Federvela, venti di tempesta. “Irregolarità, intrecci e incompatibilità”: esposto a Malagò e Abodi. E la Procura Coni avvia indagine

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La copertina dorata fa gonfiare il petto: le due medaglie d’oro all’Olimpiade di Parigi (Maggetti e il duo TitaBanti) hanno regalato alla vela italiana nuovo splendore e l’immagine di un movimento in crescita. E con il vento in poppa, la Federvela proprio in questi giorni si avvia all’assemblea elettiva nazionale per il rinnovo delle cariche federali: niente suspense però, perché dall’urna non usciranno sorprese. Perché c’è un candidato unico alla presidenza che ha ricevuto la designazione di tutti e quindici i Comitati zonali e che si avvia a dunque al suo terzo mandato consecutivo.

È Francesco Ettorre, è un commercialista abruzzese, è un ex velista e dal 2017 regna sulla Federvela. A Roma, il 14 dicembre, all’hotel Ergife, lì dove si terrà l’assemblea elettiva (ci sono da eleggere altri cinque consiglieri federali) è annunciata la presenza di un “ospite” d’onore. Quella del presidente del Coni (e grande appassionato di vela, è un velista anche lui) Giovanni Malagò. Proprio al presidente del Comitato olimpico italiano in questi giorni è arrivato via pec un esposto, accompagnato da una corposa documentazione. L’oggetto? “Segnalazione di irregolarità della gestione federale della Federvela”. L’esposto è stato inviato anche al ministro dello Sport Andrea Abodi e a quello del Mef Giancarlo Giorgetti, ai rispettivi capi di Gabinetto (Atelli e Varone) al capo Dipartimento per lo sport Siniscalchi, alla Ragioneria dello Stato, ai vertici di “Sport e Salute” (Mezzaroma e Nepi-Molineris oltre che al responsabile dell’ufficio Internal Audit, Marco Befera), al segretario del Coni Mornati, al Procuratore generale del Coni Ugo Taucer e al professore Giuliano Amato, garante del “Codice di comportamento sportivo” del Coni.

Molti tra questi sono stati investiti negli ultimi giorni (e negli ultimi mesi, quasi sempre però senza aver dato, almeno non ancora, risposte) da altre segnalazioni, interpellanze e richieste provenienti dal mondo politico, istituzionale, associativo e sportivo. A citarne solo gli ultimi, ecco il caso sulla presunta evasione fiscale di alcuni arbitri di calcio, quello sulla ginnastica, quello sull’inchiesta-Gravina e l’ufficio del procuratore Figc Giuseppe Chinè (Gravina solo qualche giorno fa gli ha segnalato di essere oggetto di inchiesta penale, leggi qui e qui) e quello dell’ex presidente del Comitato Lombardia della Fip Giorgio Maggi che ha denunciato l’attuale presidente Federbasket Gianni Petrucci alla Procura di Roma (leggi qui). Tutte questioni che attengono non solo alle governance e alle gestioni federali, ma che investono soprattutto casi e intrecci legati alla giustizia sportiva, in molti casi ritenuta assai “domestica”. Temi ancora più caldi perché, nell’anno che sta per chiudersi, quasi tutte le federazioni sportive affiliate al Coni sono andate al voto per il rinnovo delle cariche (all’appello ne mancano poche, la Fip al voto a fine dicembre, la Figc il 3 febbraio) prima del voto per la presidenza del Coni. Temi caldissimi che però quasi sempre restano confinati, compressi; spesso coperti dal silenzio, dalle connivenze, dagli interessi, dagli intrecci, dalla polvere. E in qualche caso, da qualche oro. È il caso (anche) della vela, ad esempio?

