Stop ai campionati nel Lazio: gli arbitri dicono basta

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È arrivata nella giornata di oggi l’ufficialità dello stop dei campionati dall’Under 14 all’Eccellenza, in virtù dell’aggressione all’arbitro Edoardo Cavalleri di Civitavecchia subita sabato scorso in Terza Categoria, con il numero uno del Comitato Arbitri del Lazio, che su richiesta dei quattordici presidenti di sezione del Lazio, ha deciso di non far designare alcun direttore di gara per gli incontri previsti nel fine settimana.

IL COMUNICATO UFFICIALE. “Con mail a firma del presidente del Comitato Arbitri del Lazio, inoltrata solo in data odierna, è stata comunicata la decisione dei presidenti di sezione Aia di non designare alcun direttore di gara per gli incontri programmati nel prossimo fine settimana dei campionati regionali e provinciali, Lnd e Sgs, sia di calcio a 11 che di calcio a 5. Il Cr Lazio, di sua iniziativa, aveva già in animo, per sensibilizzare sulla problematica della violenza, di posticipare l’inizio delle gare di 15 minuti accompagnando tale iniziativa con un messaggio antiviolenza letto dai capitani, ma evidentemente ciò non è stato considerato adeguato. Il Comitato, e non da oggi, ha sempre sostenuto i comportamenti corretti econdannato fermamente gli atteggiamenti violenti, non ultimo quelli recentemente accaduti. Anche gli Organi della Giustizia sportiva hanno sempre applicato, con rigore, tutte le norme del Codice di Giustizia Sportiva, in particolare quelle che riguardano gli episodi violenti. È appena il caso di evidenziare che al termine della stagione sportiva 2023-2024 nel Cr Lazio sono state disputate circa 30.000 gare la quasi totalità delle stesse svolte nella “normale dinamica agonistica”. Tuttavia, alla luce della decisione assunta dai presidenti di sezione dell’Aia, con il sostegno del Cra Lazio, le società sono dispensate dal presentarsi ai rispettivi campi di giuoco nel corrente fine settimana. Per quanto sopra, tutti i campionati subiranno lo slittamento di una settimana rispetto alle date inizialmente programmate. Nei prossimi giorni verranno pubblicati i nuovi programmi gare. Resta invariata la programmazione delle gare dell’attività di base. Tutto ciò premesso, in tale occasione è opportuno richiedere a tutti un comportamento in linea con i principi sportivi di lealtà e correttezza, eliminando nei propri contesti tutto ciò che anche lontanamente, possa essere considerata condotta violenta e quindi estranea ai valori dello sport. Solo la totale e completa sintonia di tutte le componenti consentirà di salvaguardare il nostro amato calcio”.

L’AGGRESSIONE A CAVALLERI. Il direttore di gara civitavecchiese Edoardo Cavalleri, 33 anni di mestiere fisioterapista, sabato scorso durante la partita di Terza Categoria girone A di Viterbo Corchiano-Cellere è stato aggredito da un giocatore di 27 anni che gli ha provocato la frattura del capitello radiale al braccio sinistro con una prognosi di guarigione di 30 giorni, in virtù di un pugno sull’avambraccio sinistro.

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C’è da dire che la sezione di Civitavecchia poco più di un mese fa aveva già subìto un’altra grave aggressione, ai danni di un giovane arbitro, Federico Biso, che domenica 27 ottobre al termine di Academy Santa Marinella-W3 Maccarese (partita di Under 15 Provinciale-14 anni), era stato affrontato da un genitore di un giocatore della squadra ospite, che con veemenza gli ha gettato in faccia una bottiglietta.

Nel 2018, ben sei anni fa, gli arbitri avevano già scioperato alla stessa maniera, proprio per lo stesso motivo. Ma nulla è cambiato. L’11 novembre 2018 l’arbitro Riccardo Bernardini di Ciampino venne aggredito da due tifosi al termine dell’incontro di calcio di Promozione giocato allo stadio Francesca Gianni di via del Casale di San Basilio. Due uomini avevano scavalcato la recinzione delimitante l’area degli spogliatoi e si erano avventati su Riccardo, colpendolo con due violenti schiaffi al volto. I due aggressori sono poi subito scappati. Riccardo, nel frattempo, aveva perso conoscenza e nella caduta aveva sbattuto la testa per terra, riportando un taglio alla nuca, dal quale è uscita una gran quantità di sangue.

L’INIZIATIVA DELL’AIA. Nel fine settimana tutti gli arbitri italiani scenderanno in campo con un segno nero sul viso per dire basta alla violenza sui direttori di gara. La decisione è stata annunciata dal presidente dell’Aia Carlo Pacifici, dopo gli ultimi gravi episodi che impongono una profonda presa di posizione contro un fenomeno che va a danno dell’intero sistema calcio. “Mostrare a tutti questo segno, dalla Serie A fino ai campionati dilettantistici e giovanili, ha l’obiettivo di sensibilizzare gli sportivi su questa vera piaga sociale – ha detto Carlo Pacifici – la violenza sugli arbitri è un fenomeno che deve far sentire coinvolti tutti gli attori del calcio e dello sport in generale. I nostri associati, scendendo in campo con questo tratto nero, vogliono inoltre mandare un messaggio di solidarietà ai colleghi che sono stati vittima di queste violenze. La recente aggressione, subìta da un arbitro in una partita di Terza Categoria laziale, rappresenta solo l’ultimo caso di un trend preoccupante che necessita una profonda riflessione anche da parte delle Istituzioni con atti formali. La violenza non è mai giustificabile e deve essere combattuta da tutti. Le condanne morali infatti non bastano più, servono gesti forti e concreti per debellare questo indegno fenomeno sinonimo di odio e violenza. Tutti devono infatti sentirsi coinvolti ogni volta che viene toccato un arbitro”.

I NUMERI. Nelle ultime due stagioni sportive, 2022/2023 e 2023/2024, si sono registrati in totale 870 episodi di violenza ai danni di direttori di gara per un totale di 978 giorni di prognosi. Un dato che comprende violenza fisica grave (180 casi), violenza fisica (257), violenza morale (62), altre condotte (282) e tentate violenze (89). Le violenze vengono commesse principalmente nei campionati regionali (579 casi, di cui 126 gravi, per 699 giorni di prognosi), poi nei campionati giovanili (282 casi, di cui 48 gravi, per 250 giorni di prognosi) e infine in quelli nazionali (9 episodi, di cui 6 gravi, per 29 giorni di prognosi). A livello territoriale la maggioranza degli episodi si sono verificati nel Lazio (109), seguito da Sicilia (98), Lombardia (97), Toscana (86) e Piemonte (83). Un altro dato importante riguarda gli autori delle violenze che, nell’85-90% dei casi, sono state commesse da tesserati tra calciatori e dirigenti/allenatori. Il trend è stato in crescita, considerando che si è passati dai 342 episodi della stagione 2022/2023 ai 528 della 2023/2024. Nella stagione Sportiva in corso, 2024/205 (dati aggiornati al 20 novembre), si sono già registrati 195 episodi di violenza, di cui 15 gravi, per 61 giorni di prognosi in totale.

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