Al Museo, Paolo Bellintani e Raffaele Peretto (CPSSAE) racconteranno le scoperte a Frattesina e Campestrin nella Saletta Proiezione Mito e Sala Nuove scoperte Dal Mito alla Storia – Campestrin e
Frattesina. Lungo il Po di Adria, lungo le “Vie dell’ambra”, spiegando i reperti trovati (riferimenti archeologici) e i giustificati dubbi, dal punto di vista scientifico, sul pianto d’ambra
delle Eliadi. “Fetonte cadde realmente alle foci dell’Eridano-Po, provocando il pianto d’ambra delle Eliadi? No. Non è andata proprio così. Ma la Storia, ricostruita dall’archeologia,
dall’archeometria e dall’archeologia sperimentale, dimostra che il mito, sebbene in modo fantastico e iperbolico, cela una realtà non meno affascinante! A poca distanza da Rovigo, ai
tempi di Ulisse (3200 anni fa), fiorirono i villaggi di Campestrin e Frattesina”.
Ursula Thun Hohenstein (UniFE) e Ivana Angelini (UniPD) dell’Università, rispettivamente, di Ferrara e di Padova nella Sala dell’Ambra ci parleranno “Avete detto “ambra”? Tutto quello che
c’è da sapere: dalla materia prima alle tecniche di lavorazione preistoriche. Molto tempo fa I villaggi di Campestrin e Frattesina furono centri di produzione e scambio di livello internazionale.
Qui, assieme a metalli, vetro e avorio si lavorava l’ambra baltica per produrre gioielli che trovarono larghissima diffusione: dalla Sardegna all’Ucraina, passando per l’Egeo e il Levante
mediterraneo”.
Gli eventi saranno ripetuti in successione quattro volte nell’arco della giornata del 7 dicembre (h.10,11,15 e16) e sono programmati in modo da lasciare tempo al pubblico non solo per poter
partecipare alle diverse narrazioni, ma anche per poter visitare le sale del Museo dei Grandi Fiumi.
Dalle 17.30 alle 18 – evento unico di Performance ed Esposizione d’Arte – in Sala Flumina, Miranda Greggio e Adriano Baccaglini saranno i protagonisti di “Elektron”. La drammaturgia di Elektron
nasce dall’unione ma anche dalla contrapposizione tra le parole scritte ed evocate da Adriano Baccaglini e gli elementi materici creati da Miranda Greggio. Qui le parole diventano luoghi,
simboli, contenitori delle emozioni e dei sentimenti tra corpo, mente e natura inneggiando a quel “femminile” – rappresentato dalla Madre e dalle sorelle di Fetonte, le cui lacrime stillando
nell’acqua si mutano in ambra -, capace da sempre di diventare cura, riparazione, conforto e rinascita.
L’8 dicembre si aprirà con “Flauti marini. Sulle note dell’acqua…”, un’accoglienza musicale proposta da alcuni studenti del Conservatorio alle 10.00 e alle 11.30 all’ingresso del museo.
Non mancherà comunque una riflessione sull’ambra dedicata ai bambini, con l’associazione Aqua, che, nella sala del Bronzo, proporrà ai giovanissimi tre turni laboratoriali di “Mercanti d’ambra!”
un incredibile viaggio lungo la famosa Via dell’Ambra, dentro al quale i giovani partecipanti, vestendo i panni di abili artigiani e scaltri mercanti, si troveranno a fare i conti con il
commercio di questo prezioso materiale.
(Massimo 30 partecipanti a turno, ore 10.00, 11.30 e 13.30. per informazioni e prenotazioni: 0425 1540440; info@museograndifiumi.it; www.aqualab.it).
Dalle 10.30 prenderà il via una visita al museo guidata dallo studioso Raffaele Peretto, per una riflessione sul ruolo assunto dal basso corso del Po 3000 anni fa. Alle 11.45 sarà invece Chiara
Vallini, conservatrice del museo, a guidare i presenti tra le sale, per osservare con attenzione le sezioni espositive relative a Fratta e Campestrin. con uno sguardo alle scelte espositive
compiute dal Museo nell’arco di un ventennio.
Alle 10.00 e alle 11.15 gli attori Giorgia Forno e Paolo Rossi, di Minimiteatri, proporranno delle letture su “Miti, leggende e narrazioni, dando voce alle parole di Ovidio, Luciano di Samosata,
Nonno di Panopoli…… dal carro del Sole alle lacrime d’ambra”.
Alle 16 in Sala Flumina, dopo i saluti ufficiali del Comune di Rovigo e di Ülle Toode, presidente dell’Associazione Italia- Estonia, i musicisti del conservatorio Venezze, coordinati dal M.°
Giuseppe Fagnocchi, offriranno un concerto che verrà aperto da “Metamorfosi per oboe solo” di Britten, dedicato a Fetonte, per poi svilupparsi con musiche che attraverseranno tante vie
dell’ambra: dall’Italia all’Austria, dalla Polonia all’Estonia, con un tributo speciale ad Arvo Pärt, compositore estone.
