PESARO Il sindaco di Pesaro Andrea Biancani si è già visto «costretto» ad aumentare l’addizionale Irpef, e tra un paio di giorni annuncerà un taglio alle auto comunali, tanto che anche il personale, per fare un sopralluogo ad un cantiere o altre situazioni da visionare in città, dovrà prima prenotare uno dei mezzi che resteranno a disposizione dell’ente, e «magari ci andranno un paio di giorni dopo».
Le riduzioni
A Gabicce non si alzano le imposte, ma si è già deciso di ridurre il capitolo dedicato al turismo sperando poi di recuperare le risorse in un settore di vitale importanza per la terra di confine, con bandi e altre iniziative insieme agli operatori del settore. Ucchielli, il sindaco di Vallefoglia, sperava in un incentivo per la fusione tra Montecchio e Sant’Angelo in Lizzola, ed invece «altro che premio». Roberto Rossi, sindaco di Montelabbate, non ha ancora fatto i calcoli, ma «il taglio incide in maniera considerevole sui nostri conti». Ognuno dei quattro sindaci con le fasce tricolore ieri mattina aveva i propri mal di pancia dotto l’albero di Natale in piazza del Popolo. Lamentele collegate ai contenuti della manovra del Governo, che dopo i lavori nelle commissioni dovrà essere approvata dal Parlamento prima di San Silvestro, come da prassi. All’esecutivo e ai parlamentari che presenteranno gli emendamenti sul testo finanziario per il 2025, arriverà la lettera che Biancani ha consegnato ieri al prefetto Emanuela Saveria Greco, la quale farà da traghettatore delle istanze degli amministratori locali a Palazzo Chigi. «Sono un inguaribile ottimista» dice Ucchielli auspicando in un ripensamento, così come Rossi da Montelabbate quando parla della sforbiciata sulle casse montelabbatesi, usa ancora il condizionale, anche lui sperando che ci sia una virata a Roma, o quantomeno una riduzione dell’ammontare del taglio dei trasferimenti agli enti locali, stimato al momento dal 2025 al 2027 intorno a 3 miliardi e 710 milioni. Il primo cittadino di Pesaro, prima di guadagnare le scale di Palazzo Ducale, ha mandato un messaggio ai colleghi dell’altro colore politico. «Ho fatto un appello all’Anci, governato dal centrodestra. Mi pare strano che nessuno dica niente. I comuni non sono banche dove andare a prendere i soldi quando servono. Chiedo all’Anci di prendere una posizione, dicendo che questo taglio non è sostenibile». Va detto che nemmeno i sindaci del centrosinistra ieri hanno affollato piazza del Popolo, visto che erano solo in 4. «Ero consapevole che ci sarebbero stati pochi sindaci – giustifica Biancani – con un preavviso così limitato e con tutti gli impegni che hanno i miei pariruolo era difficile essere di più». E sull’aumento dell’Irpef: «Avrei dovuto tagliare servizi sociali, educativi o culturali, con tutto il lavoro da fare dopo la Capitale della Cultura. Siamo stati costretti ad aggiornare l’Irpef».
Più che un buco una voragine
Nel piatto 3,3 milioni di euro da coprire, considerando anche l’inflazione e i costi dei contratti in aumento. A Vallefogia il doppio no ribadito ieri mattina da Ucchielli (accompagnato in piazza dalla sua vice Barbara Torcolacci) ai tagli sui Comuni. Abbiamo fatto una fusione e dovremmo avere un premio piuttosto che dei tagli che ci costringono a tagliare i servizi. A breve inaugureremo l’asilo nido con altri 60 posti. E poi cosa facciamo, lo chiudiamo?». A Gabicce, l’assessore alla Sanità, Rossana Biagioni, oltre ad anticipare i dolorosi tagli sul turismo per il 2025, si è trovata a fare i conti anche con «l’incremento del 50% del trasporto scolastico». Il monito del presidente della Provincia Giuseppe Paolini: «C’è forte preoccupazione per la situazione generale che poi si ripercuote sui servizi ai cittadini. Comprendo le ragioni della manifestazione. Lo scenario delle Province assume poi tratti paradossali, perché dopo la riforma abbiamo mantenuto funzioni fondamentali come le strade e le scuole superiori ma con trasferimenti azzerati. Per Pesaro e Urbino le ulteriori decurtazioni arrivano a 700mila euro nel 2024 e altri 700mila euro nel 2025. Per approvare il bilancio, quindi, saremo costretti a ridurre la spesa per la manutenzione delle strade provinciali rispetto agli anni scorsi. Non c’è altro modo».
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