Presentato cortometraggio ‘(bràn I co) – Niente è più umano della violenza’ – Veneto

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(Arv) Venezia 9 dic. 2024 - Il consigliere regionale Arturo Lorenzoni (Portavoce opposizione) ha presentato oggi, a palazzo Ferro Fini, il cortometraggio ‘(bràn I co) – Niente è più umano della violenza’, diretto e prodotto da Gaia Pulliero, coadiuvata da un gruppo di studenti e studentesse dell’Università di Padova.
l prodotto audiovisivo affronta il tema della violenza sessuale di gruppo e ha vinto il Premio della Giuria al ‘Marano Ragazzi Spot Festival’, evento internazionale del cinema e della comunicazione sociale dedicato ai giovani artisti.
Il consigliere Lorenzoni, che ha fortemente voluto la presentazione del cortometraggio a palazzo Ferro Fini, ha evidenziato come “l’istituzione dell’Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne, due settimane fa, da parte dell’Assemblea legislativa veneta, vada nella direzione di una nuova consapevolezza, da parte di tutti, sul tema della violenza di genere. Si tratta di una produzione audiovisiva fatta da giovani, che parla ad altri giovani e, più in generale, a tutti noi. Un video, di nove minuti, che riesce a comunicare in modo potente ed efficace. Le parole chiave sono: attenzione e rispetto. L’obiettivo deve essere l’eliminazione della violenza, a qualsiasi titolo, contro le donne, ed è incredibile che qualcuno, ancora, neghi il fenomeno. Dobbiamo tutti lavorare affinché vi sia una reale cesura rispetto al passato per arrivare a costruire una rinnovata sensibilità. Con l’istituzione dell’Osservatorio regionale e la presentazione odierna iniziamo un percorso per arrivare a una piena consapevolezza del fenomeno della violenza di genere e creare quel clima di rispetto che è indispensabile per arginarlo. È importante utilizzare il linguaggio giusto e avere la sensibilità per ascoltare le persone: dobbiamo capire quando i nostri comportamenti feriscono gli altri”.
La regista, Gaia Pulliero, ha indicato “l’obiettivo principale del nostro lavoro: fornire alla cittadinanza gli strumenti per comprendere le diverse declinazioni in cui si esplica la violenza di genere, per cercare di arginarla. Ci rivolgiamo in particolare alle giovani generazioni, ma siamo consapevoli che il problema è assolutamente trasversale e capillare in seno alla nostra società, riguarda tutti. E abbiamo scelto il sottotitolo ‘Niente è più umano della violenza’ per porre l’accento sul fatto che tutti i comportamenti animali, anche quelli cruenti, sono sempre legati a necessità di sopravvivenza, mentre l’uomo non ha nessuna ragione al mondo per usare violenza, né tantomeno contro le donne. La troupe era formata da sedici ragazzi e ragazze e abbiamo preso spunto da un fatto di cronaca avvenuto nel luglio 2023. Abbiamo cercato di mettere a frutto le competenze maturate in ambito universitario. Proponiamo l’avvio di percorsi di sensibilizzazione e educazione affettiva accessibili a tutti, con particolare attenzione verso le fasce più giovani, per dare loro gli strumenti per riconoscere le dinamiche di violenza. Cerchiamo quindi di inserire il cortometraggio in contesti strutturati, aperti al dibattito e al confronto, a iniziare dal mondo della scuola, affidandolo a persone in possesso di competenze trasversali”.

Fiammetta Monetta, gaffer, ha spiegato che “il cortometraggio non colpisce la pancia ma la testa delle persone, non c’è nulla di esplicito nel nostro lavoro, abbiamo respinto un approccio morboso e voyeuristico. E credo che il cinema in generale costituisca un potente mezzo per parlare ai giovani e trasmettere loro i gusti messaggi di sensibilizzazione contro la violenza di genere”.
Carla Beretean, addetta ai costumi e al make- up, ha posto l’accento sul fatto che “un po’ tutte le donne hanno subito, nel corso della loro vita, una qualche forma di violenza, anche solo psicologica. Ma pure queste ‘micro-violenze’ continue finiscono con l’incidere negativamente nella personalità delle vittime e trovo che sia giusto parlarne per far capire alle donne che non sono sole e che possono essere aiutate dalla collettività”.
Manuel Barutta, direttore della fotografia, ha confidato di aver “assistito a un episodio di violenza verbale perpetrato ai danni di una nostra amica: da lì è iniziato un percorso per cercare di capire come affrontare e combattere il fenomeno della violenza contro le donne. Credo che dobbiamo metterci nei panni delle vittime e contrastare una certa mentalità diffusa portata a considerare alcuni comportamenti normali, mentre non lo sono affatto”.
Alice Molari, addetta al casting, ha affermato come “non tutti gli uomini sono uguali e il cambiamento si fa assieme, prendendo piena consapevolezza di ogni nostra azione”.



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