
Gestione separata – Post laurea, Gestione separata – Altro collaboratore, Gestione
separata – Professionista, Voucher/Lavoro occasionale) per posizione prevalente si
intende la categoria di lavoro in cui il lavoratore ha percepito il reddito maggiore.
Numero medio settimane lavorate: rapporto tra la somma del numero di settimane
complessivamente lavorate dai lavoratori nel periodo di tempo considerato e il numero
dei lavoratori nello stesso periodo.
Operaio agricolo dipendente: lavoratore dipendente che presta la propria opera
manuale, dietro corrispettivo, per la coltivazione di fondi o allevamento di bestiame e
per attività connesse a favore di un’azienda agricola o di altro soggetto che svolge
attività agricola.
Pensionato di vecchiaia-anzianità: indica il lavoratore che nel medesimo anno
risulta anche beneficiario di pensione diretta di vecchiaia o anzianità.
Reddito medio annuo: rapporto tra la somma dei redditi dei lavoratori nel periodo di
tempo considerato e il numero di lavoratori nello stesso periodo.
Ripartizione geografica: suddivisione geografica del territorio. Per l’Italia può
articolarsi in: Nord-ovest (Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria); Nord-est
(Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli- Venezia Giulia, Emilia-Romagna); Centro (Toscana,
Umbria, Marche, Lazio); Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria);
Isole (Sicilia, Sardegna). In alternativa possono essere considerate le seguenti aree:
Nord: Piemonte, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Lombardia, Liguria, Trentino-Alto Adige,
Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna; Centro: Toscana, Umbria, Marche,
Lazio; Mezzogiorno: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia,
Sardegna.
Posizione unica: in questo contesto indica che la posizione prevalente del lavoratore
tra le tredici considerate (Artigiano, Autonomo agricolo, Commerciante, Dipendente
privato, Dipendente pubblico, Domestico, Operaio agricolo, Gestione separata –
Collaboratore, Gestione separata – Amministratore, Gestione separata – Post laurea,
Gestione separata – Altro collaboratore, Gestione separata – Professionista,
Voucher/Lavoro occasionale) è l’unica in cui esso è risultato attivo nell’anno
considerato.
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