Carpi diem. La Torres dopo il ritorno al successo per 2-1 in Emilia prova a cogliere il momento positivo e ripartire. La squadra rossoblù di Alfonso Greco grazie alla vittoria contro la neopromossa del Girone B ritrova i tre punti oltre un mese dopo l’ultima volta, 3-0 in casa alla Pianese, ma soprattutto scaccia momentaneamente la brutta aria di crisi che gli ultimi risultati avevano portato su Sassari.
La sfida
La sfida contro il Carpi, pur con due assenze importanti come quelle di Dametto e Mastinu alle quali si è unita dopo pochi minuti dal fischio d’inizio anche quella di Masala, fermato per un infortunio, non si è discostata troppo dalle ultime partite fatte dai rossoblù. La Torres ha provato a fare la gara, ha trovato il doppio vantaggio, poi ha subito un gol avversario per aver concesso un rigore ingenuo e nel secondo tempo non è riuscita a mettere in ghiaccio la sfida, nonostante un netto predominio, con Brentan che nel finale in area piccola ha salvato sul possibile 2-2 che sarebbe stato una vera beffa per valori e gioco visti in campo. Insomma, i tre punti di Carpi non sono ancora la cura definitiva a tutti i mali del momento rossoblù, ma sicuramente sono la ricetta giusta per ritrovare quella serenità chiesta anche dallo stesso Greco ad ambiente e spogliatoio prima della partita.
Singoli
Un Zaccagno in formato super, così come lo era stato anche in alcune delle recenti sconfitte, due esterni che sono un lusso per la categoria come il ritrovato Zecca e la certezza Guiebre, ma anche la definitiva consacrazione a uomo di peso e significativa importanza in mezzo al campo per un Brentan che riesce, quando chiamato in causa, a non far rimpiangere a turno giocatori più esperti di lui come Giorico o Mastinu. Il centrocampista, ottimo colpo di mercato estivo, è un tesoretto rossoblù che va protetto e valorizzato perché in entrambe le fasi di gioco mostra personalità, qualità e quantità che raramente si sono viste negli ultimi anni dalle parti del Vanni Sanna, specie tutte insieme, in un unico giovane calciatore in mezzo al campo. Ma quella di Carpi è stata una vittoria simbolo della reazione del gruppo. Da un Antonelli che ha dimostrato solidità dopo la settimana turbolenta vissuta a uno Scotto che, dopo averci messo la faccia, ha provato a caricarsi la squadra sulle spalle con un atteggiamento molto propositivo fin dal primo minuto di gioco. E il fatto che la Torres abbia resistito ai padroni di casa dopo il rigore segnato da questi a pochi secondi dallo scadere del primo tempo deve essere visto come un segnale di forza mentale. Un’altra squadra, dato il momento recente, fatto di voglia di rivalsa ma anche di troppa foga, avrebbe subìto, e tanto, il contraccolpo, invece la Torres di Greco è uscita fuori molto forte nella ripresa, di fatto rischiando davvero solo negli ultimissimi minuti di gioco.
Step
L’ultimo periodo prima di Carpi dalle parti del Vanni Sanna va vissuto come un insegnamento. Quando l’asticella si alza e si alzano le pressioni una squadra che vuole passare dal rango di outsider a quello di certezza ai vertici della categoria deve sapere come reagire a critiche, momenti no e chiacchiere. Che nel mondo del calcio sono la normalità in ogni piazza e non solo a Sassari. Bisognerebbe evitare da parte dei giocatori post polemici, poi rimossi, dopo una vittoria come quella con il Carpi, ma continuare a lavorare compatti pensando solo al campo. Anche perché le nuove pressioni arrivate sulla squadra negli ultimi mesi, specie dopo l’ottima stagione passata, sono diretta conseguenza anche di una dichiarata volontà da parte della proprietà di alzare l’asticella. D’altronde solo alcuni mesi fa sulle colonne della Nuova Sardegna in un’intervista alla proprietà rossoblù il titolo recitava: “La Serie B non ci spaventa, La Torres ci deve credere”. Frasi importanti, che fanno parte del percorso che il club, con lungimiranza, ha intrapreso e che vuole, magari tra pochi mesi o magari tra 3-4 anni, portare a un salto di categoria atteso più di 120 anni. E il rammarico nei tifosi per alcuni punti lasciati per strada in questo campionato è lecito, perlomeno fin che non trascende in accuse e insulti. Anche perché guardando alla classifica, con la Torres lontana 7 punti dalla vetta nonostante un novembre povero di gioie, pare evidente che la squadra rossoblù possa valere sul campo il Pescara o la Ternana. Almeno sulla carta dei valori espressi dai vari risultati, magari per essere davvero lì al pari delle primissime della classe servirà fare non solo uno step organizzativo, ma anche uno mentale, per capire come reagire e rispondere a quelle che sono nuove pressioni. E la ritrovata serenità dell’avere tre punti in tasca può solo aiutare in questo processo di presa di consapevolezza la squadra di Alfonso Greco. Che deve continuare a crederci, perché può valere quello che la città sogna da troppo tempo. Ma serve la giusta testa.
Roberto Pinna
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