Caos politico-sociale in Corea del Sud ma non passa l’impeachment al presidente. Cosa succederà ora?

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Il leader del partito conservatore Han Dong-hoon era tra i critici di Yoon, definendo la dichiarazione di legge marziale “sbagliata” e “incostituzionale”

 

Il giornalista Chad De Guzman ha scritto un articolo molto interessante, sulla prestigiosa rivista Time:

“dopo aver sbalordito il suo paese e il mondo, dichiarando la legge marziale, a seguito delle proteste contro il suo regime, nella tarda serata di martedì, il Presidente sud coreano l’ha revocata, poche ore dopo”. 

Il Time continua: “il  parlamento è intervenuto, infatti, per invalidare la mossa, e adesso il presidente Yoon Suk-yeol potrebbe non avere più molto futuro politico”. 

La discussione sulla legge finanziaria si era arenata, mentre le disuguaglianze sociali aumentavano il malcontento del popolo, provocando clamorose proteste contro il presidente, che mostrò i muscoli dichiarando la legge marziale e facendo arrestare alcuni oppositori politici.

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Yoon, del partito conservatore People Power Party, era già un “presidente zoppo”, dopo che il Partito Democratico, prima all’opposizione, ottenne la maggioranza parlamentare, alle elezioni di inizio anno. Il suo mandato quinquennale, costellato, peraltro, di scandali, si concluderà nel 2027. 

Ma ora, i Democratici stanno cercando di raggiungere la maggioranza qualificata e mettere in stato d’accusa il leader, se non si dimetterà lui stesso, per il fallito stratagemma, che gli osservatori hanno descritto come un “semi-golpe inetto“.

“Questa è stata una decisione politicamente catastrofica”, afferma Gi-Wook Shin, professore di sociologia alla Stanford University. 

Kang Won-taek, professore di scienze politiche alla Seoul National University, ritiene che Yoon sia “politicamente alle strette”. 

Sean O’Malley, professore di studi internazionali alla Dongseo University di Busan, afferma che è improbabile che Yoon si dimetta, ma che la sua presidenza sia già “effettivamente morta”, indipendentemente dal fatto che venga rimosso o meno dall’incarico.

Per votare l’impeachment a un presidente, in Corea del Sud, è necessario il consenso di due terzi dei 300 membri dell’Assemblea nazionale, seguiti da due terzi dei nove membri della Corte costituzionale. Che ciò accada o meno, dipende in gran parte dalla politica, poiché richiederebbe ad alcuni legislatori di oltrepassare determinati “limiti di partito”. 

Era già avvenuto, quando, nel 2016, l’allora presidente Park Geun-hye, la prima donna presidente del paese, è stata messa sotto accusa con un voto di 243-56 nella legislatura (inclusi 28 membri del suo stesso partito, Ilaria non Saenuri), ratificato all’unanimità dalla Corte costituzionale, dopo il suo coinvolgimento in uno scandalo di corruzione.

Dei 300 membri attuali dell’Assemblea nazionale, 101 potrebbero bloccare un impeachment e il People Power Party di Yoon ne ha 108. 

Ma 18 di questi si sono uniti alla maggioranza nel voto 190-0 per annullare la dichiarazione di legge marziale. 

Il leader del partito conservatore Han Dong-hoon era tra i critici di Yoon, definendo la dichiarazione di legge marziale “sbagliata” e “incostituzionale“.

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“Piuttosto che proteggere il presidente Yoon”, che ha già affrontato bassi indici di gradimento, afferma Kang, che della Seoul National University, il People Power Party “dovrà calcolare la situazione politica e le prospettive elettorali riguardanti il dopo”. Ciò non significa necessariamente che getteranno Yoon sotto l’autobus. 

Shin, della Stanford University, ha dichiarato al TIME: “C’è una differenza tra votare per fermare la legge marziale e votare a favore di un impeachment che probabilmente garantirebbe una vittoria dell’opposizione nelle elezioni anticipate che seguiranno”.

O’Malley della Dongseo University suggerisce che “la politica in disgrazia” di Yoon non garantisce necessariamente una vittoria sicura per il Partito Democratico. “Entrambi i partiti sono considerati due delle istituzioni meno affidabili del paese”, afferma.

