In attesa del sit-in di sindaci, amministratori pubblici e sindacalisti di tutta Italia che si terrà a Roma, di fronte al Parlamento, giovedì 12 dicembre, la rete di associazioni che si occupa di precarietà abitativa nella Capitale è tornata a riunirsi nella Casa della Città di Garbatella per fare il punto sul lavoro degli sportelli che si occupano del tema.
L’occasione è stata utile per mettere sul tavolo sia il lavoro svolto da chi esiste sui territori da molti anni come a Garbatella, sia quello appena iniziato a Montesacro. E il risultato è un appello quasi corale, condiviso anche da una larga parte della politica romana: servono singole agenzie sociali per l’abitare, decentrate in ogni municipio, che facciano da “filtro” e si rapportino con la tanto attesa agenzia centrale, prevista dal Piano Casa di Roma Capitale approvato a luglio 2023.
L’emergenza abitativa a Roma
La situazione di Roma, d’altronde, è unanimemente riconosciuta come critica: la disponibilità di case è bassa, erosa dalla trasformazione delle locazioni a lungo termine in affitti turistici; il Comune non riesce ad assegnare un numero adeguato di immobili, meccanismo vittima anche del braccio di ferro con la Regione Lazio che possiede quasi 50mila case tramite Ater; la mancata crescita degli stipendi e l’aumento del costo della vita rendono l’affitto una spesa insostenibile per il ceto medio impoverito ed espone alla morosità, al sostegno della quale non ci sono attualmente più fondi nazionali. Migliaia di famiglie sono strette tra il post pandemia e l’inizio del Giubileo, due eventi diametralmente opposti ma entrambi capaci di influenzare le politiche abitative di Roma.
Agenzia sociale e più alloggi Erp. A che punto è il piano casa nella Capitale degli sfratti
Lo sportello “storico” di Garbatella
Come spiega Marco Birrozzi, dirigente Arci Solidarietà e responsabile dell’Agenzia diritti “Nuova Cittadinanza” dell’VIII municipio “a oggi siamo l’unica realtà su Roma che svolga questo genere di servizio. Siamo nati nel 2006, prima di noi ne esistevano altre, poi pian piano queste esperienze sono finite. Quello che facciamo è orientare le persone verso i servizi, ma l’attenzione principale e preponderante è sulla casa. IN VIII – prosegue – facciamo anche mediazione in caso di sfratti, contattando la proprietà e chi la rappresenta facendo una proposta di percorso che sani il debito, evitando che si arrivi all’esecuzione dello sfratto. Ma dal 2020 a oggi questo lavoro si è complicato, dopo i due anni di sospensione”.
Un’agenzia sociale capillare
Anche perché ai soggetti già fragili perché con redditi di partenza bassissimi o inesistenti, si sono aggiunti coloro che appartengono alla classe media: “E queste persone fanno fatica a chiedere aiuto – sottolinea Birrozzi – e magari vieni a sapere di loro dopo tre o quattro accessi dell’ufficiale giudiziario. Quando è ormai tardi. Tutto ciò, in un contesto che vede lo stock immobiliare disponibile ridottissimo e una risposta della Sala Operativa Sociale non adeguata, tanto che noi la contattiamo solo in situazioni estreme”. Per il referente di Arci Solidarietà “serve un’agenzia per ogni municipio e una centrale, che lavori con più strumenti e a più livelli, che gestisca un fondi di garanzia e abbia patrimonio disponibile. Nei territori ciò che va fatto è prima di tutto capire se le persone che riceviamo possono affrontare un percorso del genere, che li porti alla casa in affitto”.
“A Montesacro già 40 famiglie sotto sfratto in carico”
Enrico Puccini, fondatore del portale “Osservatorio Casa Roma”, è coordinatore dello sportello da poco istituito nel III municipio, nell’ambito del progetto “C.A.S.A.”, un’agenzia che da qui al 2026 punta a dotarsi di quattro appartamenti in cohousing tra Tufello e Città Giardino: “Siamo attivi da un mese e mezzo e abbiamo già una quarantina di nuclei in carico – spiega – e sono tutti sotto sfratto o sfrattati. Adesso dobbiamo fare una serie di incontri di coordinamento con varie realtà territoriali, perché purtroppo ora come ora non abbiamo moltissimi strumenti amministrativi da utilizzare. Per esempio, esiste la delibera 163 per il contributo economico per la morosità, ma serve a poco. La nuova versione, che speriamo possa arrivare all’approvazione a breve, è già migliorativa perché stanzia più fondi e gioca d’anticipo evitando che si arrivi agli sfratti esecutivi. La moratoria per il Giubileo? Utile, ma è un’arma a doppio taglio come lo fu quella per il Covid. In ogni caso, se verrà applicata o no, lo decide solo il Prefetto. Per ora noi puntiamo a superare l’ultima settimana prima di Natale e poi c’è la sospensiva fino al 6 gennaio”.
Ciaccheri: “A Roma serve questo. Porto Fluviale esempio da seguire”
Supporto all’idea di un’agenzia sociale più diffusa e strutturata anche Amedeo Ciaccheri, presidente dell’VIII municipio: “A Roma manca proprio questo – rincara -, ora vedremo cosa presenterà l’assessore Zevi. Nella nostra idea, c’è bisogno di entrare nella gestione dell’housing sociale, ancora frammentaria e affidata ai privati. Bisogna poi istituire un fondo di garanzia che si aggiunga ai sussidi già esistenti, che vanno riformati e migliorati. Il Comune si sta concentrando molto sulla nuova 163, ma l’esperienza ci dice che senza un’azione forte dell’amministrazione, rischia di essere depotenziata. Per me un esempio virtuoso rispetto all’edilizia residenziale pubblica è Porto Fluviale, il progetto in corso a Ostiense: trasformare e rigenerare edifici pubblici dismessi e farli diventare case per chi ne ha bisogno, minimizzando il nuovo consumo di suolo”.
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