Casse private, patrimonio su a 114 miliardi. Preferiti i fondi di investimento

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Adepp: +74% negli ultimi dieci anni. Il 45% degli impieghi è localizzato in Italia. Iscritti in crescita: sono oltre 1,6 milioni. Salgono i pensionati attivi

Un patrimonio in crescita oltre quota 114 miliardi di euro, iscritti in aumento, quasi 13 miliardi di entrate contributive, mezzo milione di prestazioni erogate e 212 milioni di euro messi in campo per il welfare integrato. Il sistema italiano delle casse previdenziali private gode di buona salute: lo certifica il report annuale dell’Adepp, l‘associazione che raduna diciannove enti, stando al quale il 45% degli investimenti è localizzato in Italia.

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Patrimonio in crescita del 74% dal 2013. Preferiti i fondi di investimento

Negli ultimi dieci anni, il patrimonio delle casse è cresciuto del 74%, passando dai 65,6 miliardi del 2013 ai 114,1 del 2023. La crescita media annua si è attestata al 5,7%, sostenuta da un saldo previdenziale positivo di 37 miliardi e rendimenti netti medi annui dell’1,9%. L’analisi dell’asset allocation mostra che i fondi di investimento mobiliari rappresentano il 29% del patrimonio, seguiti da altri fondi di investimento (23,7%) e titoli di Stato (16,8%), con una riduzione della quota di investimenti immobiliari a favore di maggiore flessibilità e liquidità. Il report sottolinea poi che dal 2013 c’è stata una crescente diversificazione del portafoglio, con l’obiettivo di mitigare i rischi in un contesto economico complesso. In particolare, sono saliti significativamente fondi mobiliari (+300%) e azioni (+135%), mentre si sono ridotti gli investimenti immobiliari (-77%). Negli ultimi undici anni, la quota in azioni è cresciuta dal 9,8% al 18,9% degli attivi, inclusa la componente tramite fondi mobiliari, mentre circa 1,95 miliardi di euro sono stati destinati a quote di capitale della Banca d’Italia, “evidenziando un aumento strategico per compensare i bassi rendimenti di altri strumenti”, si legge.

Quanto alla nazionalità degli impieghi, il 39% è localizzato in Italia, una percentuale che sale al 45% includendo liquidità e polizze assicurative, con gli investimenti in immobili che sono prevalentemente domestici, mentre obbligazioni non governative e mobiliari sono principalmente collocate all’estero. Il totale degli investimenti esteri a fine 2023 si attesta a quota 52,9 miliardi, contro i 44 miliardi investiti in Italia (di cui 13,83 miliardi in titoli di Stato).

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Iscritti in aumento: sono oltre 1,6 milioni

Al dicembre scorso, gli iscritti attivi alle casse di previdenza private dei professionisti hanno superato quota 1,6 milioni (1.609.158 la cifra esatta), segnando un aumento annuo dello 0,21%. Tale numero, viene chiarito, è il risultato di due dinamiche intrecciate: da un lato, infatti, si rileva un leggero calo dello 0,36% dei contribuenti attivi non pensionati e dall’altro spicca un incremento marcato del 7,98% dei pensionati attivi, categoria che ha raggiunto quota 119.228. Il report segnala anche come la percentuale di professionisti over 60 sia quasi raddoppiata negli ultimi 19 anni, evidenziando un cambiamento demografico significativo tra gli iscritti. In aumento il numero di liberi professionisti, che segna un +20,89%, passando da 1,125 milioni del 2007 a 1,36 milioni del 2023. Crescono anche le donne, dal 30% del 2007 al 41% del 2023. Le libere professioniste costituiscono il 54% degli iscritti sotto i 40 anni, ma questa percentuale scende al 36% nella fascia 50-60 anni, diminuendo ulteriormente con il salire dell’età. 

Sale il reddito medio, ma c’è un forte il gap di genere e geografico

Quanto al reddito medio, questo ammonta a 44.213 euro, in crescita del 6,2% rispetto al 2022.  Tuttavia, viene specificato, le cifre medie dei professionisti del Sud sono inferiori del 46% rispetto a quelle del Nord, mentre la differenza tra Centro e Settentrione è del 19%. Inoltre resiste una disparità di genere in tutte le macroaree geografiche. Infine, lo studio mostra come i redditi aumentino con l’esperienza: sotto i 30 anni la media è di 14.622 euro, meno di un quarto rispetto a quella dei 50-60enni.

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Prestazioni in aumento, ma il welfare integrato resta sconosciuto ai giovani

Sempre nel 2023, le casse hanno poi registrato 12,8 miliardi di entrate contributive e 8,5 miliardi di uscite per prestazioni. Inoltre 212 milioni di interventi sono stati destinati al welfare integrato, con le voci principali legate al fabbisogno sanitario (97 milioni), caregiving (22 milioni), genitorialità (24 milioni), sostegno agli studi (24 milioni) e sostegno al reddito (21 milioni). “Le prestazioni erogate non si limitano alle pensioni, ma includono un’ampia gamma di supporti per i professionisti”, sottolinea infatti il rapporto. Quelle IVS sono cresciute del 138,63%, da 3,3 miliardi nel 2005 a 7,9 miliardi nel 2023. L’Adepp ha infine condotto un’indagine su 22.898 giovani Partite Iva (53% donne e 47% uomini corrispondente alle percentuali di iscritti nella fascia d’età under 40) scoprendo che, nonostante il 65% dichiari di conoscere i sistemi previdenziali, soltanto il 35% è a conoscenza degli strumenti di welfare integrato offerti dalle proprie casse. 

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