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Alla domanda prova a dare risposte (in realtà ne chiede e le sollecita) l’esposto presentato dall’ingegnere Saimon Conti, 39enne presidente del comitato zonale Marche. Dopo aver denunciato di essere da oltre due anni oggetto di continue e reiterate richieste e ritorsioni da parte della federazione centrale, dopo aver scongiurato tre tentativi di scioglimento del consiglio regionale che presiede, dopo aver fornito documenti e risposte sugli adempimenti amministrativi-contabili oggetto di richieste, ha deciso di segnalare ai massimi organismi sportivi (Coni, Procura Generale del Coni, Commissione Garanzia Coni) e politici (Ministero dello Sport e Ministero dell’Economia e Finanze) una serie di questioni nelle quali sarebbe coinvolta la governance Federvela guidata da Ettorre. Come a dire: mi accusano di violazioni e inadempimenti, dimostro invece di essere in regola, segnalo inoltre possibili irregolarità nella gestione federale e niente succede. E allora ecco arrivare l’esposto. Le segnalazioni riguardano ad esempio irregolarità nella gestione dei contributi erogati dal Dipartimento Sport alla Federvela, un “doping amministrativo” in costanza delle assemblee zonali elettive, le incompatibilità e i conflitti d’interessi dei componenti la giustizia federale, e infine una tristissima vicenda legata a presunte irregolarità nella gestione dei premi assicurativi dopo la morte di un tecnico federale. Accuse pesanti, accompagnate da una serie di documenti, adesso finiti sul tavolo di Malagò, Abodi, Giorgetti, Amato, Taucer e altri ancora: arriveranno risposte, le massime autorità sportive e governative si attiveranno, la gestione della Federvela sarà oggetto quantomeno di un’indagine?

Una prima risposta in realtà è già arrivata. Con una lettera inviata il 5 dicembre alla Procura federale della Federvela, il Procuratore generale dello sport Ugo Taucer l’ha invitata a “iscrivere il procedimento in oggetto (“Federazione italiana vela, segnalazione di irregolarità della gestione federale”) sulla piattaforma informatica “Sistema di giustizia Sportiva” e a relazionare la Procura Generale dello Sport sulle iniziative diversamente intraprese”.

Intanto, ecco una sintesi delle segnalazioni presentate dall’ingegnere Saimon Conti.

Il Mondiale giovanile e il servizio catering al Coni. A marzo del 2023 il Dipartimento dello Sport del Ministero dello Sport eroga, di concerto con il Mef e dopo il via libera della Corte dei Conti, mezzo milione di euro alla Federvela come “contributo parziale per la realizzazione del campionato mondiale giovanile di vela sul Lago di Garda, in programma dal 13 al 20 luglio 2024: lo Youth Sailing World Championship 2024”. La Federvela, guidata da Francesco Ettorre, riceve così i 500mila euro e nel sottoscrivere la convenzione, si impegna a realizzare l’evento utilizzando le risorse ottenute, solo ed esclusivamente cioè per l’evento del Mondiale giovanile che si svolgerà, come poi avvenuto, nella settimana di luglio 2024, e precisamente tra il 13 e il 20 del mese. Quasi due mesi dopo però (6 settembre), a Mondiale abbondantemente finito, una funzionaria della segreteria del presidente e del segretario della Federvela conferma, con una mail inviata a una società di catering, il preventivo per l’organizzazione di un servizio catering da svolgersi il 23 settembre al Salone d’Onore del Coni a Roma, informa inoltre che il servizio deve essere approntato sulla base di cento persone, e chiede l’invio della fattura con questa dicitura: “Spese per Youth Sailing World Championship 2024”. Ci si chiede, invece: la fattura emessa rientra solo ed esclusivamente per la realizzazione del Mondiale giovanile? Il banchetto tenutosi al Coni, due mesi dopo la competizione, rientrava in questo ambito?

Erogazione di contributi alle società… votanti. Un’altra vicenda segnalata è quella dell’erogazione di contributi alle società iscritte alla Federvela. Il 18 ottobre 2024, cioè una settimana prima del voto nelle assemblee regionali elettive che dovevano (come hanno poi regolarmente fatto il 26 ottobre) esprimersi sulle candidature alla presidenza (e al consiglio) federale, con una lettera firmata dal presidente federale la Federvela comunicava l’erogazione di contributi alle società secondo il programma “Sostegno e sviluppo”. A quali e quante società è arrivata questa lettera? Alle società dei quindici Comitati regionali aventi diritto al voto e, nel 95% dei casi, in un numero corrispondente alla maggioranza elettorale. Un esempio, per spiegare meglio. In Liguria ci sono 50 società che hanno diritto di voto e a 38 di esse è andato il contributo (sotto le voci “scuola vela”, “campionato italiano classi olimpiche”, “parasailing”, “campionati italiani giovanili”); e così è avvenuto in tutte le altre regioni (ad esempio Sardegna, 30 società votanti e 21 hanno avuto contributi, ad esempio Marche con 31 votanti e 16 beneficiarie, e così via in tutte le altre regioni). “Effettuati i necessari conteggi, è con vero piacere che ti scrivo, pertanto, per indicarti l’entità del contributo spettante alla tua società”: sono queste le parole utilizzate da Ettorre nella lettera inviata alle società beneficiare e beneficiate, società che ovviamente avranno strabuzzato gli occhi, una settimana prima del voto, davanti a cotanta manna dal cielo. Piovuta senza alcuna intermediazione, senza il passaggio attraverso i Comitati regionali, molti dei quali nemmeno a conoscenza della lettera e del contributo maturato. Ci si chiede: solo una fortuita e fortunata casualità che le lettere avessero il timbro del 18 ottobre e che il 26 ottobre si andasse al voto? L’ingegnere Conti lo definisce, nell’esposto, un possibile caso di “doping” amministrativo. Cosa ne pensa il Coni, cosa ne penseranno il ministro Abodi, il procuratore Coni Taucer e il garante Amato?

