Diversi pensionati si ritroveranno con qualche centinaio di euro in più nella propria pensione a partire dal 2025.
Per la precisione, sono in arrivo il prossimo anno aumenti abbastanza generosi, che vanno da 400 euro ad addirittura 850 euro.
Aumenti che saranno disponibili, però, solo per chi è riuscito entro fine 2024 a maturare una serie di requisiti.
Vediamo di quali aumenti si trattano, e quali sono i requisiti per averli.
Per saperne di più in merito all’argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Assistente dei Pensionati.
Pensioni, a chi spettano gli aumenti da 400 a 850 euro in arrivo nel 2025
Partendo dall’aumento più “basso”, quello da 400 euro arriverà a tutti coloro che sono titolari di pensioni di invalidità o inabilità.
L’importo ufficiale sarà di 333,33 euro, ma con la rivalutazione allo 0,8%, tale importo salirà a 336 euro.
Per arrivare ai sopraccitati 400 euro, il pensionato dovrà avere diritto all’incremento al milione, che prevede l’innalzamento del trattamento previdenziale a 739,83 euro, ovvero 136,44 euro sopra l’importo della pensione minima.
Pertanto, da 336 euro l’assegno salirà a 739,83 euro: ecco l’aumento di 400 euro, o meglio di 403,83 euro.
Per quanto riguarda invece l’aumento da 850 euro, questi spetteranno invece a chi avrà accesso alla Prestazione Universale, una misura di supporto per le spese relative ai servizi di assistenza.
Varato a inizio di quest’anno, questo bonus da 850 euro farà il suo debutto nel 2025, annche se ancora non è stata ufficializzata la modalità di richiesta.
Pensioni, quali sono i requisiti per avere gli aumenti da 400 a 850 euro nel 2025
Tornando all’aumento da 400 euro, per avere questo extra il pensionato dovrà essere titolare di:
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pensione di invalidità civile, con capacità lavorativa ridotta tra il 74% e il 99%,
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indennità di frequenza (prestazione riconosciuta ai minori con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell?età),
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pensione di inabilità al 100%.
Oltre a queste percentuali, il titolare di pensione dovrà avere un reddito inferiore a 5.725,46 euro nel primo e secondo caso, e inferiore a 19.461,12 euro nel terzo caso.
Inoltre, dovrà soddisfare i requisiti previsti per accedere all’incremento al milione, che, ricordiamo, è ora spettante anche a chi ha meno di 60 anni, come da sentenza n. 152 del 2020 della Corte Costituzionale.
In tal caso, il reddito non dovrà superare i 9.555,65 euro, mentre il reddito coniugale non dovrà essere superiore a 16.502,98 euro.
Per quanto riguarda invece l’aumento da 850 euro, il beneficiario dovrà avere almeno 80 anni, e ritrovarsi con un livello di bisogno assistenziale “gravissimo” (in merito ai criteri di identificazione deve ancora pronunciarsi il Ministero della Salute).
Oltre a ciò, il beneficiario dovrà avere un ISEE non superiore a 6.000 euro, come già raccontato in merito alle soglie ISEE confermate per il 2025.
Pensioni, quando arriveranno gli aumenti nel 2025
A livello teorico, tutti gli aumenti accennati sopra dovrebbero essere disponibili già a partire da gennaio 2025.
Purtroppo ad oggi l’erogazione di questi aumenti non è stata ancora ufficializzata, e non risulta nemmeno una data entro cui (possibilmente) l’INPS dovrebbe disporli.
Va detto che anche per le pensioni ordinarie ancora non c’è un calendario ufficiale delle riscossioni, visto che (di norma) viene reso noto dall’Istituto Previdenziale all’inizio del nuovo anno.
Per quanto riguarda la mensilità di gennaio 2025, è altamente probabile che la pensione sarà disponibile a partire dal 3 gennaio, seguendo quanto stabilito dalla normativa vigente (Legge n. 205 del 2017).
Pertanto, se già al 3 gennaio non risulterà versato alcun aumento nella propria pensione, vorrà dire che il versamento verrà effettuato nei mesi successivi.
Ovviamente, se tutti i requisiti sopraelencati sono stati rispettati: basta anche uno “fuori” per far saltare tutto, e perdere così da 400 a 850 euro di bonus.
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