Roma ha deciso: il depuratore del Garda a Lonato, addio ai progetti Gavardo-Montichiari

Il depuratore del Garda si farà a Lonato, con scarico nel fiume Chiese. Questa la decisione emersa con evidenza cristallina dalla cabina di regia tenutasi la mattina dell’11 dicembre  Roma e coordinata dal viceministro dell’Ambiente Vannia Gava alla presenza del prefetto e commissario straordinario Andrea Polichetti, della presidente dell’Ats Garda-Ambiente Maria Stella Gelmini, dei rappresentanti delle Regioni Lombardia e Veneto, dell’Ufficio d’Ambito di Brescia, del Consiglio di Bacino Veronese. Tramonta definitivamente la scelta dei due impianti di Gavardo e Montichiari che aveva preso nell’estate del 2021 l’allora commissario Attilio Visconti e si torna all’ipotesi progettuale proposta nel 2007 dal docente universitario Carlo Collivignarelli e poi rilanciata dalla Provincia (con la mozione Sarnico) nel 2020.

La scelta di Gavardo-Montichiari ha dato vita a vibranti proteste, non solo di una dozzina di sindaci ma soprattutto di diverse sigle ambientaliste, riunitesi nel presidio 9 agosto, che ha pacificamente albergato per oltre tre anni fuori dal Broletto. Sia i sindaci che gli ambientalisti non sono però d’accordo con lo scarico nel Chiese, vista la sua portata torrentizia nei mesi estivi ma al momento non paiono esserci alternative (l’ingegner Grumi del comitato Gaia di Gavardo in passato aveva proposto il collettamento fino al Mincio).

Il cambio di localizzazione, come aveva anticipato il prefetto quaranta giorni fa, nasce «da una esigenza normativa: una direttiva europea prevede che gli impianti debbano essere il meno energivori possibile» e siano alimentati da fonti rinnovabili. Ora, per Gavardo era possibile realizzare un impianto a biogas utilizzando i reflui mentre a Montichiari questo non era possibile. Da qui la scelta di virare definitivamente su Lonato. Le due alternative progettuali per la sponda bresciana, sono state «riconsiderate alla luce delle nuove normative europee, tra cui il Regolamento sul riuso e la Direttiva Acque Reflue — commenta la viceministro Gava —. La realizzazione di un unico sistema di depurazione nel Comune di Lonato, rispetto alla costruzione di due impianti nei Comuni di Gavardo e Montichiari, offrirebbe vantaggi significativi: costi di investimento e gestione più contenuti e la creazione di un impianto più performante». Il Raggruppamento temporaneo di imprese che su mandato di Acque Bresciane sta ultimando la progettazione definitiva dei due impianti (tra le società anche Etatec Studio Paoletti Srl e Acea Engineering) dovrà cestinare gran parte del lavoro (una perdita stimata intorno ai 300mila euro) salvando però una buona fetta del capitolo collettamento.

Per Roma ora è indispensabile recuperare in tempi record gli anni persi per consegnare l’opera entro il 2030 per dismettere le condotte sub-lacuali che portano i reflui dell’alto Garda bresciano nella sponda veronese e da qui all’unico impianto oggi in funzione, quello di Peschiera. « È necessario agire con urgenza. Il Ministero c’è e sarà presente, sia garantendo le risorse finanziarie necessarie al completamento delle opere, sia offrendo un coordinamento operativo efficace» ha dichiarato il viceministro Gava.

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