I brani saranno intervallati da alcune letture di Giorgia Forno e Paolo Rossi, che spazieranno dal mito di Fetonte al mito estone.
Italia, Ovidio, Metamorfosi
Austria, Edmund De Vaal, Un’eredità d’avorio e d’ambra
Polonia, Notizie dal web
Estonia, Lennart Meri, Hõbevalge. Sulla rotta del vento, del fuoco e dell’Ultima Thule
Per tutta la durata del festival sono in programma alcuni eventi continuativi. Nella saletta Rotary, Ramone Kupsyte, esperta lituana di ambra, introdurrà e mostrerà i vari tipi di ambra (ambra
grigia, nera, verde…) e proietterà dei video sulla cultura dell’ambra in Lituania. “Come mai la maggior parte dell’ambra mondiale si trova proprio nel Mar Baltico? Che significato ha l’ambra per
un lituano? Che difficoltà affrontano i produttori lituani dell’ambra in mezzo ai conflitti geopolitici? Qual è il valore dell’ambra e come mai la varietà dei colori raggiunge ben 250 sfumature?
Nella saletta del ristoro invece Francesco Pavan, orafo, archeotecnico, rievocatore, appassionato del mondo antico, attraverso la tecnica del “saper fare”, illustrerà come progettare con l’ambra
un oggetto, realizzandolo in ogni sua parte, fino ad arrivare ad un prodotto funzionale, capace di durare nel tempo ed esteticamente curato nel design.
Nella saletta video del settore Bronzo sarà proiettato un filmato, prodotto da LabCult della società Retica Formazione & impresa sulla narrazione del mito di Fetonte nella storia dell’arte.
Voci narranti di Letizia Piva e Silvio Barbiero.
Prima dell’uscita dal Museo, sarà proposta una degustazione delle lacrime delle Eliadi, i biscotti creati ad hoc dalla pasticceria Gocce di miele e presentati in anteprima il 5 ottobre.
Sarà lanciato un appello ai ristoratori della zona perché, per le prossime edizioni, si possa creare un risotto all’ambra, realizzato con il liquore proveniente dai Paesi Baltici.
Il Polesine ha avuto un ruolo di primo piano nel processo di smistamento e di lavorazione dell’ambra, che proveniva dalle rive del Baltico per raggiungere tutto il Mediterraneo, dando origine a
scambi tra diverse culture che si riconoscevano nelle cosiddette “vie dell’ambra”.
Gli scavi archeologici e gli studi nel territorio rodigino hanno portato alla luce frammenti di storia antica in grado di contribuire all’identificazione di usi e costumi della zona, in cui oltre
all’ambra venivano scambiate merci varie e oggetti, a testimonianza di quanto questo luogo fosse un centro con importanti risvolti economici e sociali.
Progetto
Il Festival nasce come punto di partenza per un confronto e un dialogo tra varie realtà accomunate da un unico interesse: il valore dell’ambra, a partire dall’antica storia che il Polesine ha
avuto nella lavorazione e nel commercio di questo prezioso materiale. Non a caso il logo realizzato rappresenta una goccia d’ambra da cui si dipartono strade colorate che hanno per nome
Mitologia, Letteratura, Archeologia, Cultura, Musica, Storia, Vecchi e nuovi mercanti, Sapori, Profumi……
L’obiettivo è che il Festival cresca negli anni, grazie anche al supporto delle Istituzioni, diventando un importante appuntamento nazionale e internazionale, fino a diventare un punto di
riferimento per tutti i cittadini di Rovigo, coinvolgendo anche il mondo culturale, del commercio, del turismo e la vera e storica Via dell’ambra, con il coinvolgimento iniziale dei
paesi Baltici, per poi guardare al Mediterraneo, essendo Rovigo al centro di questo meraviglioso incrocio di strade reali.
“Esprimo viva soddisfazione – afferma il sindaco Valeria Cittadin -, per questo importante evento che punta i riflettori sulla nostra città e sul nostro museo che si riappropria del suo ruolo di
punto di riferimento per la conoscenza della storia antica non solo del nostro territorio, ma anche di Paesi Europei con cui il Polesine ha condiviso e condivide interessi e un passato che può
diventare un viatico di sviluppo anche per il futuro”.
“Il festival Sulle vie dell’ambra – afferma l’assessore alla Cultura Erika De Luca -, si realizza al Museo dei grandi fiumi attorno alla sezione dedicata alle recenti scoperte di
Campestrin ( Grignano Polesine) dove nel 2007 furono rinvenuti i resti di un antico sito di lavorazione dell’ambra proveniente dal Baltico durante la tarda età del Bronzo ( tra il XIII e il XII
secolo a.C). La sezione dedicata all’Ambra è stata inaugurata nel dicembre 2022 ed è stata realizzata grazie ad un progetto Italia- Croazia denominato Historic volto alla valorizzazione turistica
delle antiche vie del commercio. Per l’Amministrazione Comunale questo festival è una chiave di valorizzazione turistica del Museo ma anche dell’intero territorio Polesano”.
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