Avrebbe sfregiato il viso dell’ex fidanzato prima di entrare nella Casa del Grande Fratello. Oggi Simone Costa chiede giustizia e racconta quanto sarebbe accaduto con Yulia Bruschi a poche ore dall’inizio del reality condotto da Alfonso Signorini. Un racconto che trova conferma nella denuncia depositata contro la ex, che Fanpage.it ha visionato.
“A parti inverse, se a lanciare il bicchiere e provocare lo sfregio fossi stato io che sono un uomo, sarei in carcere. Voglio giustizia”: è con queste parole che Simone Costa, imprenditore ed ex compagno di Yulia Bruschi, comincia a raccontare a Fanpage.it i fatti drammatici verificatisi – anche secondo quanto contenuto nella denuncia sporta il 12 settembre scorso, che abbiamo visionato – poche ore prima che la concorrente dell’edizione in corso del Grande Fratello entrasse nella Casa.
Quanto tempo siete stati insieme tu e Yulia Bruschi?
Diciamo da maggio scorso. Non voglio smentirla anche su questo aspetto, quindi va bene che dica che siamo stati insieme da maggio. Di parlare della storia d’amore non mi interessa più.
Che cosa è accaduto il 12 settembre scorso?
L’11 settembre era il suo compleanno e lo abbiamo festeggiato nel mio ristorante. Nella notte tra l’11 e il 12, intorno all’1.30, non ho ancora capito bene perché, Yulia si è isolata. Si stava innervosendo perché il giorno dopo sarebbe dovuta partire per il Grande Fratello e voleva raccontare la sua vita in tv procedendo per date ma non se le ricordava. Le ho consigliato di raccontare la verità così non avrebbe avuto problemi ma lei si è innervosita ed è uscita. Quando l’ho seguita, Yulia ha cominciato a inveire contro la mia famiglia. Le ho tolto la sigaretta di bocca e le ho dato una leggera spinta su una spalla, dicendole di andare per la sua strada. Al che lei fa “Mi hai spinta, adesso chiamo i carabinieri”. Mi metto a ridere e le dico di chiamare chi le pare, dopodiché mi siedo e prendo il cellulare. D’un tratto, da una distanza di tre o quattro metri, mi ha lanciato un bicchiere e me lo ha spaccato in faccia, sullo zigomo. Un centimetro in più e sarei rimasto cieco.
È stato quel bicchiere a provocare la cicatrice sullo zigomo che hai mostrato nella Casa del GF?
Sì, sullo zigomo. Non sono entrato prima nella Casa perché non ci vedevo, avevo l’occhio nero e una cicatrice troppo profonda. Mi vergognavo a uscire di casa.
Che cos’è accaduto quella notte dopo il lancio del bicchiere?
C’erano due pattuglie della polizia proprio di fronte all’ingresso del mio locale. Avevo chiesto a lei di guardare all’esterno e vedere se ci fossero la forze dell’ordine per poterle chiamare.
Proprio Yulia ha chiamato la polizia? Non ti ha chiesto di evitare?
Come poteva? Ero in una pozza di sangue, ne ho perso un litro e mezzo. Mi aveva aperto la faccia. È arrivata un’ambulanza e mi ha portato d’urgenza al pronto soccorso.
E Yulia?
Dovevano portarla in questura per schedarla ma ho chiesto loro di non farlo e l’hanno lasciata andare.
Quando hai sporto denuncia?
Il giorno 12, una volta uscito dal pronto soccorso, ricevo una sua telefonata in cui mi chiede di accompagnarla in questura a seguito di una convocazione. La accompagno e resto fuori ma lei mi chiama di nuovo per dirmi che l’hanno schedata. Quindi torno dentro e comincio a raccontare i fatti.
Ma perché, dopo quella che racconti come un’aggressione, il giorno dopo decidi di rivederla e addirittura di accompagnarla in questura?
Perché avevo paura. Quando sono uscito dall’ospedale mi sono detto che dovevo rimanere calmo, tanto a breve sarebbe partita per il Grande Fratello. Volevo solo che uscisse di casa.
Si è mai scusata?
Certo. Ha aggiunto che mi amava e che ero l’uomo della sua vita. Mi rendo conto che è una vicenda assurda, priva di qualsiasi senso logico.
