di Giulio Gori
Venerdì si è svolto un presidio davanti alla Regione e poi l’incontro. «Oltre alle difficoltà le spese sono insostenibili»
Dall’ultimo aggiornamento trimestrale della Regione, sono 1.700 gli anziani — molti dei quali non autosufficienti — che in Toscana hanno diritto al rimborso della «quota sanitaria» per soggiornare in una casa di riposo, ma sono in lista d’attesa e aspettano di vedersela erogare.
A fronte di circa 12 mila che invece effettivamente ricevono le 58 euro al giorno — che diventeranno 59 e 10 a partire da gennaio 2025 — che rappresentano circa la metà della spesa complessiva per poter stare in una Rsa. Così, un piccolo gruppo di famigliari si è organizzato e ha lanciato un appello sul web: una lettera al governatore Eugenio Giani che ha raccolto oltre 35 mila firme per «un’assistenza decorosa ai malati con malattie degenerative in Toscana».
La protesta e la rabbia
Una protesta che va oltre il tema delle Rsa per abbracciare anche quello dell’assistenza domiciliare: «Nonostante che sulla carta esistano molti strumenti messi a disposizione da Comuni e Asl, questi si dimostrano spesso lenti, inefficaci, limitati — scrivono — Cresce, pertanto, la rabbia di chi si trova a gestire situazioni estremamente faticose. Inoltre, si crea un grande problema economico con spese insostenibili per le famiglie», tra chi spende 3.500 euro al mese per una Rsa (ma si arriva anche a 3.850) e chi ne paga oltre 2.000 per la badante.
Cosa chiedono le famiglie
Il pacchetto di richieste della lettera è lunghissimo: aumento dell’assistenza domiciliare, estensione del contributo badante, aumento dei posti nelle Rsa e in particolare per i malati di Alzheimer, aumentare le risorse per la quota sanitaria e rivedere il sistema di spese per le case di riposo a carico delle famiglie, semplificazione della burocrazia.
«Egregio Presidente, sappiamo che molto dipende dal fondo nazionale e che la Regione si trova a gestire risorse che arrivano da Roma. La preghiamo di non risponderci solamente che farà il possibile. Si metta alla testa di un movimento di protesta», conclude la lettera. Così, il piccolo gruppo di promotori dell’appello ieri mattina si è ritrovato in piazza del Duomo, sotto la sede della giunta regionale, per un presidio di protesta. E sempre in mattinata una delegazione è stata accolta dall’assessora regionale al Sociale, Serena Spinelli.
Spinelli: «Il Fondo sanitario nazionale è sottofinanziato»
«Le liste d’attesa per le Rsa sono lunghe e provocano difficoltà e sofferenze alle famiglie — è il commento di Spinelli — Ma le risorse derivano dal Fondo sanitario nazionale che è sottofinanziato, così come non c’è un euro investito dal governo per la legge sull’autosufficienza. Noi, come Regione, investiamo 220 milioni di euro per la quota sanitaria, ma dovremo riflettere su questo problema e cercare per quanto possibile di aumentare le risorse disponibili, tenendo conto del fatto che la popolazione anziana aumenta e aumentano le richieste».
L’assessora aggiunge che sarà presto adottata una delibera per aumentare le risorse a disposizione delle Rsd, mentre nel 2025 saranno discussi gli aumenti per le cooperative sociali e per i rimborsi alle Rsa, oltre al fatto che la quota sanitaria sarà adeguata e arriverà a 59 euro e 10 centesimi al giorno.
I numeri
L’universo degli anziani assistiti è enorme. E cresce. Senza contare quelli presi in carico a domicilio, in Toscana (la quarta regione italiana per over 65 e per over 75) si stimano 13.715 persone nelle Rsa (dato di Spi Cgil aggiornato al 2021) e altre 20 mila in strutture non accreditate (dal rapporto «I numeri della long term care in Italia» di Italia Longeva).
Sempre secondo Spi Cgil, gli attuali 959 mila over 65 della Toscana diventeranno 1 milione e 198 mila nel 2040. E già oggi, nella nostra regione, per la non autosufficienza si spendono ben 854 milioni di euro all’anno.
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