Un’importante indagine condotta dalla Guardia di Finanza ha portato al sequestro preventivo di beni per milioni di euro, svelando una complessa operazione fraudolenta che ha coinvolto ben 594 indagati in tutta Italia. Gli accusati sono ritenuti responsabili di aver percepito indebitamente il credito d’imposta “ACE” e “Super ACE”. L’operazione è nata come sviluppo di precedenti sequestri legati a frodi sull’ecobonus e si è concentrata su analisi approfondite delle posizioni fiscali di società e persone fisiche che avevano maturato crediti ACE. A seguito delle indagini, sono stati sottoposti a sequestro crediti legati a lavori di ristrutturazione edilizia e canoni di locazione di natura fraudolenta per un totale di circa 1,5 miliardi di euro.Â
Il Credito ACE avrebbe dovuto essere un incentivo alla crescita economica
Il credito d’imposta ACE (Aiuto alla Crescita Economica) è stato concepito per incentivare la crescita economica, riducendo la pressione fiscale sui redditi derivanti da finanziamenti. Il suo meccanismo si basa su un rendimento nozionale calcolato forfettariamente, che riduce la base imponibile delle società . Le indagini, invece, hanno rivelato un uso improprio di tale strumento da parte di numerosi soggetti che hanno dichiarato falsi aumenti di capitale o presentato documenti mendaci all’Agenzia delle Entrate. Gli indagati, spesso privi di consistenza patrimoniale, avrebbero dichiarato inesistenti variazioni in aumento del capitale sociale, ottenendo crediti d’imposta per importi elevati. In diversi casi, i bilanci depositati contraddicevano le comunicazioni inviate agli enti fiscali.
Coinvolgimento di aziende e individui della provincia di Avellino
Tra gli indagati legati alla provincia di Avellino emergono i seguenti soggetti e accuse:
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Francesco Maria Bianco, legale rappresentante di diverse società , è accusato di aver presentato dichiarazioni false all’Agenzia delle Entrate riguardo aumenti di capitale sociale, ottenendo indebitamente crediti d’imposta Super ACE per un totale di € 599.209. Le società coinvolte hanno sede a Cervinara, Torre Orsaia (SA), Caserta e Rotondi.Â
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Gaetano Fasolino, legale rappresentante di Sole Sud S.R.L. (Avellino, AV), è accusato di aver comunicato una falsa variazione di capitale sociale di € 4.165.000, ottenendo un credito d’imposta di € 149.940.
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Giancarlo Petrillo, rappresentante di sette società , avrebbe dichiarato falsamente aumenti di capitale per € 4.160.000, ottenendo un credito d’imposta Super ACE di € 149.760 per ciascuna, per un totale di € 1.048.320. Le società coinvolte sono di Roccabascerana, Benevento, Pietradefusi, Avellino e Roma.Â
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Maurizio Montano, rappresentante di ELSATRADE SRL (Atripalda, AV), è accusato di aver presentato una falsa dichiarazione su un aumento di capitale di € 2.431.000, ottenendo un credito d’imposta di € 149.970.
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Donatello Melchionne, legale rappresentante di MULTIBRAND LUXURY GOLD S.R.L.S. (Avellino, AV), avrebbe falsificato un aumento di capitale di € 4.160.000, ottenendo un credito d’imposta di € 149.760.
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Maria Rosaria Altieri, rappresentante di HYRPINIA POWER S.R.L. (Avellino, AV), è accusata di aver dichiarato un aumento di capitale di € 4.150.000, ottenendo un credito d’imposta di € 149.400.
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Fiore Di Iacovo, rappresentante di R.A. S.R.L. (Solofra, AV), avrebbe dichiarato falsamente un aumento di capitale di € 4.149.367, ottenendo un credito d’imposta di € 149.377.
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Marco Sabatino, legale rappresentante di AUTOCARROZZERIA TOP CAR SRL (Ariano Irpino, AV), è accusato di aver dichiarato un aumento di capitale di € 4.100.000, ottenendo un credito d’imposta di € 147.600.
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Giovanni Moccia, rappresentante di EDS S.R.L.S. (Ariano Irpino, AV) e MEFUAR17 S.R.L. (Mariglianella, NA), avrebbe presentato false dichiarazioni su aumenti di capitale per € 4.100.000 e € 4.000.000, ottenendo crediti d’imposta per un totale di € 291.600.
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Alberto Lentini, rappresentante di diverse società , avrebbe dichiarato falsamente aumenti di capitale per un totale di € 16.456.000, ottenendo crediti d’imposta per € 585.216. Le società coinvolte sono di Monteforte Irpino e Piove di Sacco (PD).
Tutti gli accusati sono coinvolti in frodi fiscali aggravate dal danno patrimoniale subito dall’Agenzia delle Entrate.
Tra gli indagati figurano anche diversi soggetti originari della provincia di Avellino:
- Valentino Teresa, nata il 31/05/1980 ad Avellino (AV).
- Ragucci Antonio, nato il 23/08/1990 ad Avellino (AV).
- Vecchione Omar, nato il 26/11/1975 ad Avellino (AV).
- Montano Maurizio, nato il 12/06/1972 ad Avellino (AV).
- Palladino Italia, nato il 04/04/1935 a Cervinara (AV).
Le accuse sono pesantissime
Le accuse rivolte agli indagati nell’ambito dell’inchiesta sugli ecobonus e le sovvenzioni pubbliche si concentrano su gravi reati economici, con implicazioni dirette per le casse dello Stato. I reati contestati sono principalmente riferiti all’articolo 640-bis del Codice Penale, che riguarda la truffa aggravata ai danni dello Stato, e all’articolo 61, numero 7, dello stesso codice, che prevede il danno patrimoniale di rilevante gravità .
In questa enorme inchiesta, emergerebbe che i soggetti coinvolti avrebbero messo in atto un complesso schema di frode, che ha avuto come principale obiettivo l’ottenimento illecito di crediti fiscali attraverso pratiche fraudolente. I presunti reati includono la falsificazione di bilanci, l’invio di documenti non veritieri alle autorità competenti e l’accesso indebito a fondi pubblici destinati a finanziare interventi di efficientamento energetico, come quelli previsti dal sistema degli ecobonus.
Le risultanze investigative e le misure cautelari adottate dalle autorità competenti hanno acceso un faro sulla gravità del danno arrecato allo Stato. Le tecniche fraudolente utilizzate, infine – in base allo stato attuale delle indagini – avrebbero permesso agli indagati di ottenere fondi pubblici a scapito di un sistema di sussidi finalizzato a sostenere l’innovazione. La portata della frode e l’entità dei danni patrimoniali saranno adesso oggetto di attenzione anche in relazione all’impatto che tali pratiche possono avere sulle risorse destinate alla collettività . L’indagine è soltanto all’inizio.Â
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