Bolpin: “Con Caja abbiamo cambiato qualcosina a livello offensivo, ma soprattutto fatto uno switch a livello mentale”

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In vista del derby di domani sera ore 20:30 al PalaDozza di Bologna contro gli acerrimi rivali della Fortitudo, vendita dei tagliandi vietata ai residenti nella provincia di Forlì e Cesena attraverso un’ordinanza emessa dalla Prefettura di Bologna, Piazzale della Vittoria ha pensato di fare un salto in Emilia per la consueta intervista settimanale raggiungendo telefonicamente la guardia/ala, nonché ex biancorosso, Riccardo Bolpin (foto copertina dal profilo facebook della società Fortitudo Pallacanestro Bologna 103) per scambiare con lui quattro chiacchiere sull’attuale momento della “Effe” e sul suo trascorso forlivese.

Buongiorno Bolpin. Domani sera andrà in scena un nuovo sentitissimo derby tra Bologna e Forlì. Per lei che è un ex della sfida sarà una gara particolare o semplicemente una partita da vincere come tutte le altre?

“Beh sicuramente un po’ entrambe le cose. Una partita da vincere assolutamente perché è un derby e perché veniamo da una brutta sconfitta a Piacenza ed anche una gara particolare dal punto di vista personale perché ho trascorso due anni importanti a Forlì ed è una partita che sento un po’ di più rispetto alle altre”.

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Nel corso della sua carriera ha giocato in piazze importanti come Venezia, Pistoia, Forlì e attualmente a Bologna, ma Forlì a tutt’oggi rappresenta la parentesi, in termine di numeri, più importante. Che ricordi ha di quelle due stagioni 2020/2021 e 2021/2022?

“Quelle rappresentano due stagioni nelle quali sono cresciuto molto ed in cui ho avuto un minutaggio che all’inizio non era elevato e poi è andato via via crescendo anche grazie al lavoro e all’impegno che si è tramutato in maggior fiducia da parte di allenatore e compagni. Due anni un po’ particolari perché furono le due stagioni immediatamente successive al covid, nelle quali si giocava in un clima surreale per ovvie ragioni. Furono due stagioni importanti, dove soprattutto nella prima la squadra era davvero forte ed era partita molto bene dominando la prima parte di regular season, ma che si perse un po’ nella seconda uscendo al primo turno dei playoff. Qualche rimpianto e rammarico per come si chiuse la stagione 2020/2021 c’è perché credo che tutti si aspettassero un qualcosa in più”.

Posso chiederle perché al termine della stagione 2021/2022 il suo rapporto con Forlì si interruppe?

“Semplicemente perché la società decise di cambiare allenatore e Antimo Martino, che è ancora oggi il coach di Forlì, aveva altre idee e fece altre scelte. La società mi comunicò che in quel preciso momento non rientravo nei loro piani, ma che se avessi voluto aspettare la situazione sarebbe potuta cambiare più avanti. E’ chiaro che un giocatore non può stare lì ad aspettare ad agosto una società che ti ha detto di non rientrare, almeno inizialmente, nei suoi piani e allora decisi di guardarmi attorno e, senza nessun tipo di rancore perché queste sono situazioni che fanno parte del nostro mestiere, firmai per Chiusi”.

Torniamo al derby di domani sera. Alla luce della sconfitta patita in quel di Piacenza come arrivate all’appuntamento contro Forlì?

“Ci arriviamo molto motivati e carichi soprattutto per riscattare questa brutta sconfitta che è arrivata per molti errori da parte nostra sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista dell’atteggiamento perché non siamo partiti subito forte aggredendo la partita, come facciamo di solito, e questo poi ci ha portato alla sconfitta. Adesso però siamo molto motivati ed essendo un derby che giocheremo per giunta in casa nostra faremo di tutto per riscattarci”.

Parliamo delle differenze che contrappongono la Fortitudo di coach Cagnardi e l’attuale di coach Attilio Caja. Com’è cambiata la “Effe” con l’arrivo di quest’ultimo?

“Beh.. diciamo che a livello di giochi e di situazioni abbiamo cambiato qualcosina dal punto di vista offensivo e siamo tornati ad avere più o meno le stesse idee che avevamo l’anno scorso perché comunque gran parte del roster è rimasto, l’allenatore è lo stesso e a livello difensivo stiamo usando le stesse regole della passata stagione che erano poi quelle che attuavamo anche con coach Cagnardi. Ovviamente la cosa principale che è cambiata è stata dal punto di vista mentale perché quando viene esonerato l’allenatore tutti si sentono chiamati a dare quel qualcosa in più perché si sa che il coach è il primo a pagare, ma poi in campo andiamo noi giocatori e gran parte della responsabilità è la nostra”.

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Al di là dell’ambiente del PalaDozza, sempre molto caldo e capace di fare davvero la differenza, che cosa e chi deve temere maggiormente Forlì della sfida di domani sera?

“Onestamente non lo so e penso che a questa domanda dovrebbe rispondere Forlì, però sicuramente abbiamo un pacchetto lunghi composto da due americani di livello come Freeeman che la passata stagione è stato uno dei migliori americani del campionato e Gabriel, giocatore di grande talento, il cui curriculum e la cui carriera parlano per lui. Questa penso sia un qualcosa che loro possano temere, ma immagino ci abbiano studiato bene come noi stiamo studiando loro e sapranno bene quali sono i nostri punti di forza e i nostri punti deboli. Sicuramente sarà una partita molto tattica che si giocherà molto su questi particolari qui”.

La Fortitudo, invece, chi e che cosa teme maggiormente della Pallacanestro Forlì 2.015?

“Personalmente sono dell’idea che non si debba mai temere nessuno e aver paura di nessuno perché altrimenti si va in campo condizionati e si parte già penalizzati. Bisogna ovviamente rispettare le caratteristiche e le doti della squadra avversaria e Forlì ne ha tante a partire dall’americano Harper che ha dimostrato di sapersi accendere e poter fare tranquillamente una trentina di punti a partita, il nuovo play/guardia Perkovic è un giocatore di talento che sa segnare e fare molti assist, più ovviamente giocatori di esperienza come Cinciarini e un pacchetto lunghi tosto perché composto da giocatori come Gaspardo e Pascolo che sono due veterani che non sarà facile arginare”.

Infine le chiedo una sua opinione, da giocatore che immaginiamo ami giocare in palazzetti gremiti di entrambe le tifoserie, su questi continui divieti di trasferta ai tifosi che privano lo spettacolo sul parquet dello spettacolo rappresentato dal suo contorno.

“Non mi permetto di giudicare le scelte delle autorità competenti in merito, ovvio che se devo dare la mia opinione da giocatore e da amante dello sport sarebbe molto bello vedere, soprattutto in un derby così caldo e atteso come quello tra Bologna e Forlì, all’interno del palazzetto entrambe le tifoserie, sia che si giochi a Bologna, sia che si giocasse a Forlì. Nel caso di questi divieti è ovvio che ne perde lo spettacolo della partita, ci perdono i tifosi che non possono goderselo dal vivo e quindi sicuramente per noi giocatori il fatto che venga a mancare il contorno non è sicuramente bello però, ripeto, non mi permetto di giudicare l’operato degli organi competenti che se optano per certe scelte avranno le loro ragioni che dobbiamo accettare”.

Si ringraziano la Fortitudo Pallacanestro Bologna 103 e Riccardo Bolpin per la disponibilità nella realizzazione della presente intervista.

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