Hai mai aggredito fisicamente Julia?
Mai. Sono un uomo pacifico e ponderato, Mi è stato insegnato che nessun problema si risolve con le mani. La verità è che sono stato ingenuo e che pagherò questa leggerezza per tutta la vita.
Se avevi paura, perché hai accettato di entrare nella Casa del GF per chiederle se la vostra storia fosse finita o meno?
Perché ho un lavoro che mi rende conosciuto da tutti, la mia parola ha un valore. Visto che tutti sapevano che stavo con questa ragazza, e dato quello che stava accadendo nella Casa tra lei e un altro, volevo distaccarmi da lei anche pubblicamente. Volevo che le persone, anche a Lucca, capissero che con lei non avevo più nulla a che fare. Avevo una enorme pressione addosso, le persone mi prendevano in giro anche perché quasi nessuno conosceva la storia del bicchiere. Avevo detto che ero caduto e avevo battuto lo zigomo. E poi volevo che si togliesse l’anello, per una forma di rispetto.
Si tratta del famoso anello da 50mila euro?
Io non ho mai regalato un anello da 50 mila euro a Yulia. Un anello da 50mila euro è 2,5 carati, Quello che ha lei, se tutto va bene, può arrivare a 0,03 carati. Ha più valore l’anello che ha al dito e non vuole togliersi che l’altro. Qualsiasi gioielliere capirebbe che vale più o meno 1500 euro.
Per quale motivo credi che Yulia abbia parlato di un anello da 50mila euro?
Non lo so, bisognerebbe essere nella sua testa. Ha anche detto che gliel’ho regalato per il suo compleanno e non è vero. Non è vero nulla di quello che sta raccontando.
È vero che Yulia è una tua dipendente?
Sì, percepiva uno stipendio di 1200 euro al mese con regolare busta paga. Ma dire che dipendeva da me economicamente è una menzogna. A livello lavorativo sì, le davo lo stipendio come a tutti gli altri miei dipendenti. Poi se decidevo di pagare io quando uscivamo, è perché fa piacere a me. Ma nient’altro.
Le foto che Simone Costa si è scattato in ospedale. Fanpage.it ne ha visionato diverse altre che ha deciso di non pubblicare
Il Grande Fratello sa della denuncia?
Sì, gliene ho parlato io.
Qual è stata l’ultima cosa che ti ha detto Yulia prima di entrare nella Casa?
Che voleva costruire una famiglia insieme a me, voleva un figlio e andare a vivere in campagna. (Ride, ndr) Spero che questo capitolo della mia vita finisca al più presto. Cicatrice a parte, adesso sono salvo. Non so cosa sarebbe accaduto se non fosse entrata nella Casa. Probabilmente adesso dirà che l’ho picchiata ma quel 12 settembre l’hanno vista tutti – la polizia e il mio avvocato ad esempio – e sanno che era in condizioni perfette. Poi alle 15 sono venuti a prenderla quelli del GF con un van.
Che cosa ti ha lasciato questa storia?
Tanta incredulità. Mi chiedo spesso cosa sarebbe accaduto se, invece che uomo, fossi stato donna. Se una persona è violenta, perché le diamo visibilità e la possibilità di diventare un modello di riferimento per le ragazzine? Io ho uno sfregio lungo 8 centimetri. Non riesco a capire come si possa tollerare una cosa del genere in tv. Non è un gioco per me. Non sto cercando vendetta, cerco giustizia. Me ne sono andato in Cile, lontano da tutti, perché sono stanco di quelli che mi fissano la cicatrice chiedendosi come me la sia procurata.
È stata dura abituarsi a vedersi diversi allo specchio?
Sì ma la cosa che mi ha fatto più male era non dire a nessuno quanto era accaduto davvero. Mi stava logorando dentro. I miei genitori e mio fratello mi prendevano in giro perché pensavano fossi caduto. All’inizio, nemmeno io mi rendevo conto di quanto era accaduto. Ho iniziato a capire davvero cosa era accaduto quando mi sono tolto la benda, quando quelli con i quali parlavo non riuscivano a fare a meno di guardarmi la parte destra del viso. Mi fa rabbia che una cosa coì grave passi sotto traccia così: la vittima in silenzio mentre il carnefice diventa una star.
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