Tredicesima 2024, ecco le date per dipendenti, pensionati e docenti

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La tredicesima si avvicina, ma quando verrà erogata quest’anno? La risposta cambia a seconda della propria situazione lavorativa o pensionistica, vediamo nel dettaglio a chi spetta, come si calcola e quando è prevista l’accredito sul proprio conto corrente.

Introdotta nel 1937 come forma di gratificazione natalizia, oggi la tredicesima rappresenta un elemento essenziale della retribuzione per consentire ai beneficiari di affrontare le spese delle festività con maggiore serenità. Quest’anno, insieme alla tredicesima, i contribuenti idonei riceveranno anche il Bonus Natale, un bonus una tantum di 100 euro per aiutare le famiglie più in difficoltà.

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Per scoprire se hai diritto anche tu al Bonus Natale, leggi: Bonus Natale 2024, il sostegno si allarga a 4,5 milioni di lavoratori.

Prima di vedere quando verrà erogata la tredicesima 2024, ricordiamo che questa somma viene erogata a qualsiasi lavoratore subordinato, sia del settore pubblico che privato, ma anche ai pensionati e ai titolari di assegni sociali. Sono invece esclusi i lavoratori autonomi e i titolari di partita Iva e i cosiddetti parasubordinati, come tirocinanti, stagisti, co.co.co. e tutti quei lavoratori che non sono tecnicamente dei lavoratori subordinati.

Quando arriva la tredicesima

 Le date di pagamento della tredicesima variano tra pubblico, privato e pensionati. Per i dipendenti pubblici, le tempistiche sono piuttosto chiare. Quest’anno i docenti delle scuole materne ed elementari riceveranno la tredicesima venerdì 13 dicembre, in anticipo rispetto al solito, poiché il 14 dicembre cade di sabato. Per lo stesso motivo, altri dipendenti pubblici, inclusi gli insegnanti supplenti, riceveranno l’accredito lunedì 16 dicembre.

Per i lavoratori del settore privato, le date possono variare in base al contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) e alle disposizioni aziendali. La data precisa di erogazione dipende dal proprio contratto perché, generalmente, la tredicesima viene erogata insieme allo stipendio di dicembre, con date che oscillano tra il 15 e il 20 del mese. Per alcune categorie, come il Ccnl metalmeccanico e commercio, vige l’obbligo di erogare il pagamento entro la vigilia di Natale. Nel settore edilizio, invece, la tredicesima viene accumulata mensilmente e versata dalla Cassa Edile, che successivamente la eroga al lavoratore seguendo un calendario specifico.

I pensionati hanno diritto alla tredicesima?

Anche i pensionati ricevono la tredicesima, che incassano a inizio mese insieme all’assegno di dicembre. Nel 2024, chi riceve la pensione tramite accredito bancario o postale ha ricevuto l’importo il 2 dicembre, mentre coloro che ritirano l’assegno in contanti dovranno seguire un calendario alfabetico definito dall’Inps. In ogni caso, il relativo cedolino è consultabile online tramite il sito dell’Inps, dove è possibile verificare l’importo e le date di pagamento.

Come si calcola la tredicesima

L’importo della tredicesima dipende dal numero dei mesi lavorati durante l’anno. In pratica, un lavoratore che guadagna 1.500 euro netti al mese, ma nel corso del 2024 ha lavorato solo sei mesi, prenderà quasi 750 euro di tredicesima perché ha lavorato metà anno. L’importo sarà un po’ più basso per via della tassazione.

Per i pensionati, il calcolo segue lo stesso principio, basandosi sull’importo dell’assegno mensile e sui mesi in cui è stata percepita la pensione. Eventuali periodi di malattia, ferie o maternità retribuita contribuiscono al conteggio, mentre le assenze non retribuite riducono proporzionalmente l’importo.

Tredicesima 2024, come la spenderanno gli italiani?

Quest’anno per la tredicesima mensilità saranno erogati circa 51,3 miliardi di euro, +7,8% rispetto allo scorso anno, per un totale di circa 32 milioni di beneficiari, escludendo i pensionati. Ma questa mensilità aggiuntiva sarà utilizzata per i regali o per affrontare le spese obbligate?

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La risposta arriva dal sondaggio realizzato da Ipsos per Confesercenti su come gli italiani spenderanno la tredicesima:

  • Il 78% circa userà la tredicesima per le spese festive (il 44% per i regali, il 16% anche per altre spese del periodo natalizio; il 18% la utilizzerà per fare un viaggio durante le vacanze);
  • Il 20% circa la userà per effettuare delle spese rimaste in sospeso, soprattutto quelle che riguardano gli accessori e i mobili per la casa.

Quasi un italiano su quattro (circa il 23%) riuscirà a conservare parte della tredicesima per i saldi invernali, che in Italia iniziano il 4 gennaio.

Finanziamenti e conti in sospeso continuano a limitare l’effetto sui consumi delle tredicesime. Il 14% destinerà parte delle risorse al pagamento del mutuo o di altri tipi di finanziamento, il 21% per altri conti in sospeso, dalle bollette ai pagamenti scaduti; l’11% utilizzerà la mensilità extra per spese legate alla salute. Si conferma anche la scarsa propensione all’investimento: il 20% utilizzerà parte della tredicesima per mettere qualcosa sotto il materasso, mentre solo il 4% utilizzerà il “surplus” per fare degli investimenti.

La rilevazione Ipsos ha chiarito che la somma extra in busta paga è importante per gli italiani: quasi uno su tre (31%) la ritiene indispensabile per coprire spese altrimenti fuori portata, mentre più della metà (53%) afferma che comunque permette di vivere più serenamente durante l’anno.

“La tredicesima, quest’anno, è molto attesa anche dal retail fisico e in particolare dalla rete dei negozi di vicinato, dove le vendite di Natale hanno avuto per ora un avvio lento. L’auspicio è che l’arrivo della liquidità aggiuntiva imprima un’accelerazione della spesa nei negozi, che al contrario del web nelle ultime settimane prima del Natale possono offrire ai consumatori il vantaggio dell’assenza di tempi di consegna”, commenta Confesercenti.

Per approfondire i dati della ricerca: Tredicesima in arrivo, 51,3 miliardi a dipendenti e pensionati

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