Yoon, nel suo discorso in cui chiedeva la legge marziale, ha accennato ai legislatori Dem, che hanno perseguito l’impeachment di numerosi funzionari governativi, negli ultimi mesi, come “forze antinazionali” che hanno “paralizzato” gli affari di Stato. In effetti, il Partito Democratico ha dovuto affrontare critiche per “aver sfruttato la sua maggioranza per fare politica di partito”, come ha riassunto il Korea Times, in un rapporto, appena la scorsa settimana.

“La polarizzazione politica è diventata profondamente radicata, con i campi opposti che si considerano nemici mortali”, ha riassunto questa settimana l’Economist. 

L’ultimo fiasco“, ha aggiunto, “potrebbe alimentare ulteriori divisioni e inimicizie”.

Ma non è solo la politica interna a essere in subbuglio. L’improvvisa dichiarazione di legge marziale ha scosso i mercati finanziari, in mezzo all’incertezza politica, nella quarta economia più grande dell’Asia, che il governo stava cercando di stabilizzare. La reputazione internazionale del Paese è stata danneggiata, quando gli alleati sono stati colti di sorpresa. La Corea del Sud sembra una democrazia “immatura”, dice O’Malley al TIME.

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Ma altri esperti pensano che la risposta della maggioranza della popolazione sudcoreana, tra cui molti sono scesi in piazza per opporsi alla prospettiva di un governo autoritario, così come dei politici del paese, che si sono rapidamente organizzati per affrontare la questione, attraverso procedure legali, dimostri il contrario: “Tutte le democrazie sono soggette a sfide”, afferma Kang. “Questo incidente ha dimostrato che la democrazia coreana è resiliente”. 

Infine, altri osservatori ed analisti occidentali non ritengono affatto questa crisi, come casuale. Soprattutto, per il momento delicato in cui arriva. Infatti, a livello geopolitico internazionale, una Corea del Sud politicamente ed economicamente stabile, potrebbe favorire, anche sul piano militare, un’eventuale azione americana nei confronti della Corea del Nord, già da tempo in fibrillazione, con il suo presidente Kim Yong-un che minaccia il mondo con testate nucleari e coopera attivamente con la Russia. 

Il presidente della Corea del Sud Yoon Suk Yeol è pronto a sopravvivere a un voto di impeachment, dopo che i legislatori del partito al governo hanno boicottato il parlamento, sabato.

Diversi legislatori hanno lasciato il parlamento prima del voto per l’impeachment del presidente Yoon dovuto alla sua decisione di imporre un breve periodo di legge marziale, all’inizio di questa settimana, con solo due rimasti. 

Sono necessari almeno 200 legislatori per lo svolgimento del voto. Fuori dalla sala principale, si potevano sentire i legislatori dell’opposizione gridare “Entrate [in aula]!” e chiamarli “codardi”.

La votazione è stata resa irrilevante, poiché i numeri contati non sono sufficienti per l’approvazione della mozione. Meno di due terzi del parlamento sono rimasti in aula.

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La prossima data disponibile in cui i legislatori potranno votare per l’impeachment di Yoon è mercoledì 11 dicembre, ma l’ombra dei servizi di intelligence occidentali e del fronte opposto appare ad alcuni osservatori la chiave di volta che deciderà la partita.

È pensiero unanime, a Seoul, che il presidente Yoon Suk-yeol non avrebbe mai seguito la strada del colpo di stato, se non avesse avuto le spalle coperte. 

Il dito viene puntato in direzione dei suoi principali alleati politici, tra i quali meritano di essere menzionati: il ministro degli interni, Lee Sang-min, il ministro della difesa, Kim Yong-hyun e, soprattutto, il capo di stato maggiore dell’esercito, generale Park An-su.

A livello internazionale gli Stati Uniti si limitano a “dichiarare preoccupazione”, mentre dai Paesi orientali non vi sono ancora prese di posizione ufficiali degne di rilievo. 

Noi possiamo osservare che, almeno implicitamente, la destabilizzazione della Corea del Sud potrebbe favorire gli interessi geopolitici e militari di Kim e dei suoi alleati, mentre gli occidentali potrebbero vedere compromessa la situazione di uno Stato amico, dalla posizione geografica favorevole, in caso di “guerra totale”.

Staremo a vedere cosa accadrà veramente l’11 dicembre.

Leggi anche/ Corea del Sud, Yoon si scusa per la legge marziale. Il Parlamento di Seul respinge la mozione di impeachment – Affaritaliani.it

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