Incompatibilità e conflitti di interesse: il caso della giustizia sportiva della Federvela. A loro, e a tutti, si consiglia la lettura dell’articolo 42 comma 7 dello Statuto federale. Che prescrive: “I componenti degli organi di giustizia e dell’ufficio del procuratore federale, all’atto dell’accettazione dell’incarico, sottoscrivono una dichiarazione con la quale attestano di non avere rapporti di lavoro subordinato o continuativi di consulenza o di prestazione d’opera retribuita, ovvero altri rapporti di natura patrimoniale o associativa che ne compromettano l’indipendenza con la federazione e con i tesserati, gli affiliati e gli altri soggetti sottoposti alla sua giurisdizione, impegnandosi a rendere note eventuali sopravvenienze”. Il comma 9 sempre dell’articolo 42 dello Statuto (aggiornato al 25 ottobre 2024) prescrive: “Fatto salvo quanto previsto dal comma 10, la carica di componente in un organo di giustizia o di procuratore federale è incompatibile con la carica di componente di organo di giustizia presso il Coni o di componente della Procura generale dello Sport, nonché con la carica di componente di organo di giustizia o di procuratore federale presso più di un’altra federazione”. Dopo aver letto questi passaggi dello Statuto, passiamo alla lettura della composizione degli organi di giustizia della Federvela. Sono 19 componenti.

Il presidente del tribunale federale è Alessandro Ghibellini (argento olimpico nella pallanuoto a Montreal 1976) che risulta affiliato alla società LNI sezione di Quinto (l’ultimo tesseramento risale al 2014) ed è anche consulente legale della Federazione italiana di Vela, come ad esempio risulta da alcune fatture emesse (nel 2014 per “fondazione di partecipazione e trust” e nel 2022 per “FIV/Schiano Claudio”). La sua posizione è compatibile con quanto prescrive il comma 7 dell’articolo 42 dello Statuto? I componenti del tribunale federale sono: Giandomenico Boglione, affiliato e socio dello Yacht Club Italiano Asd, come allo stesso club risulta affiliato Simone Crispo, atleta e socio; c’è Cesare Fumagalli (ultimo tesseramento nel 2014), affiliato al Circolo Velico Santa Margherita Ligure e c’è Luca Giraldi (ultimo tesseramento nel 2015) affiliato al Circolo Nautico Al Mare e anche membro della Commissione di Garanzia della federazione italiana di pugilato; infine c’è Michele Micalizzi, affiliato all’Associazione Velica Bracciano. Passiamo alla Corte federale della Federvela. Il presidente è Carlino Scofone, affiliato allo Yacht Club Italiano, tesserato e socio del club, e socio dello studio legale Scofone.

Nello stesso studio legale è socio Benedetta Nigro, anche lei affiliata, tesserata e socia allo Yacht Club Italiano; nella corte federale troviamo poi Lorenzo Fabro, affiliato al Circolo Velico Santa Margherita, ex socio dello studio legale Maresca e Marcello Enzo Maresca è uno dei componenti della Commissione di Garanzia della Federvela (per inciso, Maresca è anche lui affiliato e socio allo Yacht Club Italiano); c’è Andrea Orestano del Circolo della vela Roma, tesserato e socio del club velico capitolino; c’è Enrico Salvatico, affiliato del Club velico Cogoleto, tesserato del club ligure; e infine c’è Pasquale Tonani, affiliato alla LNI Sezione di Santa Margherita Ligure e tesserato del club.

