Presentati i risultati del progetto triennale: metodologie avanzate e tecnologie all’avanguardia per un sistema elettrico più resiliente, sicuro e sostenibile
RSE ed ENEA hanno organizzato il 3 dicembre a Portici l’evento conclusivo del progetto “Evoluzione, Pianificazione, Programmazione ed Esercizio delle Reti Elettriche”, nell’ambito del Piano Triennale di Ricerca 2022-2024 della Ricerca di Sistema. L’incontro, che è stato ospitato presso il Centro di Ricerche ENEA, ha rappresentato un’occasione per condividere i risultati raggiunti in tre anni di attività e per fare il punto sulle sfide future legate alla trasformazione del sistema elettrico.
Il progetto portato avanti da RSE ha coinvolto oltre 100 ricercatori e si è concentrato sullo sviluppo di soluzioni innovative per rispondere alle crescenti esigenze di un sistema elettrico in evoluzione, caratterizzato da una forte integrazione delle fonti rinnovabili, dall’elettrificazione dei servizi energetici e dalla necessità di una maggiore flessibilità multi-energetica. Gli obiettivi principali sono stati il miglioramento di aspetti fondamentali per garantire un servizio stabile e sostenibile, ovvero affidabilità, sicurezza e resilienza della rete.
L’evento, suddiviso in due sessioni, ha visto la partecipazione di esperti provenienti da università, industria e istituzioni. Tra gli atenei coinvolti: l’Università degli Studi di Palermo, l’Università degli Studi di Cagliari, il Politecnico di Torino, il Politecnico di Bari e il Politecnico di Milano. La sessione dedicata al SET Plan europeo, con focus su tecnologie HVDC e MVDC/LVDC, ha coinvolto operatori di rilievo come Siemens, Prysmian, Hitachi e ABB, oltre a figure istituzionali, nonché membri del Comitato Scientifico di RSE, come Marcello Ca pra, delegato italiano per conto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica del SET- PLAN, e Massimo Rebolini, presidente del CIGRÉ Italia.
Nel corso dell’evento, RSE ha presentato i risultati più rilevanti del progetto, evidenziando gli sviluppi raggiunti in ambiti cruciali per il futuro del sistema elettrico. Tra questi, i modelli innovativi progettati per incrementare la flessibilità della rete, capaci di rispondere in modo efficace alle nuove esigenze imposte dalla transizione energetica. Sono state inoltre illustrate le metodologie avanzate, elaborate per pianificare interventi in grado di garantire maggiore sicurezza ed efficienza. Infine, è stato illustrato lo sviluppo degli strumenti integrati per la misurazione della resilienza e dell’affidabilità della rete, risorse strategiche per affrontare le sfide legate alla sicurezza e alla sostenibilità del servizio elettrico.
L’impatto del progetto è stato rilevante non solo per il settore tecnico-scientifico, ma anche per il sistema economico e istituzionale. I benefici si estendono fino alla definizione di best practice per gli operatori del settore, favorendo una partecipazione attiva dell’utente ai servizi di regolazione e supporto alla rete e garantendo un’ottimizzazione delle infrastrutture di rete, con un miglioramento significativo in termini di sostenibilità economica e ambientale per una larga diffusione delle energie rinnovabili.
Il progetto ha così contribuito ad accrescere l’efficacia della collaborazione tra industria e accademia, rendendo disponibili strumenti innovativi che garantiscono maggiore efficienza nella gestione delle reti e un’ampia replicabilità delle soluzioni sviluppate.
I numeri del progetto portato avanti da RSE raccontano un impegno di ampia portata: oltre 70 rapporti tecnici, più di 30 articoli pubblicati su riviste scientifiche e oltre 100 partecipazioni a convegni, workshop e seminari nazionali e internazionali.
Questi risultati consolidano il ruolo dei progetti di Ricerca di Sistema come protagonisti della ricerca nel settore elettrico, offrendo soluzioni concrete e innovative per accompagnare la transizione energetica e costruire un futuro sostenibile, resiliente e sicuro per il sistema elettrico nazionale ed europeo.
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