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Passiamo ora alla Procura federale, cioè all’organo inquirente della Federvela. Il presidente è Gianfilippo Traversa, affiliato allo Yacht Club Parma, tesserato, istruttore di I livello Fiv, socio e dirigente (consigliere e direttore sportivo) dello Yacht Club Parma e componente del Comitato XIV zona con delega alla formazione. Prima di passare agli altri componenti dell’ufficio, una domanda a voi lettori: ricordate quanto prescrive il comma 7 dell’articolo 42, vi suona storto qualcosa o è tutto regolare? Sostituto procuratore è Sergio Zumbo, che è anche membro degli organi di giustizia della Fipic, della Fipps e della Fispes: ma il comma 9 dell’articolo 42 non prescrive altro? Come procuratore aggiunto c’è poi Giovanni Ghersina, mentre l’altro sostituto era Pierluigi Giammaria. Era, che però è morto un anno fa. Nella Commissione di Garanzia, già detto della posizione di Maresca, c’è Francesco Lalla che non risulta iscritto all’ordine e c’è l’avvocato Giuseppe Duca, affiliato al club della Compagnia della Vela Venezia, per meglio dire tesserato, socio, dirigente e presidente della società Compagnia della Vela Venezia. Dopo questo lungo elenco, viene facile un rapido calcolo. La giustizia federale della Federvela è composta da 19 profili: ebbene, 14 di questi appaiono come “platealmente e clamorosamente incompatibili e in evidente commistione e conflitto di interessi con la federazione stessa”, scrive nel dettagliato esposto l’ingegnere Saimon Conti.

Basta rileggere i commi 7 e 9 dell’articolo 42 dello Statuto, e anche il comma 9 dell’articolo 44 (“sono idonei alla nomina come componenti del tribunale federale e della corte federale, professori e ricercatori universitari; magistrati, anche a riposo; avvocati dello Stato; notai; avvocati iscritti per almeno cinque anni all’albo”: 19 componenti, quasi tutti avvocati) per farsene (almeno) un’idea, un sospetto. Nel merito di questa selezione e delle relative nomine, non vi sono responsabilità degli organi preposti al riguardo, e cioè del presidente federale, del consiglio federale, della commissione di garanzia e della procura federale? Qualcuno riuscirà a sciogliere i nodi di questo (apparente) ingorgo, e di questo (apparente) intreccio?

La morte di un tecnico federale, la polizza assicurativa e la… liquidazione. L’ultimo punto è un punto assai doloroso. Nell’estate del 2021 moriva (causa infarto) in un albergo in Croazia un giovane tecnico federale: Andrea Patacca era lì in trasferta, per conto del suo club, come accompagnatore di una squadra di velisti impegnata in una manifestazione internazionale. Tra lo sgomento e il dolore, venivano poi avviate le procedure per il riconoscimento della somma assicurativa prevista dalla polizza stipulata dalla Federvela con una primaria agenzia assicurativa italiana. Nella polizza in vigore era stabilito, in caso di morte di un assicurato, l’indennizzo ai beneficiari e che, in caso di figli minori, a questi venisse poi riconosciuta una somma (per indennità da morte) aumentata del 100%. Andrea Patacca era sposato e aveva un bambino piccolo. Dell’indennizzo e del pagamento della somma (diverse centinaia di migliaia di euro) non si è saputo nulla per quasi tre anni. Nella primavera 2024 l’ingegnere Conti si è sentito rispondere da un broker assicurativo (un’assicurazione fornitrice della Federvela) che quel sinistro “era stato chiuso dalla Compagnia senza seguito, e che gli eredi del defunto erano stati debitamente informati…”. Ricostruendo a ritroso, è saltata così fuori una delibera del consiglio federale del 28 gennaio 2022 (nel frattempo, dopo la morte del tecnico Patacca, era deceduto anche un altro tecnico federale, Claudio Brighenti, papà di tre figli) che riconosceva un’erogazione liberale di 2.000 euro al figlio di Patacca e di 2.000 euro ciascuno ai tre figli di Brighenti, come “segno di vicinanza della Federvela e del mondo velico…”. Dalle centinaia di migliaia di euro che spettavano di diritto agli eredi, a due spicci… Perché la polizza assicurativa numero 159850764 stipulata dalla Federvela con UnipolSai e in vigore al tempo del tragico evento non è stata fatta valere? A queste e a tutte le altre domande, risponderanno i vertici dello sport e della politica italiana, contribuendo così a fare chiarezza? Perché, come recita un antico proverbio, non sempre tutto ciò che è oro, luccica…

 



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